Il museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, custode dei famosi bronzi di Riace, ha dato vita a un progetto di valorizzazione che trasforma la facciata di palazzo Piacentini in uno spettacolo di luci suggestive. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra il museo, il Comune di Reggio Calabria e Goboservice, azienda specializzata nella produzione di proiettori architetturali, e si sviluppa attraverso un’illuminazione scenografica che mette in risalto l’architettura dello storico edificio e alcune delle opere più significative contenute all’interno del museo.
Il progetto di illuminazione scenografica e le partnership locali
In piazza De Nava, davanti a palazzo Piacentini, sono stati installati proiettori Divum 50k capaci di eseguire una mappatura precisa della superficie dell’edificio. Grazie a questa tecnologia, la luce racconta attraverso immagini e motivi artistici la storia e le peculiarità del museo, coinvolgendo chi passa con visioni nate da contenuti grafici creati appositamente da Goboservice. L’azienda reggina ha realizzato proiezioni che riproducono reperti importanti come la colonna ionica del tempio di Locri, un kouros di Rhegion, la testa femminile di Caulonia, la statuetta di una danzatrice in terracotta, il cavaliere di Marafioti, una gorgone e i pinakes locresi. Al centro dell’attenzione restano gli iconici bronzi di Riace, simboli riconosciuti del patrimonio calabrese e nazionale.
L’implementazione del progetto si basa su una sinergia tra pubblico e privato. Il museo e il Comune hanno accolto con interesse la proposta di Goboservice, riconoscendo nel progetto un tentativo concreto di promozione culturale e turistica. Questo tipo di collaborazione porta benefici tangibili sia al territorio sia alle realtà imprenditoriali coinvolte, integrando cultura, arte e tecnologia per raccontare la storia locale in modo innovativo.
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Fabrizio Sudano, direttore del museo archeologico, ha sottolineato come la valorizzazione del patrimonio attraverso nuovi strumenti rappresenti un modo per mantenere viva la storia e per radicarla nella contemporaneità di Reggio Calabria. Sudano ha evidenziato il valore della collaborazione con il Comune e Goboservice, auspicando che l’esperienza si possa estendere anche ad altri luoghi culturali della città . Secondo lui, l’illuminazione trasforma palazzo Piacentini in un racconto luminoso che coinvolge cittadini e turisti e rafforza il legame tra il museo e la comunità .
Il sindaco Giuseppe Falcomatà ha definito la scenografia luminosa un intervento spettacolare e di grande impatto visivo, che unisce elementi storici e simbolici della città con tecnologie digitali attuali. Falcomatà ha lodato la collaborazione tra enti pubblici e realtà imprenditoriali come esempio di promozione territoriale capace di valorizzare spazi urbani come piazza De Nava, rendendoli più attrattivi e vivi. Ha ringraziato Goboservice per l’iniziativa e il direttore Sudano per la disponibilità nel portare avanti un percorso di apertura del museo verso la città e i suoi abitanti.
Durata e modalità di fruizione dell’installazione luminosa
Le proiezioni sulle pareti di palazzo Piacentini sono attive ogni sera fino al 30 maggio 2025. Il pubblico può assistere allo spettacolo di luci gratuitamente, che si accende all’imbrunire e si spegne nelle ore notturne. Questo tipo di iniziative amplifica la fruizione del museo oltre l’orario di apertura tradizionale, trasformando lo spazio esterno in un’attrazione anche per chi visita la città dopo il tramonto.
L’installazione mira a creare un’esperienza immersiva che stimola l’interesse per la cultura e la storia locale. Le immagini proiettate non solo esaltano l’architettura di palazzo Piacentini ma offrono anche un viaggio visivo tra alcuni pezzi di rilievo della collezione archeologica, contribuendo alla diffusione della memoria storica attraverso un linguaggio moderno e accessibile a tutti.
Questo esperimento di connubio tra arte, luce e tecnologia corre lungo un fil rouge che parte dai bronzi di Riace, con la loro forza evocativa, e si allarga a raccontare la complessità e la ricchezza della storia antica della Calabria attraverso simboli archeologici preziosi e ben riconoscibili sul territorio.