La corte d’appello dell’aquila ha confermato integralmente l’assoluzione dei vertici e dirigenti di strada dei parchi spa, società concessionaria delle autostrade a24 e a25 in abruzzo. Gli imputati erano accusati di attentato alla sicurezza dei trasporti, inadempimento e frode nelle pubbliche forniture, legati alla presunta mancata manutenzione dei viadotti nel territorio aquilano. Questa sentenza chiude definitivamente una lunga serie di procedimenti giudiziari avviati da diverse procure abruzzesi.
Il verdetto della corte d’appello e il rilievo della sentenza
L’8 marzo 2023 il giudice dell’udienza preliminare del tribunale dell’aquila aveva emesso la sentenza di assoluzione con formula piena “perché il fatto non sussiste” per i tre imputati tra dirigenti e vertici di strada dei parchi spa. La corte d’appello ha confermato questa decisione senza modifiche. Le accuse riguardavano la sicurezza dei trasporti e la gestione della manutenzione dei viadotti sulle autostrade a24 e a25, infrastrutture fondamentali per l’abruzzo. La formula piena di assoluzione indica che non sono emersi elementi sufficienti a sostenere la responsabilità degli imputati nelle ipotesi di reato contestate.
Settima assoluzione per strada dei parchi
Questa pronuncia ha un peso rilevante perché si tratta della settima sentenza che assolve pienamente strada dei parchi e i suoi dirigenti da accuse simili. Il processo, infatti, era la conclusione di una serie di indagini e procedimenti giudiziari coordinati da cinque diverse procure della repubblica abruzzesi. Ognuno di questi aveva esaminato presunte carenze nella manutenzione dei viadotti autostradali, ma nessuno ha trovato riscontri tali da portare a una condanna.
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La posizione di strada dei parchi dopo la conferma dell’assoluzione
La società strada dei parchi spa ha espresso soddisfazione per la conferma dell’assoluzione, definendola come «la settima e ultima piena assoluzione» per il tema delle presunte mancate manutenzioni. Il gruppo abruzzese, guidato dal patron carlo toto, ha sottolineato come la sentenza definitiva ponga fine a un capitolo giudiziario che si era aperto con accuse di notevole gravità.
In particolare, strada dei parchi ha ricordato che tutte le inchieste avevano preso origine nel contesto della gestione delle autostrade a24 e a25, reti strategiche ma complesse da amministrare, che attraversano zone montuose soggette a condizioni climatiche difficili. Non è la prima volta che il gruppo affronta contestazioni legate alla gestione, tuttavia in tutti i casi finora le corti abruzzesi hanno respinto le accuse.
Il contesto delle indagini e il blocco della concessione
Nel luglio 2022 le procure abruzzesi avevano condotto indagini successive riguardanti presunte gravi carenze nella manutenzione dei viadotti gestiti da strada dei parchi. Queste avevano costituito la base per la revoca della concessione autostradale da parte del governo guidato da mario draghi, una decisione con effetto immediato che aveva portato alla gestione temporanea da parte dell’ente pubblico anas.
Le conseguenze politiche e giuridiche
Questa revoca è stata impugnata dalla società e spesso discussa a livello politico e giuridico nelle sedi competenti. Dopo un lungo contenzioso la revoca è stata annullata dal parlamento nel dicembre 2023, autorizzando la riassegnazione della gestione a strada dei parchi a partire dal primo dicembre 2024. La decisione parlamentare ha seguito le sentenze giudiziarie che avevano ribadito la mancata fondatezza delle accuse.
La gestione delle autostrade a24 e a25 dopo il ritorno a strada dei parchi
Con la riassegnazione della concessione a strada dei parchi, dopo il periodo di gestione pubblica, si apre una nuova fase per le autostrade abruzzesi a24 e a25. Queste tratte sono tra le più importanti per collegare l’abruzzo con il centro italia e rappresentano un elemento chiave per il traffico locale e nazionale.
Gli operatori all’interno della società dovranno affrontare la sfida di garantire la sicurezza e la manutenzione delle infrastrutture, in un contesto che resta particolarmente delicato. Le sentenze che hanno assolto i dirigenti, confermate di recente, tolgono ogni dubbio sul piano legale, ma restano i compiti tecnici e gestionali per assicurare condizioni ottimali di percorrenza.
La riconsegna della concessione testimonia, infine, l’importanza del rispetto delle procedure e della chiarezza nel rapporto tra società concessionarie e controllo pubblico. La gestione delle autostrade a24 e a25 continua a essere sotto osservazione da parte delle autorità e degli utenti, ma la recente sentenza della corte d’appello dell’aquila ribadisce un punto chiave: non esistono elementi per attribuire responsabilità penali ai vertici di strada dei parchi.