La gestione della fauna selvatica in Abruzzo: richieste di intervento più incisivo

La gestione della fauna selvatica in Abruzzo: richieste di intervento più incisivo

Agricoltori abruzzesi criticano il Piano straordinario per la gestione della fauna selvatica, chiedendo misure più efficaci contro la proliferazione dei cinghiali e un maggiore coinvolgimento nel processo decisionale.
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La gestione della fauna selvatica in Abruzzo: richieste di intervento più incisivo - Gaeta.it

I recenti sviluppi in Abruzzo riguardanti la gestione della fauna selvatica e in particolare del cinghiale hanno sollevato polemiche tra gli agricoltori della regione. Con l’approvazione di un Piano straordinario per il contenimento della fauna selvatica, Marco Finocchio, presidente dell’Abruzzo in Agris, ha espresso preoccupazioni sul limite delle misure adottate finora. La sua richiesta di azioni più decisive mette in luce le sfide che gli agricoltori affrontano nella loro attività quotidiana.

Critiche al Piano straordinario approvato

Marco Finocchio ha manifestato il proprio disappunto per le misure adottate nel Piano straordinario, sostenendo che non siano sufficienti a risolvere il problema della proliferazione delle specie selvatiche, in particolare dei cinghiali. La Regione Abruzzo, al fine di mitigare i danni causati dalla fauna selvatica, aveva proposto interventi che coprono solo un periodo limitato dell’anno. Finocchio evidenzia che il Piano attualmente permette la caccia al cinghiale per soli quattro mesi, un limite che non consente di affrontare la reale dimensione del problema.

Le attività agricole sono frequentemente danneggiate dalla presenza di questi animali, che possono compromettere i raccolti e minacciare la sostenibilità delle aziende agricole. La richiesta di estendere la caccia durante tutto l’anno rappresenta il timore che molti agricoltori condividono. Finocchio sottolinea che un approccio più flessibile e attivo è necessario per evitare che la fauna selvatica diventi un ostacolo insormontabile per le attività produttive.

Proposte per la gestione della fauna nelle aree protette

Un altro punto sollevato dal presidente di Abruzzo in Agris riguarda la gestione della fauna selvatica nelle aree protette della regione. Secondo Finocchio, se le aree protette non vengono gestite in modo adeguato, possono diventare rifugi per specie infestanti come il cinghiale e il cervo, mettendo a rischio l’equilibrio ecologico e la sanità pubblica a causa delle malattie che possono veicolare.

Una possibile soluzione che Finocchio ha menzionato è l’esempio del Parco Sirente Velino, dove la gestione della fauna potrebbe servire come modello per un coinvolgimento più attivo degli agricoltori. La creazione di un sistema che permetta una cooperazione tra agricoltori e enti gestori delle aree protette può essere la chiave per migliorare la situazione. Se le misure proposte fossero implementate, si potrebbero limitare i danni agli allevamenti e ai raccolti, creando un clima di maggiore sicurezza per gli imprenditori agricoli.

Coinvolgimento degli agricoltori nella definizione del Piano

Uno degli elementi chiave sottolineati da Finocchio è il bisogno di un maggiore coinvolgimento degli agricoltori nella definizione delle misure contenute nel Piano straordinario. Secondo lui, le voci degli agricoltori e delle aziende agricole dovrebbero avere un peso significativo nel processo decisionale. L’esperienza diretta di coloro che lavorano la terra quotidianamente potrebbe fornire preziose informazioni sulla situazione reale e sulle misure più efficaci da adottare.

La collaborazione tra le istituzioni e le associazioni di categoria, come Abruzzo in Agris, è essenziale. Uno scambio di informazioni e una pianificazione congiunta possono portare a strategie più efficaci per affrontare i problemi legati alla fauna selvatica, creando un approccio sostenibile che non solo protegga le attività economiche, ma garantisca anche la conservazione delle risorse naturali. Con l’impegno a un dialogo costruttivo e l’ascolto delle esigenze agricole, è possibile sviluppare una soluzione operativa che migliori la gestione della fauna selvatica in Abruzzo.

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