Il 2025 si apre con un importante sviluppo giudiziario legato all’inchiesta sull’omicidio di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica. La corte di cassazione ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare che aveva portato all’arresto di Giuseppe Cipriano, uno degli indagati principali, rimettendo gli atti al tribunale del riesame di Salerno per una nuova valutazione. La decisione mette in luce criticità significative nelle motivazioni che, a novembre scorso, avevano giustificato la misura restrittiva nei confronti dell’imprenditore scafatese e di altri due coinvolti.
La sentenza della corte e le motivazioni del riesame
L’otto aprile la corte di cassazione, presieduta da Giacomo Rocchi, ha esaminato il ricorso presentato dall’avvocato Giovanni Annunziata, difensore di Giuseppe Cipriano. Le motivazioni depositate evidenziano una serie di lacune e contraddizioni nelle argomentazioni che, poche mesi prima, avevano giustificato gli arresti cautelari. In particolare, la corte sottolinea come le accuse principali contro Cipriano si basino soprattutto sulle dichiarazioni dei cosiddetti collaboratori di giustizia, che mancano di ulteriori elementi probatori concreti a sostegno.
Problemi con le prove e difese non accolte
Secondo la suprema corte, l’ordinanza di custodia non ha tenuto conto in modo adeguato delle obiezioni sollevate dalla difesa. Mancano risposte conclusive a diversi rilievi critici, e questo ha compromesso la coerenza e la solidità dell’impianto accusatorio. Un passaggio scritto nelle motivazioni evidenzia come si tratti di “mera congettura” l’ipotesi di un presunto depistaggio operato da un terzo soggetto ai danni di Cipriano, senza che questa supposizione sia sostenuta da prove concrete o da collegamenti logici.
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Nel dettaglio, la corte precisa che le prove finora raccolte non escludono che alcune figure, come Ridosso, abbiano compiuto atti che possano essere considerati depistaggi. Però questa situazione non prova automaticamente un diretto coinvolgimento dell’imprenditore scafatese nei fatti contestati. È questo il motivo principale per cui l’ordinanza viene considerata “insufficiente e incompleta”, incapace di giustificare la misura restrittiva in carcere.
Impatto sulle persone coinvolte e la posizione della difesa
Il caso coinvolge Giuseppe Cipriano insieme ad altre tre persone, fra cui il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo e l’ex carabiniere Lazzaro Cioffi, anch’essi beneficiati dalla stessa decisione della corte di cassazione. Cipriano, che ha passato circa cinque mesi in custodia cautelare presso la casa circondariale di Reggio Calabria sotto regime di alta sorveglianza, ora può sperare in un riesame più attento e approfondito del suo coinvolgimento nei fatti.
L’avvocato Giovanni Annunziata ha commentato la sentenza con soddisfazione, sottolineando come la motivazione della corte riconosca le debolezze dell’accusa e accolga per intero le osservazioni della difesa. Il legale ha ribadito la convinzione dell’innocenza del proprio assistito, rimarcando al contempo le difficoltà di affrontare un periodo così lungo di detenzione preventiva senza un processo concluso.
Riflessioni sul ricorso alla custodia cautelare
L’esito di questa fase processuale fa riemergere il tema del ricorso alla custodia cautelare in carcere prima del giudizio definitivo. Un argomento acceso da tempo nel dibattito giuridico, in cui si discute di come bilanciare le esigenze di sicurezza con i diritti di chi è ancora imputato e non condannato. In questo caso, la corte di cassazione ha lanciato un segnale sul rigore richiesto nelle motivazioni, per evitare che misure così drastiche si basino su prove fragili o su interpretazioni parziali dei fatti.
Sviluppi futuri e ricadute sull’inchiesta per l’omicidio di angelo vassallo
La decisione di rinviare gli atti al tribunale del riesame di Salerno determina una nuova fase nel procedimento giudiziario. Sarà questo tribunale a valutare nuovamente l’ordinanza di custodia cautelare tenendo conto dei rilievi indicati dalla cassazione. Il processo continua, e i mesi passati da Cipriano in carcere saranno certamente considerati negli sviluppi futuri.
Il caso dell’omicidio di Angelo Vassallo ha suscitato forte attenzione nei media e nell’opinione pubblica, vista la rilevanza politica e morale della vittima, impegnata da anni nella tutela dell’ambiente e nella lotta contro la criminalità organizzata. Ogni passo avanti nella ricerca della verità riveste importanza per la comunità di Pollica e per l’intera provincia di Salerno.
Il ruolo dei legali nella prossima fase
Nel frattempo, i legali difensori mirano a chiarire meglio i contorni della posizione dei loro assistiti, evidenziando le incongruenze e le mancanze nella ricostruzione accusatoria. Il ritorno in aula del caso potrà, quindi, offrire nuovi elementi utili a chiarire i fatti e a ristabilire la posizione di chi è finito sotto indagine, sempre nel rispetto delle garanzie procedurali previste dalla legge.