Il settore ortofrutticolo italiano ha visto nascere nel 2018 la rete di imprese “La Grande Bellezza Italiana”, un’iniziativa pionieristica che ha riunito sei aziende storiche provenienti da varie regioni; PUGLIA, PIEMONTE, VENETO ed EMILIA-ROMAGNA. Con oltre 600 collaboratori, 13 magazzini e un fatturato globale che raggiunge i 120 milioni di euro, questo progetto ha dato vita a un modello innovativo di aggregazione e valorizzazione delle filiere italiane. Nel corso di sei anni di attività, la rete ha perseguito con successo l’obiettivo di promuovere la qualità dei prodotti agricoli italiani, rendendo accessibili al mercato alcuni dei frutti e delle verdure più pregiati del paese.
Obiettivi e traguardi della rete
Dal suo avvio, La Grande Bellezza Italiana si è proposta di garantire non solo la sostenibilità economica e ambientale, ma anche il benessere sociale attraverso iniziative dedicate. Tra i risultati principali ottenuti nel corso di questi anni, l’aggregazione delle filiere ha rappresentato un’importante vittoria, consentendo una gestione più efficiente e mirata dei prodotti. La missione aziendale ha trovato espressione anche nella valorizzazione di alcuni prodotti a marchio IGP, come il CLEMENTINE DI TARANTO, la PERA MANTOVANA e la PESCA DI VERONA. In totale, la rete gestisce sette prodotti IGP, tra cui l’ UVA DI PUGLIA e la CIPOLLA BIANCA DI MARGHERITA, evidenziando l’importanza di far emergere le eccellenze agroalimentari italiane.
Il modello di rete ha reso possibile anche una presenza significativa in ambito fieristico, dove le aziende hanno partecipato a oltre 30 manifestazioni e 10 convegni specialistici. Questa attività ha offerto opportunità di networking e scambio diretto tra produttori e consumatori, favorendo la promozione della cultura alimentare italiana. L’approccio collaborativo è stato fondamentale per il successo della rete, dimostrando come aziende diverse possano unirsi per un obiettivo comune, condividendo conoscenze e competenze.
L’importanza del coinvolgimento della base produttiva
Uno degli aspetti distintivi della Grande Bellezza Italiana è il forte coinvolgimento della parte produttiva. Questo elemento rappresenta una vera e propria chiave di volta per raggiungere la qualità attesa dal mercato. Attraverso incontri annuali e spazi dedicati nelle fiere, i produttori hanno l’opportunità di interagire direttamente con i clienti finali, creando un dialogo costruttivo volto a migliorare continuamente la qualità e l’offerta dei prodotti.
Il modello proposto dalla rete ha permesso di superare le tradizionali barriere tra produzione e vendita, rendendo i produttori attori protagonisti nel processo di commercializzazione. Questa sinergia ha dimostrato che il coinvolgimento attivo degli agricoltori è fondamentale non solo per garantire l’eccellenza dei prodotti, ma anche per instaurare un rapporto di fiducia con i consumatori, sempre più interessati a conoscere l’origine e la qualità dei cibi che acquistano.
Verso il futuro: nuovi progetti e sfide
Leonardo Odorizzi, uno dei soci fondatori della rete, ha discusso le prospettive future della Grande Bellezza Italiana. Tra i progetti in sviluppo, ci sono nuove filiere produttive che promettono di diversificare ulteriormente l’offerta e attrarre l’attenzione della Grande Distribuzione Organizzata. Questo passo si presenta come un’opportunità per espandere il catalogo dei prodotti e posizionarsi in maniera competitiva nel mercato.
La rete, quindi, continua ad evolversi non solo mantenendo un occhio attento alla qualità, ma anche esplorando nuovi orizzonti e sfide. La volontà di innovare e diversificare è costante, riflettendo la dinamicità del settore ortofrutticolo italiano, sempre alla ricerca di eccellenza e autenticità. Fugando i timori di stagnazione, la Grande Bellezza Italiana si prepara a scrivere nuovi capitoli della sua storia, consolidando il suo ruolo di avanguardia nell’agroalimentare nazionale.