La corte di cassazione ha modificato in modo significativo il destino giudiziario di rosaria mancuso, coinvolta nel processo per l’omicidio di matteo vinci, biologo di limbadi. L’uomo è stato ucciso nel 2018 con un ordigno piazzato nella sua auto, episodio che ha scosso la provincia di vibo valentia. La decisione della cassazione segna un’importante svolta nell’inchiesta che ha seguito la tragica vicenda.
La sentenza della corte di cassazione e le motivazioni del rinvio
Il 2025 ha visto la corte di cassazione annullare con rinvio la condanna a ergastolo inflitta a rosaria mancuso per il delitto di matteo vinci. Mancuso era stata condannata sia in primo che in secondo grado con l’accusa di essere una delle mandanti della morte del biologo, vittima di un attentato esplosivo il 9 aprile 2018 a limbadi, nella provincia di vibo valentia. La sentenza di cassazione ha accolto i rilievi sollevati dai suoi avvocati difensori, che hanno evidenziato come mancassero prove concrete e sufficienti a carico della donna. Quei rilievi hanno portato a un annullamento della condanna e al rinvio del processo per una nuova valutazione del caso.
Non a caso gli avvocati difensori di rosaria mancuso – francesco lojacono, valerio spigarelli con il supporto dei precedenti legali giovanni vecchio e francesco capria – hanno insistito sulla mancanza di elementi probatori a sostegno dell’accusa principale contro la loro assistita. L’annullamento ha conseguenze immediate sulla posizione di mancuso, che sarà scarcerata in attesa del nuovo processo.
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Il contesto dell’omicidio e le vittime coinvolte
Matteo vinci, 42 anni, biologo di limbadi, era a bordo della sua auto quando l’ordigno esplose, provocandone la morte. La vicenda si consumò nella città calabrese il 9 aprile 2018. Con lui viaggiava anche il padre, francesco vinci, rimasto gravemente ferito nel medesimo attentato. La morte di matteo ha diviso la comunità locale tra sgomento e richiesta di giustizia, mentre il ferimento di suo padre aggiunse un ulteriore elemento drammatico a questa vicenda.
L’accusa iniziale aveva indicato rosaria mancuso tra coloro che avevano pianificato il gesto criminale, in particolare come mandante, insieme al genero vito barbara, che era stato a sua volta condannato all’ergastolo nei gradi precedenti del processo. L’azione dell’attentato si inseriva in un contesto di violenza che ha da tempo caratterizzato alcune aree della provincia di vibo valentia, spesso teatro di episodi collegati alla criminalità organizzata.
Le conseguenze giuridiche per rosaria mancuso e altri imputati
Con l’annullamento deciso dalla corte di cassazione, rosaria mancuso vedrà la sua scarcerazione immediata, considerati i termini massimi di custodia cautelare raggiunti. Il nuovo processo dovrà riesaminare le accuse e valutare con attenzione le prove raccolte. Rimangono invece definitive le condanne di altri coinvolti nella vicenda: in particolare, vito barbara, genero di mancuso, mantiene la condanna al carcere a vita. I suoi legali, dario vannetiello e fabrizio costarella, hanno seguito la sua difesa nelle varie fasi del procedimento.
Inoltre, la corte ha respinto i ricorsi di altri imputati, cioè domenico di grillo e lucia di grillo, rispettivamente marito e figlia di rosaria mancuso. Entrambi erano stati condannati per detenzione di armi da fuoco con pene inferiori al carcere a vita: 6 e 3 anni rispettivamente. I loro avvocati, tra cui giovanni vecchio, francesco capria, gianfranco giunta e stefania rania, non sono riusciti a ottenere una revisione delle pene inflitte.
Le implicazioni della decisione sulla giustizia calabrese
La decisione della corte di cassazione sull’omicidio di matteo vinci segna un passaggio chiave nel percorso giudiziario di questa pulsante vicenda calabrese. La scarcerazione di rosaria mancuso in attesa del nuovo processo ha suscitato attenzione e dibattito sui tempi e le modalità con cui la giustizia gestisce casi complessi legati a episodi di criminalità organizzata o presunta tale.
Il caso di limbadi resta un forte esempio della difficoltà nel collegare in modo certo prove e responsabilità in contesti di alto rischio. Le indagini e i processi che dovranno seguire la sentenza di rinvio potrebbero portare a un nuovo sviluppo sul fronte giudiziario e delle indagini. Resta da vedere come si evolveranno le posizioni degli imputati e quali saranno gli accertamenti dei tribunali di merito dopo il passo indietro della cassazione.
Il rigetto dei ricorsi sui detentori di armi indica l’attenzione del sistema giudiziario nel mantenere ferme alcune condanne legate all’uso e al possesso illegale di armi, indipendentemente dalle accuse più gravi che coinvolgono mandanti e organizzatori di delitti come quello di matteo vinci. La provincia di vibo valentia continua a seguire da vicino questo processo.