Il primo maggio a Milano assume un significato particolare per certe famiglie che non scelgono il riposo ma il lavoro. Questo è il caso della famiglia Gattullo, che da 64 anni sfida l’abitudine di chi si dedica alla festa per aprire le porte della loro pasticceria. L’attività, iniziata da Peppino Gattullo il primo maggio del 1961, rappresenta una storia di impegno, radicata nel quartiere di Porta Lodovica, dove alzarsi all’alba per offrire dolcezza e caffè si trasforma in un gesto di rispetto per la giornata dedicata ai lavoratori.
Origini e radici della pasticceria gattullo a milano
Tutto comincia nel 1961, quando Peppino Gattullo, originario della Puglia, decide di lasciare il sud per trasferirsi a Milano con la sua famiglia. Arrivato in una città in piena trasformazione industriale e culturale, sceglie Porta Lodovica come punto di partenza per la sua attività di pasticcere. Quel primo maggio non è un caso: l’apertura in occasione della festa del lavoro intende sottolineare il valore della dedizione e del lavoro stesso. La pasticceria diventa presto un luogo di riferimento per i residenti della zona, non solo per la qualità dei dolci ma per la presenza costante, anche nelle giornate normalmente dedicate al riposo.
Tradizioni e migrazione interna
Peppino porta con sé le tradizioni pugliesi in un ambiente diverso, adattando ricette e metodi ai gusti milanesi senza rinunciare alle sue radici. In questo modo la pasticceria assume una doppia valenza: luogo di produzione artigianale e simbolo della migrazione interna italiana negli anni ’60. L’attività diventa così parte del tessuto urbano di Porta Lodovica, contribuendo a mantenere viva la memoria e la storia della città visto negli occhi di chi ogni mattina svolge il proprio lavoro con costanza.
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Per la famiglia Gattullo il primo maggio non è una festa, bensì un’occasione per ribadire l’attaccamento al proprio mestiere. Alzarsi prima dell’alba per preparare brioches fresche e caffè profumati è diventata una routine per la terza generazione che oggi gestisce la pasticceria. Non si tratta solo di rispettare una tradizione: è la scelta di chi considera il lavoro un elemento fondamentale dell’identità personale e familiare.
Nel cuore di Milano, in un giorno in cui molti negozi chiudono e le strade si svuotano, la pasticceria Gattullo rimane un punto di riferimento. I clienti abituali sanno che il 1° maggio potranno trovare sempre un prodotto fatto a mano con cura, e non a caso la presenza della famiglia continua a generare fiducia. Lo sappiamo, è un impegno che richiede sacrifici, ma anche soddisfazioni concrete. La sveglia suona presto, le mani si muovono velocemente su impasti e creme, mentre il profumo di caffè si diffonde nel quartiere.
L’evoluzione dell’attività tra nuove generazioni e cambiamenti a milano
Oggi la pasticceria Gattullo è guidata dalla terza generazione, che ha raccolto il testimone senza perdere il legame con il passato. I giovani della famiglia hanno introdotto alcune novità per rispondere alle esigenze di un pubblico più ampio, mantenendo però il rispetto per le ricette originali e la qualità artigianale. Lo spazio si è adeguato ai tempi, con qualche cambiamento negli arredi e nella proposta, ma senza snaturare il carattere dell’attività.
Il legame con la comunità e la città
Il quartiere, come Milano, è cambiato molto negli ultimi decenni: Porta Lodovica ha visto una trasformazione urbanistica e sociale significativa, eppure la pasticceria conquista ancora clienti di ogni età. Il lavoro nel giorno della festa diventa un modo per rafforzare il legame con la comunità che ha accompagnato la crescita della famiglia Gattullo. Ogni brioche racconta una storia fatta di continuità e di cura nelle piccole cose. Mantenere aperti i battenti il primo maggio racconta, con semplicità, la tenacia di chi non considera il lavoro solo un mezzo economico ma anche un modo per mantenere viva una tradizione di famiglia nel cuore di Milano.