La formazione del personale nelle imprese marchigiane

La formazione del personale nelle imprese marchigiane

solo il 20% delle imprese marchigiane investe nella formazione del personale, mentre infrastrutture e connettività digitale restano carenti; punti di forza nei settori biologico, cantieristica navale, mobili e calzature.
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Le imprese marchigiane mostrano carenze nella formazione del personale, nelle infrastrutture e nella connettività digitale, ma vantano punti di forza nel biologico, cantieristica navale e manifattura; è necessario investire in trasporti, banda larga e innovazione per rilanciare l’economia regionale. - Gaeta.it

solo una impresa marchigiana su cinque forma il proprio personale, servono investimenti su trasporti e rete digitale

Le imprese marchigiane mostrano margini consistenti di miglioramento nei settori della formazione del personale, infrastrutture e connettività digitale. Lo confermano i dati presentati alla Mole Vanvitelliana di Ancona, tratti da uno studio di Teha Group. Al contempo, emergono punti di forza nel biologico, nella cantieristica navale, nella produzione di mobili e calzature, che definiscono l’identità produttiva della regione. L’articolo approfondisce criticità e opportunità per lo sviluppo delle Marche, evidenziando azioni concrete per rilanciare l’economia locale e potenziare la competitività.

Secondo l’indagine, solo il 20% circa delle aziende marchigiane dedica tempo e risorse alla formazione dei propri dipendenti. Questo dato segnala un problema serio, poiché l’aggiornamento continuo del personale è cruciale per sostenere la competitività e l’adattamento ai mutamenti tecnologici e di mercato. Si riscontra che buona parte delle aziende si limita ad attività di routine, senza puntare su programmi formativi strutturati o personalizzati.

Questa situazione condiziona soprattutto le PMI, maggioritarie nella regione, che soffrono la mancanza di supporto adeguato e di incentivi per investire in corsi, workshop o percorsi di specializzazione interna. La formazione in molti casi appare marginale, a svantaggio del potenziale di crescita dei lavoratori e dell’azienda stessa.

I settori più tradizionali, come la manifattura o l’artigianato, mostrano particolare difficoltà a integrare competenze nuove, alimentando un circolo vizioso che rallenta l’innovazione e la produttività. Nel complesso, la scarsità di formazione rappresenta un freno importante al rilancio economico delle Marche.

Lo stato delle infrastrutture ferroviarie e stradali

Le condizioni infrastrutturali della regione sono critiche. Circa metà della rete ferroviaria marchigiana resta non elettrificata, con tratti a binario unico che limitano fortemente la capacità e la frequenza dei collegamenti. Questa situazione penalizza trasporto merci e pendolari, rallentando lo sviluppo economico e ostacolando la mobilità efficace sul territorio.

Anche la rete stradale necessita interventi urgenti. Le vie di collegamento principali spesso mostrano segni di degrado o insufficiente ampiezza per gestire il traffico crescente. Ciò si traduce in rallentamenti, maggiori costi per aziende e cittadini, e una gestione della logistica meno fluida rispetto ad altre regioni.

Gli esperti di Teha Group indicano come necessario un potenziamento della rete viaria e ferroviaria, in particolare migliorando gli assi principali e presidiando i nodi strategici, come il porto di Ancona. Questo porto riveste un ruolo chiave nelle relazioni commerciali lungo l’asse Est-Ovest e la sua valorizzazione può migliorare i rapporti logistici e tariffari con il resto d’Europa.

Le sfide della connettività digitale per le imprese marchigiane

Il settore digitale appare tra i terreni più critici per le Marche. La regione si trova al sedicesimo posto in Italia per percentuale di imprese dotate di connessione fissa in banda larga. Molte aree interne soffrono di copertura insufficiente o di reti a velocità limitata, ostacolando la competitività delle aziende che dipendono dalla connettività stabile per i servizi digitali, l’e-commerce e la comunicazione.

L’indagine sottolinea la necessità di un piano per estendere la banda ultra larga nelle zone più isolate, così da garantire pari opportunità sul territorio. Un miglior accesso alla fibra ottica favorirebbe lo sviluppo di nuove attività, soprattutto nel comparto tecnologico e nelle startup.

Il digitale e le sue implicazioni per gli altri settori produttivi locali

Il digitale rappresenta un elemento strategico anche per gli altri settori produttivi locali. Da una rete più rapida e affidabile dipendono l’efficienza della logistica, la gestione dei processi produttivi e la promozione turistica, tutti fattori da rafforzare per sostenere la crescita delle Marche.

Le eccellenze agricole e manifatturiere delle marche

Non mancano aspetti di rilievo nel tessuto produttivo regionale. La regione si posiziona quarta in Italia per superficie coltivata a biologico e per il numero di aziende agricole impegnate su quel tipo di coltivazione. Questo indicatore mostra un crescente interesse verso metodi sostenibili ed una domanda in espansione in ambito alimentare.

La cantieristica navale marchigiana vanta un’alta specializzazione con migliaia di occupati nelle aziende impegnate nella costruzione di navi e imbarcazioni. La nautica di lusso, in particolare, rappresenta un segmento a valore aggiunto che può candidare le Marche a polo di riferimento nel Mediterraneo orientale.

Sul fronte manifatturiero, sono presenti 1.600 imprese che producono mobili e oltre 3.000 calzaturifici, con un capitale umano di decine di migliaia di addetti. Questi settori formano il cuore economico locale e ben si integrano con tradizioni artigianali e know how consolidato.

Le strategie proposte per il rilancio territoriale

Tra le azioni suggerite per migliorare il quadro infrastrutturale e produttivo, emerge il potenziamento della rete stradale e ferroviaria, con particolare attenzione al miglioramento dei collegamenti tra porto di Ancona e i corridoi Est-Ovest. Un ulteriore obiettivo riguarda la valorizzazione delle sinergie fra aeroporti del centro Italia, creando un sistema di trasporti più integrato.

Viene inoltre indicata la necessità di contrastare il ritardo digitale adottando programmi di copertura capillare della banda ultra larga, soprattutto nelle aree interne. Questa misura mira a ridurre il divario digitale e a dare nuovo impulso all’attività privata.

Nel contesto post-sisma, si consiglia di riqualificare i borghi interessati, puntando sulla rigenerazione urbana e recupero di patrimonio culturale. È altresì prioritario innovare le aree industriali incrementando le tecnologie 4.0, per mantenere competitività e modernizzare le produzioni.

Per la nautica di lusso, si auspica una posizione di leadership regionale consolidando le imprese attraverso modelli di aggregazione e collaborazioni internazionali. Infine, si sottolinea l’importanza di un sistema turistico-culturale focalizzato su segmenti ad alto valore, capaci di attrarre investimenti e favorire l’occupazione.

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