La fotografia italiana contemporanea a los angeles con la mostra di Mario Cresci fino all’11 ottobre

La fotografia italiana contemporanea a los angeles con la mostra di Mario Cresci fino all’11 ottobre

La mostra all’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles presenta le opere di Mario Cresci, che dialogano con l’archivio fotografico storico di Roma per esplorare il tempo, la memoria e la trasformazione visiva.
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A Los Angeles, l’Istituto Italiano di Cultura ospita fino all’11 ottobre la mostra "Mario Cresci. L’oro del tempo", che esplora il dialogo tra fotografia storica e contemporanea attraverso le opere del celebre fotografo italiano Mario Cresci. - Gaeta.it

La città di Los Angeles ospita un’importante mostra dedicata a Mario Cresci, uno dei fotografi più originali della scena italiana contemporanea. L’esposizione, dal titolo “Mario Cresci. L’oro del tempo“, è allestita presso l’Istituto Italiano di Cultura nel quartiere di Westwood e resterà aperta fino all’11 ottobre. Questo evento offre uno sguardo approfondito su un artista che ha segnato la fotografia concettuale italiana, mettendo in relazione le sue opere con l’archivio fotografico storico custodito a Roma.

Un dialogo fra passato e presente nella fotografia di mario cresci

La mostra prende forma grazie alla residenza artistica di Cresci presso l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione di Roma, che fa capo al Ministero della cultura. Questa istituzione conserva oltre otto milioni di immagini, che coprono tutte le fasi dello sviluppo della fotografia. Cresci ha lavorato direttamente su una selezione di fotografie storiche, instaurando un dialogo creativo tra i materiali originali e il suo sguardo contemporaneo. In particolare, l’artista ha scelto due nuclei importanti: i ritratti dell’alta società del fin de siècle realizzati da Mario Nunes Vais, e alcune immagini che ritraggono statue greco-romane.

L’intervento visivo e concettuale di mario cresci

L’intervento di Cresci non consiste semplicemente in una riproposizione di quelle fotografie, ma in una ridefinizione visiva. Prendendo particolari delle immagini d’archivio, l’autore li ha isolati, ripetuti e rielaborati in modo da evidenziare nuovi dettagli, mantenendo però rispetto per la composizione originaria. Queste sperimentazioni suggeriscono che una fotografia non sia solo documentazione, ma uno spazio aperto per riflessioni sul tempo e la memoria.

Mario cresci e l’arte del tempo vissuto attraverso lo sguardo

L’artista, nato nel 1941, appartiene a quella cerchia di fotografi italiani attivi negli anni Sessanta che hanno trasformato la macchina fotografica in strumento di esplorazione culturale e politica. Cresci interpreta la fotografia come un mezzo per esplorare non solo la realtà esterna, ma anche la percezione soggettiva del tempo. In una sua riflessione presente nella mostra, spiegava che “la realtà non coincide con ciò che vediamo, ma con ciò che percepiamo nel fluire del tempo e delle emozioni accumulate.”

Questa visione si traduce nella sua pratica fotografica come una continua messa in discussione del rapporto fra immagine e memoria. Il tempo passa e modifica il nostro modo di osservare, analogamente alle sue opere che riscrivono e trasformano fotografie d’epoca, mettendo in luce aspetti nascosti o dimenticati. Non si tratta di nostalgia, ma di una riflessione su come l’immagine può mutare significato attraverso lo sguardo dell’artista e dello spettatore.

L’evento a los angeles e il ruolo dell’istituto italiano di cultura

L’inaugurazione della mostra, avvenuta di recente nella sede dell’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles, ha rappresentato un momento di incontro tra la tradizione fotografica italiana e il contesto della città californiana, riconosciuta nel mondo come capitale del cinema e dell’immagine. Emanuele Amendola, direttore dell’istituto, ha sottolineato come questa esposizione non offra soltanto una retrospettiva su un autore di rilievo, ma stimoli anche una riflessione sul valore della memoria e sulla trasformazione estetica realizzata dallo sguardo artistico.

L’istituto e la promozione della cultura italiana all’estero

L’istituto svolge un ruolo attivo nel promuovere la cultura italiana all’estero, proponendo eventi che mettono in relazione artisti contemporanei con i patrimoni storici del paese. In questo caso, l’opera di Mario Cresci diventa un ponte tra passato e presente, mostrando come l’archivio non rappresenti una semplice conservazione statica ma un terreno dinamico per nuove interpretazioni visive. A Los Angeles, città che vive immersa nelle immagini, questa mostra si inserisce come un’occasione per esplorare il rapporto fra fotografia e trasformazione culturale.

Mario cresci dopo londra: nuovi orizzonti per la fotografia italiana

L’esposizione californiana segue un debutto recente di Cresci in una galleria di Londra, segnando una fase di ampliamento della visibilità internazionale del suo lavoro. La presenza delle sue opere in capitali europee e americane indica un interesse crescente verso quella generazione di fotografi italiani che ha dato nuova forma alla grammatica dell’immagine negli ultimi decenni del XX secolo.

Per la città di Los Angeles, ospitare questo artista significa accogliere non solo una testimonianza della fotografia italiana, ma anche promuovere un confronto sul potenziale delle immagini nel raccontare storie che attraversano il tempo. Nel contesto locale, dove l’immagine è linguaggio condiviso e identità, l’opera di Cresci assume un valore particolare, invitando il pubblico a guardare oltre la superficie delle fotografie per cogliere la complessità delle esperienze umane.

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