Il tema delle liste d’attesa nelle Marche continua a essere un nodo irrisolto. La consigliera regionale del Pd, Micaela Vitri, ha interrogato la giunta Acquaroli sulla mancanza di fondi nel piano operativo 2024 destinato al recupero delle prestazioni sanitarie tra ambulatori, ricoveri e screening. La discussione mette sotto la lente la situazione economica e organizzativa delle strutture sanitarie regionali, con un focus particolare sulle assunzioni di personale e l’implementazione della telemedicina.
Il piano operativo 2024 e la carenza di fondi per il personale
Il piano redatto dall’Agenzia sanitaria regionale per il 2024 punta a migliorare il sistema delle liste d’attesa, ma non prevede stanziamenti per aumentare il personale. La consigliera Vitri critica apertamente questa mancanza, sottolineando che “senza risorse per le assunzioni di tecnici e operatori medici, difficilmente si potranno smaltire le liste che riguardano radiologia tradizionale, eco-doppler, ecografie, tac e chirurgia.” Anche l’area della telemedicina resta senza fondi, nonostante rappresenti uno strumento utile per alleggerire le strutture e offrire prestazioni rapide.
L’assenza di investimenti sul personale coinvolto in attività di diagnosi e cura rischia di rallentare ulteriormente i tempi di attesa per i cittadini. Senza nuove risorse umane o strumenti tecnologici, le prestazioni sanitarie continueranno a subire ritardi. Questa situazione sta alimentando il dibattito politico, ma anche il malcontento tra gli utenti, molti dei quali attendono da molto tempo risposte concrete.
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Le responsabilità politiche e lo scontro in consiglio regionale
Durante il dibattito in consiglio, l’assessore alla sanità Saltamartini ha rivendicato responsabilità dei governi precedenti per le attuali criticità. Ha richiamato dati a partire dal 2015 per delineare l’origine del problema e indicare controlli sui trasferimenti di fondi. La risposta ha provocato la replica della consigliera Vitri, che ha ricordato come l’ex governatore di allora, Gianmario Spacca, ora alleato proprio della maggioranza Acquaroli, era al governo durante quel periodo.
La vicenda nasconde tensioni legate alle responsabilità politiche che si trascinano da anni. La giunta attuale, di quasi cinque anni al comando, viene accusata di non aver adottato soluzioni efficaci per ridurre i tempi di attesa. La frustrazione si estende al fatto che non siano stati messi in conto i costi per migliorare organici o tecnologie, elementi fondamentali per sbloccare la situazione.
I dati sulle rinunce alle cure e la mobilità sanitaria nelle marche
I dati presentati da Vitri dipingono un quadro preoccupante per l’accesso alle cure nella regione. Quasi il 10% dei pazienti è costretto a rinunciare alle prestazioni mediche, percentuale che nell’ultimo anno è salito di circa il 7%. Questo incremento è allineato alla media nazionale, ma nelle Marche assume maggior peso per le situazioni di urgenza presente in alcune zone.
Una conseguenza evidenziata è l’aumento della mobilità passiva, cioè la migrazione dei pazienti verso altre regioni per ottenere prestazioni in tempi tempestivi. Nella legislatura attuale, per quanto riguarda il finanziamento stanziato nel 2022 sotto il Governo Draghi, poco più di un terzo delle risorse è stato effettivamente speso. La Corte dei Conti ha accertato questa sottoutilizzazione, lasciando aperte domande su programmi e gestione.
Le strategie previste per ottimizzare le agende e le prenotazioni
All’interno del piano operativo sono indicate alcune azioni strategiche per migliorare il sistema di prenotazioni e gestire la domanda non soddisfatta. Tra queste c’è la riorganizzazione delle agende, con l’obiettivo di distribuire meglio le prestazioni sul calendario e aumentare la disponibilità nelle attività istituzionali sfruttando le risorse specialistiche già presenti.
Tuttavia, dall’interrogazione emerge un dubbio sulle reali applicazioni di queste strategie. La consigliera Vitri segnala che sul territorio si registrano ancora lunghissime attese e mancanza di comunicazioni concrete per i pazienti che attendono un aggiornamento da mesi. I cittadini chiamano per informazioni ma trovano scarsa trasparenza e lentezza burocratica, mentre le istituzioni regionali non mostrano segnali di un’effettiva attuazione del piano.
La situazione delle liste d’attesa e il sentimento dei cittadini
Molti utenti hanno già perso la fiducia sulle tempistiche di risposta del sistema sanitario regionale. Le chiamate dirette alla consigliera mostrano un quadro fatto di attese interminabili e nessuna certezza sull’esito delle prestazioni. Queste difficoltà quotidiane si accompagnano a una percezione di disimpegno da parte dei responsabili della sanità nelle Marche.
Parallelamente, cresce la preoccupazione per l’impatto di questa gestione nelle aree più fragili e per le categorie di pazienti che necessitano di cure rapide. Il mancato investimento in personale e tecnologie rischia di aggravare ancora di più questa situazione, creando un circolo vizioso nel quale chi attende una visita o un esame si trova con le risposte rimandate senza previsione di miglioramenti imminenti.