La Curva nord dell’inter ha annunciato una svolta significativa nel modo di organizzarsi, scegliendo di abbandonare l’aggregazione sotto un unico nome e una linea comune nelle comunicazioni digitali. Dopo un periodo travagliato segnato da riflessioni e tensioni interne, i gruppi tifosi hanno deciso di ripartire da un modello più frammentato ma basato su valori tradizionali e radicati nella militanza. La decisione arriva dopo un’inchiesta che ha coinvolto alcuni esponenti di spicco della tifoseria, toccando questioni delicate legate al business e ai rapporti con la criminalità organizzata.
La fine dell’unità sotto un’unica sigla e il ritorno ai valori originari
Il gruppo della curva nord ha reso noto tramite un comunicato sui propri canali social di non volersi più riconoscere in alcuna sigla o denominazione collettiva. Questa trasformazione nasce dalla necessità di “ristabilire i valori fondanti: militanza, aggregazione, appartenenza”. Nel testo si sottolinea come, nel corso del tempo, queste caratteristiche abbiano distinto la curva rispetto ad altre realtà, definendone un’identità precisa. Il ritorno a queste radici è spiegato come condizione indispensabile per ricostruire una base sana, fatta di reale partecipazione e confronto dal basso.
Il distacco da qualsiasi nome unico coincide con la volontà di cancellare ogni divisione forzata o etichette che negli anni si erano sovrapposte. Questo nuovo inizio punta a raccogliere chi si riconosce in questi valori senza passare attraverso strutture rigide o appartenenze imposte. L’autonomia dei gruppi è vista come via per evitare le derive che hanno caratterizzato il recente passato e rilanciare una curva solidale ma plurale.
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Il peso dell’inchiesta e le conseguenze sui vertici della curva
Il contesto dello smembramento della curva nord è stato segnato da un’indagine che ha coinvolto alcune figure di riferimento della tifoseria, accusate di intrecci tra attività legate al calcio e affari illeciti. L’inchiesta ha rivelato presunti rapporti con ambienti della criminalità organizzata e una gestione economica poco trasparente. Questo ha portato a un terremoto interno, tanto da spingere i gruppi a riflettere sui propri assetti e sulla direzione da prendere.
Con la “decapitazione” dei leader tradizionali, si è aperto un vuoto organizzativo che ha favorito la formazione di una nuova fase, segnata dall’abbandono delle nomenclature collettive e dal distacco dai canali digitali che in passato fungevano da punto di riferimento per la tifoseria. Questo passaggio cerca di evitare che problemi esterni compromettano lo spirito e la coesione interna, limitando inoltre i rischi legati alla strumentalizzazione delle comunicazioni online.
La chiusura delle pagine social e il ritorno alla comunicazione tradizionale
Uno degli aspetti più evidenti della nuova strategia riguarda la decisione di chiudere tutte le pagine ufficiali sui social network, siti web e canali digitali precedentemente utilizzati dalla curva nord. Nel comunicato si spiega chiaramente che il percorso di riorganizzazione vuole tornare a considerare la vita di curva come qualcosa da vivere sul campo, non attraverso uno schermo. L’esperienza tifosa deve tornare negli stadi, nelle strade, negli incontri di persona tra appassionati e attivisti.
Per mantenere un filo diretto con i tifosi verrà rilanciata la fanzine cartacea. Questa pubblicazione, distribuita fuori dallo stadio e durante i momenti di ritrovo, da ora sarà l’unico strumento ufficiale per diffondere informazioni, notizie e iniziative legate alla curva nord. Ritorna quindi un modo più concreto e tangibile di svolgere la comunicazione, più lento ma anche più solido, che sfugge alle dinamiche rapide e spesso superficiali del digitale.
L’appello alla partecipazione attiva nelle riunioni settimanali
Il comunicato invita tutti i tifosi che provano un vero legame con la curva nord a partecipare alle riunioni del giovedì, considerate l’unica occasione autentica di confronto e costruzione collettiva. Questi incontri diventano così il cuore dell’attività della tifoseria, dove si decide, si discute e si progetta in prima persona, senza intermediari o mediatori digitali.
Le riunioni rappresentano un momento essenziale, soprattutto in un periodo in cui la curva nord viene controllata da divieti e forme di repressione. La volontà comune espressa è di difendere con dignità una tradizione che resiste alle difficoltà, coltivando identità e coerenza. Lo sforzo è quello di mantenere vivi i legami di solidarietà, superando divisioni e crisi per costruire il futuro insieme.