Nel territorio di Sabaudia, la guardia costiera ha condotto un’operazione di polizia giudiziaria per contrastare attività illecite legate all’ambiente e alla sicurezza pubblica. L’intervento, eseguito giovedì scorso, ha coinvolto diverse unità marittime coordinate dalle autorità di Terracina e Gaeta. L’azione è stata avviata in seguito a un decreto di perquisizione emesso dalla Procura di Latina e si colloca all’interno di un’inchiesta più ampia su gravi infrazioni ambientali.
Indagini a sabaudia: dal sequestro iniziale all’operazione della guardia costiera
Lo scorso aprile, la delegazione della guardia costiera di Sabaudia aveva già individuato e sequestrato un’area di circa 12.000 metri quadrati. Il sito era stato trasformato in un centro non autorizzato per l’autodemolizione e la rottamazione di veicoli. In quell’occasione, i militari avevano accertato la presenza di uno scarico industriale realizzato senza alcuna autorizzazione. L’area presentava numerose carcasse di veicoli fuori uso, lasciate in modo incontrollato su terreno nudo. Questo terreno era interessato da fenomeni di dilavamento delle acque piovane, che rappresentavano un rischio concreto di contaminazione delle falde acquifere sotterranee. Il vicino canale del Fiume Sisto risultava così potenzialmente compromesso.
Le indagini si sono focalizzate sull’impatto ambientale e la violazione delle normative previste per la gestione dei rifiuti e degli scarichi industriali. L’azione della guardia costiera aveva il fine di impedire ulteriori danni all’ecosistema locale e tutelare la salute pubblica in una zona in cui la sostenibilità ambientale riveste particolare importanza.
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Scoperta di auto rubate e violazioni dei sigilli: dettagli dell’operazione
Durante la perquisizione effettuata giovedì, la guardia costiera ha rinvenuto due autovetture risultate provento di furto e ricettazione. Oltre a queste, è stata sequestrata un’ulteriore auto sottoposta a fermo amministrativo. Nel sito è stata pure trovata una cassaforte il cui contenuto è ancora in fase di accertamento da parte degli investigatori.
Tra gli oggetti sequestrati sono state raccolte numerose targhe di diverso tipo. Questi elementi fanno pensare a possibili ulteriori condotte illegali riconducibili all’area sotto indagine. È stato inoltre accertato che i sigilli apposti in precedenza sull’area sequestrata erano stati violati, configurando un reato penale a parte.
Gli oggetti ritrovati sono stati sottratti dalla disponibilità del soggetto indagato, per permetterne la successiva analisi e catalogazione da parte delle autorità competenti. Il responsabile dell’attività abusiva, individuato durante l’operazione, è stato formalmente deferito all’autorità giudiziaria per rispondere delle accuse a suo carico.
L’impegno della guardia costiera nel contrasto agli illeciti ambientali nella provincia di latina
L’operazione di giovedì si inserisce in una più ampia strategia della guardia costiera dedicata al controllo e al contrasto delle violazioni ambientali nella provincia di Latina. Le indagini mirano a chiarire i legami tra le attività illegali scoperte e eventuali altri soggetti coinvolti nella rete.
La Capitaneria di porto sottolinea come queste azioni siano parte di un impegno quotidiano per tutelare il territorio e far rispettare la legge. Gli interventi delle forze dell’ordine si concentrano su una pluralità di fronti, dalla prevenzione degli scarichi abusivi al recupero dei veicoli rubati, alla repressione di discariche e centri di demolizione non autorizzati.
Sorveglianza e repressione nelle aree costiere pontine
Il lavoro di sorveglianza e repressione continua a coinvolgere vari uffici marittimi, ciascuno con compiti specifici nei rispettivi territori. Lo scopo è evitare danni permanenti all’ambiente e ridurre rischi per la comunità locale. Questi provvedimenti rappresentano un tassello fondamentale nella gestione delle risorse naturali e della sicurezza pubblica nell’area costiera pontina.