In un momento in cui molte famiglie e aziende si trovano strette dalla crisi economica, un elemento nascosto nelle bollette elettriche sta aggravando i loro bilanci: gli oneri generali di sistema . Questa voce, poco chiara per molti consumatori, ha richiesto pagamenti per oltre 175 miliardi di euro negli ultimi anni. La situazione non è migliorata dopo la crisi energetica del 2022, anzi, in certi periodi gli Ogs sono arrivati a rappresentare metà del costo totale della bolletta. L’Iva viene poi applicata anche su questa voce, aumentando ulteriormente il prezzo finale e gravando su un costo che non riguarda direttamente il consumo di energia.
Cosa sono gli oneri generali di sistema e perché incidono così tanto sulle bollette
Gli oneri generali di sistema sono costi aggiuntivi inseriti nella bolletta elettrica che finanziano una serie di servizi e interventi statutari legati al sistema energetico nazionale. Non si tratta di spese per il consumo effettivo di energia, ma spesso di sussidi o debiti contratti nel tempo per garantire diverse funzioni, come il sostegno alle rinnovabili o il finanziamento di servizi pubblici. In pratica, i consumatori pagano per risorse e servizi che non ricevono direttamente. Questo meccanismo è in vigore da anni, sospinto da scelte politiche che non hanno modificato, nonostante le critiche e le sentenze della suprema corte di cassazione.
Opinione di daniele galli su oneri e trasparenza
Daniele Galli, presidente dell’associazione Energia per Tutti , ha evidenziato che questa pratica pesa in modo significativo sulle capacità di spesa delle famiglie e sulla competitività delle imprese italiane. “Il problema principale è la mancanza di trasparenza e tutela verso i cittadini, che si trovano a pagare costi nascosti senza avere voce in capitolo o informazioni chiare.” Gli oneri generali di sistema diventano così una voce finanziaria opaca, spesso aggravata dall’applicazione dell’Iva, che incide sul totale della bolletta elettrica.
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Impatto sociale e economico degli oneri generali di sistema su famiglie e imprese
Il peso degli Ogs sulle bollette limita fortemente le risorse economiche di molte famiglie italiane già alle prese con l’inflazione e l’aumento dei mutui. Soldi che potrebbero essere destinati ai bisogni primari finiscono per coprire costi che nulla hanno a che vedere con il consumo reale di energia. Le imprese, in particolare le piccole e medie, si trovano a combattere con una spesa energetica più alta rispetto a quella dei concorrenti europei, limitando la loro capacità di crescita o sopravvivenza sul mercato.
Conseguenze per enti locali e servizi pubblici
Anche gli enti locali pagano un prezzo, perché i costi elevati delle bollette riducono la possibilità di offrire servizi pubblici adeguati senza aumentare ulteriormente la pressione fiscale o i costi per i cittadini. L’associazione Energia per Tutti richiama l’attenzione su questo meccanismo come causa di forti disagi economici e sociali. Spesso, i cittadini non si rendono conto che dietro la definizione generica di “oneri di sistema” si nascondono costi che incidono in modo pesante e spesso ingiustificato sui bilanci domestici e aziendali.
La proposta di referendum per cancellare gli oneri generali di sistema e restituire trasparenza
Per affrontare questa situazione, l’associazione Energia per Tutti sta promuovendo una mobilitazione nazionale. L’obiettivo è portare a referendum popolare la cancellazione degli oneri generali di sistema, per tornare a pagare soltanto l’energia consumata. Questo taglio prevedrebbe la fine del finanziamento di spese estranee al consumo e la chiusura di un capitolo di costi occulti che pesano su cittadini e imprese.
Appuntamento del 13 giugno a terni
La campagna avrà una prima tappa il 13 giugno a Terni, presso la sala convegni di Confapi, con la “Prima giornata delle imprese e dei cittadini”. L’evento sarà aperto a tutti e offrirà un momento per presentare il referendum, far sentire le esigenze di consumatori e imprese, e confrontarsi con esperti, giuristi ed economisti. Tra i partecipanti, l’eurodeputato Roberto Vannacci e Carlo De Masi, presidente di Adiconsum. La proposta riflette un invito a rendere più trasparente e giusto il sistema energetico, eliminando spese che fino a oggi hanno gravato senza controllo sui conti di milioni di italiani.