La comunicazione della Difesa italiana sta subendo una riorganizzazione significativa, nel contesto delle tensioni internazionali che interessano il paese nel 2025. Il ministro Guido Crosetto ha deciso di affidare la gestione delle relazioni con i media a figure chiave del comando militare, per garantire messaggi più chiari e aggiornamenti puntuali sulle attività del dicastero.
La nuova struttura di comunicazione della Difesa
Il ministero ha nominato tre generali ai ruoli principali per la comunicazione esterna. Luciano Portolano, capo di Stato maggiore della Difesa, assume il ruolo di principale referente verso i giornalisti, mentre Giovanni Maria Iannucci, comandante del Covi, e Diego Fulco, capo dell’Upicom, affiancano il coordinamento operativo. L’Upicom, ufficio che si occupa della comunicazione istituzionale, passerà quindi a gestire in prima persona le relazioni con la stampa in stretta collaborazione con il gabinetto del ministro e lo Stato maggiore.
Obiettivi dell’assetto comunicativo
Questo nuovo assetto ha l’obiettivo di uniformare i messaggi, rendendoli più articolati e accessibili. Si punterà a un linguaggio semplice ma rigoroso, molto differente da comunicazioni precedenti spesso frammentate o poco coordinate. L’affidamento a figure militari di alto livello punta a coniugare competenze strategiche e operative con la capacità di rapportarsi ancora meglio ai media.
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Il ruolo dell’upicom e il coordinamento con esperti di comunicazione
L’Upicom, ora centrale nel modello comunicativo della Difesa, coordinerà le attività insieme al gabinetto del ministro Guido Crosetto e lo Stato maggiore. Al gruppo si uniranno anche esperti di comunicazione strategica e operativa, con il compito di interfacciarsi direttamente con i giornalisti. Questi professionisti lavoreranno per garantire aggiornamenti continui e puntuali sul lavoro di governo nel settore militare.
L’intento è anche quello di evitare fraintendimenti o notizie incomplete in una fase giudicata delicata, dove la chiarezza può fare la differenza. Nel clima di tensione che riguarda la sicurezza nazionale, fonti ufficiali della Difesa vogliono evitare speculazioni e cattive interpretazioni, offrendo dati precisi e confermati dalle autorità competenti.
Un nuovo modello per garantire trasparenza
Il rinnovamento nella comunicazione esterna mira a stabilire una relazione solida e trasparente con i media, fondamentale in un momento di alto interesse pubblico e geopolitico.
Il contesto internazionale e la sensibilità delle comunicazioni
Il rinnovamento nel rapporto con la stampa arriva in un momento di alta tensione internazionale che ha richiamato l’attenzione dell’opinione pubblica sulle decisioni della Difesa. Le aree di crisi confermano la necessità di aggiornamenti frequenti e affidabili, adatti a informare cittadini e operatori senza lasciare spazio a interpretazioni confuse.
Le fonti ministeriali sottolineano la delicatezza del contesto e la responsabilità nel comunicare interventi e strategie. La modifica nel modello comunicativo non è solo un cambio tecnico ma riflette la volontà di adeguare il racconto della Difesa alle esigenze attuali, rispettando la trasparenza nei confronti dei media e attraverso di essi verso il pubblico.
Intenti e strategie comunicative
Lo sforzo è quello di coinvolgere in modo diretto e continuativo giornalisti e operatori dell’informazione, per offrire una narrazione chiara sul ruolo e sulle azioni della Difesa italiana. A ciò si aggiunge un lavoro continuo per mappare i messaggi e migliorare la loro ricezione nel panorama mediatico nazionale e internazionale.
Negli ultimi mesi, il progressivo trasferimento della comunicazione in mani militari e tecniche indica una scelta precisa: rafforzare la presenza del ministero nei circuiti informativi, rendendo la comunicazione più solida e affidabile. Questo schema operativo aspira a stabilire un nuovo standard nelle modalità con cui la Difesa italiana si fa conoscere al pubblico e al sistema politico.