La filiera del pomodoro spiegata ai bambini: progetto educativo nelle scuole di bologna, modena e napoli coinvolge 12.000 studenti

La filiera del pomodoro spiegata ai bambini: progetto educativo nelle scuole di bologna, modena e napoli coinvolge 12.000 studenti

Il progetto educativo “Le avventure di Pomì e Dori” ha coinvolto oltre 12.000 studenti di Bologna, Modena e Napoli in un percorso didattico sulla filiera del pomodoro, la sostenibilità e la dieta mediterranea.
La Filiera Del Pomodoro Spiega La Filiera Del Pomodoro Spiega
Il progetto educativo "Le avventure di Pomì e Dori" ha coinvolto oltre 12.000 bambini di Bologna, Modena e Napoli in un percorso didattico sulla filiera del pomodoro, promuovendo nutrizione, sostenibilità e creatività attraverso materiali interattivi, laboratori ed eventi artistici. - Gaeta.it

Il progetto educativo “Le avventure di Pomì e Dori” ha portato nelle scuole primarie di bologna, modena e napoli un percorso dedicato alla filiera del pomodoro. L’iniziativa si è rivolta a bambini dai 6 ai 10 anni, con l’obiettivo di far conoscere l’importanza del pomodoro nella dieta mediterranea e il valore di una produzione sostenibile e completamente italiana. Più di 12.000 studenti hanno partecipato durante l’anno scolastico 2024/2025, dimostrando l’apprezzamento crescente da parte delle scuole.

Un percorso didattico tra nutrizione, ambiente e filiera produttiva

Il progetto ha fornito alle scuole un kit didattico articolato per avvicinare i bambini alla pianta del pomodoro. Il materiale ha spiegato le caratteristiche botaniche e le diverse varietà di questo alimento simbolo della dieta mediterranea. Gli studenti hanno scoperto i benefici nutrizionali del pomodoro, imparando a riconoscerne il valore per una dieta bilanciata. La filiera della produzione è stata presentata come un processo 100% italiano, sottolineando l’impegno per la sostenibilità ambientale, dalla coltivazione al confezionamento.

Attenzione al riciclo e materiali didattici

Inoltre, grande attenzione è stata dedicata al riciclo degli imballaggi, con indicazioni pratiche per promuovere comportamenti responsabili nelle scuole e nelle famiglie. Il kit comprendeva una locandina illustrativa e un opuscolo di giochi didattici che hanno reso l’apprendimento più interattivo. Ogni alunno ha ricevuto un attestato di partecipazione, oltre a materiali destinati anche a insegnanti e genitori, come 13.500 brick di passata di pomodoro Pomì, distribuiti per rafforzare il legame tra educazione e prodotto reale.

Coinvolgimento creativo e riconoscimenti per gli studenti

Al termine del percorso si è svolto un contest fotografico e artistico introdotto come momento conclusivo chiamato “Classi”. In questa fase, le scuole hanno messo in scena con elaborati collettivi il viaggio immaginario dei personaggi Pomì e Dori lungo la filiera del pomodoro. Gli studenti hanno così tradotto in disegni e storie quanto appreso, mostrando originalità ed impegno.

Premio per le classi vincitrici

Tra i numerosi lavori inviati sono state selezionate due classi vincitrici. Queste hanno ricevuto un voucher da utilizzare per l’acquisto di materiale scolastico. La premiazione ha riconosciuto sia la creatività degli elaborati sia la coerenza con i contenuti educativi, contribuendo a motivare i ragazzi a partecipare con entusiasmo e attenzione. Il contest si inserisce nella strategia di valorizzare l’apprendimento attraverso la pratica artistica e il lavoro di gruppo.

Laboratori didattici e incontri con esperti nella scuola

In alcune scuole sono stati organizzati incontri in presenza con esperti del settore agroalimentare. Questi momenti hanno coinvolto i bambini in laboratori interattivi pensati per approfondire l’esperienza di apprendimento in modo esperienziale. I partecipanti hanno potuto esplorare la filiera del pomodoro attraverso attività ludiche e sperimentazioni pratiche.

Esperienza diretta con professionisti

Gli incontri si sono svolti in due scuole selezionate tra quelle aderenti al progetto, offrendo un contatto diretto con professionisti. Ciò ha permesso agli studenti di vedere da vicino le fasi della produzione e di porre domande. L’obiettivo era trasformare la teoria in esperienza concreta, stimolando in modo efficace la curiosità e il coinvolgimento dei bambini nella conoscenza del cibo che consumano.

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