La garante infanzia Lazio contro abuso e pedofilia: impegno costante e appello alla società

La garante infanzia Lazio contro abuso e pedofilia: impegno costante e appello alla società

Monica Sansoni, garante dell’infanzia del Lazio, rilancia l’impegno contro abusi sessuali e pedofilia su minori, promuovendo collaborazione tra istituzioni, forze dell’ordine e cittadini per prevenire e contrastare i crimini.
La Garante Infanzia Lazio Cont La Garante Infanzia Lazio Cont
Monica Sansoni, Garante dell’infanzia del Lazio, ribadisce l’impegno nella prevenzione e nel contrasto degli abusi sessuali su minori, sottolineando la necessità di collaborazione tra istituzioni, cittadini e forze dell’ordine per proteggere i bambini da ogni ambiente, inclusi quelli ecclesiastici. - Gaeta.it

La lotta contro gli abusi sessuali su minori e i fenomeni di pedofilia continua a essere un tema urgente nel Lazio. Monica Sansoni, Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della regione, ha ribadito il suo ruolo attivo nella prevenzione e nel contrasto di questi crimini. In occasione della giornata nazionale contro pedofilia e pedopornografia, Sansoni ha richiamato l’attenzione sull’importanza di un’azione condivisa tra istituzioni, forze dell’ordine e cittadini.

Impegno della garante del Lazio per la tutela dei minori

Monica Sansoni ha definito senza mezzi termini i reati di pedofilia e pedopornografia come “crimini odiosi e inaccettabili”. Per lei, questi episodi colpiscono in modo devastante i bambini e gli adolescenti, lasciando ferite profonde che possono condizionare tutta la vita. La garanzia di sicurezza per i più giovani non è solo un dovere morale ma una necessità sociale. Sansoni ha sottolineato che la protezione dei minori deve essere un impegno prioritario per tutte le componenti della società, coinvolgendo istituzioni, forze dell’ordine e sistema giudiziario. Nessuno, secondo la garante, deve considerarsi estraneo alla responsabilità di vigilare e intervenire nel caso di sospetti o abusi.

Promuovere una rete di supporto

Il ruolo di Monica Sansoni va oltre la denuncia formale. Ella promuove un confronto aperto e costante con tutte le realtà locali, per costruire una rete di supporto in grado di anticipare e ridurre i rischi ai quali sono esposti i minori. La sua attività si manifesta anche con iniziative pubbliche, incontri formativi e campagne di sensibilizzazione rivolte sia alle famiglie sia agli operatori sociali. L’obiettivo è chiaro: evitare che un bambino o un adolescente venga mai lasciato solo di fronte a situazioni pericolose.

La chiamata alla collaborazione dei cittadini e associazioni

Il messaggio della Garante è diretto a tutta la comunità del Lazio. Sansoni chiede un impegno attivo di cittadini e organizzazioni, invitando a segnalare tempestivamente ogni comportamento sospetto. Solo affrontando il problema con attenzione e prontezza si può interrompere la catena degli abusi. La promozione di una cultura del rispetto, legalità e protezione dei minori deve animare la società civile in ogni suo ambito.

Responsabilità condivisa

L’invito non riguarda solo chi lavora direttamente con i minori o chi si occupa di educazione: anche il singolo cittadino deve riconoscere i segnali di disagio o di possibile violenza e coinvolgere gli enti preposti. Per la garante, una risposta efficace passa attraverso la condivisione di responsabilità. Proteggere un minore significa garantirgli un ambiente sereno e libero da pericoli, dentro e fuori casa. La Garante insiste sul fatto che assicurare questo diritto spetta a tutta la comunità senza eccezioni.

L’azione di sensibilizzazione si estende a gruppi associativi e operatori nel sociale, considerati fondamentali nel sostegno alle vittime e nella diffusione di comportamenti corretti. Questi soggetti possono intercettare situazioni a rischio prima che degenerino e diffondere una mentalità di tutela che coinvolga anche le istituzioni locali e nazionali.

Comunicare per prevenire e riconoscere i segnali di abuso

Uno degli aspetti su cui Monica Sansoni punta molto è la corretta informazione intorno al tema della pedofilia e degli abusi su minori. Il dialogo pubblico, infatti, svolge un ruolo decisivo nel far emergere casi nascosti e favorire interventi tempestivi. La Garante ha sottolineato che la comunicazione deve essere improntata a coraggio e senso civico, offrendo strumenti concreti a chi si trova di fronte a segnali di disagio.

Al centro della prevenzione ci sono la capacità di riconoscere i comportamenti sospetti e l’immediatezza nella segnalazione alle autorità competenti. I primi a rilevare anomalie possono essere insegnanti, operatori sanitari, familiari o chiunque frequenti il bambino o l’adolescente. Per questo, una corretta informazione permette di non sottovalutare segnali che spesso vengono ignorati o fraintesi.

Collaborazione tra ambienti sociali

Sansoni ricorda che la tutela dell’infanzia riguarda ogni ordine di ambienti sociali: dalla famiglia alla scuola, dal gruppo sportivo ai luoghi di aggregazione. La collaborazione tra questi ambiti si rivela decisiva per intervenire prima che si configurino danni evidenti. La comunicazione trasparente tra i diversi soggetti è la base su cui costruire una rete di protezione in grado di salvaguardare i minori in ogni circostanza.

Casi di abuso in ambienti ecclesiastici e vigilanza su tutte le realtà

Il lavoro della Garante nel Lazio ha portato all’attenzione anche episodi avvenuti in ambienti che spesso godono di fiducia e non vengono considerati a rischio, come quelli ecclesiastici. Nel caso specifico del diacono e dell’aiutante capo scout della curia vescovile di Latina, sono emersi abusi che non hanno risparmiato nessun contesto. Sansoni evidenzia che queste situazioni dimostrano quanto sia indispensabile mantenere un controllo costante in ogni ambiente, senza esclusioni.

Questo richiamo serve a ricordare che nessun luogo può considerarsi “protetto” dal fenomeno della pedofilia o dalla diffusione della pedopornografia. Il contrasto passa attraverso monitoraggi continui, collaborazione con le forze dell’ordine e decisione nell’agire contro chi mette a repentaglio la sicurezza dei minori. La Garante sottolinea che la lotta è responsabilità di tutti, richiedendo azioni concrete e condivisione di intenti.

Protezione in ambienti vulnerabili

Le indagini e le denunce su episodi nelle strutture religiose mostrano come le vittime possano trovarsi in situazioni di grande vulnerabilità, trattandosi di ambienti dove la fiducia è posta spesso in modo incondizionato. Per questo, la garanzia di trasparenza e la presenza di controlli diventano strumenti necessari per falsare il terreno a chi abusa del proprio ruolo o della propria posizione. Il coinvolgimento di istituzioni, associazioni e comunità è essenziale per mantenere alta l’attenzione e impedire che violenze restino invisibili.

Change privacy settings
×