Il sindaco di roma, mentre partecipava agli stati generali della bellezza in provincia di salerno, ha acceso il dibattito sullo stato delle periferie della capitale. Le sue dichiarazioni hanno sollevato critiche da parte delle opposizioni, soprattutto per la dura analisi rivolta agli spazi urbani fuori dal centro storico. Roma viene definita come la città più bella del mondo, ma a quel punto la riflessione si concentra sui quartieri periferici, dove la qualità visiva e quello che definisce “la bellezza” risultano ampiamente carenti. Questo intervento vuole mettere al centro la questione della rigenerazione urbana, spostando l’attenzione dalla valorizzazione esclusiva dei simboli storici verso un’attenzione più ampia.
La critica di gualtieri alla condizione delle periferie romane
Durante il suo intervento, il sindaco gualtieri ha usato parole molto dirette per descrivere lo stato delle periferie di roma. Ha detto chiaramente che in molte aree fuori dal centro storico manca completamente la bellezza, arrivando a definire alcuni quartieri con espressioni forti come “un livello di bruttezza inaudito”. Questa provocazione punta a scardinare la narrazione che si limita a celebrare solo alcune zone della città, ignorando altre dove la qualità della vita e l’estetica urbana lasciano molto a desiderare.
Costruzioni senza un senso estetico complessivo
L’attenzione si concentra soprattutto su come in epoche passate si sia costruito senza considerare un senso estetico complessivo o un progetto di vivibilità che coinvolgesse anche elementi come marciapiedi, aree verdi e spazi pubblici accessibili. La medicina proposta da gualtieri è un piano di rigenerazione che non significa soltanto demolizioni o nuove costruzioni, ma un intervento che rimetta al centro la bellezza come criterio di progettazione quotidiana. Ha richiamato esempi concreti, come il lavoro sul quartiere di tor bella monaca, dove si sta cercando di cambiare passo.
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Il rapporto tra bellezza e urbanistica nella visione del sindaco
Secondo gualtieri la bellezza nelle città va intesa come rinnovamento della qualità urbana nel senso più ampio possibile. Non basta infatti avere monumenti o centri storici affascinanti se poi le aree intorno sono lasciate a sé stesse, pensate quasi esclusivamente per la circolazione di automobili e senza uno spazio pensato per le persone. Ha criticato un modello che ha privilegiato l’automobile, “le nostre città sono state fatte solo per fare passare le auto”, sottolineando come questo abbia prodotto ambienti poco piacevoli e poco funzionali alla vita quotidiana.
Un ufficio per la qualità urbana
Il progetto per roma, nella gestione di gualtieri, punta a una rigenerazione che coinvolga anche le piccole cose. Per questo motivo ha istituito un ufficio della qualità urbana con il compito di valutare ogni singolo intervento, anche quelli apparentemente minori come la realizzazione di un marciapiede. L’ufficio deve verificare che ogni opera raggiunga il massimo delle possibilità estetiche e funzionali, considerando le risorse disponibili. L’obiettivo è diffondere la qualità e quindi la bellezza in tutta la città, anche nei dettagli.
Le opposizioni rispondono alle dichiarazioni del sindaco sulla città
Le dichiarazioni del sindaco hanno scatenato reazioni contrastanti tra le forze politiche di opposizione. Alcuni hanno accusato gualtieri di fornire una visione troppo negativa e poco concreta della capitale, sostenendo che puntare su una critica così aspra rischi di distogliere l’attenzione dalle iniziative realmente in corso o previste. Altri hanno comunque riconosciuto che la questione della qualità urbana nelle periferie è reale, ma hanno chiesto proposte più chiare e un piano concreto con tempi e risorse ben definiti.
Un momento per riflettere sulle strategie
La discussione si è sviluppata nel contesto degli stati generali della bellezza, un momento che sarebbe dovuto servire proprio a mettere in luce strategie condivise per migliorare la qualità delle città italiane. Il confronto si concentra sul modo migliore per intervenire senza ricorrere esclusivamente a demolizioni o progetti imponenti, ma puntando anche su interventi di cura quotidiana e partecipazione dei cittadini.
Il dibattito resta aperto, la città di roma si trova di fronte a una sfida che riguarda spazi, estetica e vivibilità, aspetti fondamentali per chiunque viva o passi nei quartieri periferici. Gualtieri, con il suo intervento, ha riportato la questione della bellezza urbana al centro del discorso pubblico in modo netto.