La conferenza a portorose discute le sfide dei collegamenti stradali e ferroviari nell’adriatico-ionio

La conferenza a portorose discute le sfide dei collegamenti stradali e ferroviari nell’adriatico-ionio

La conferenza a Portorose riunisce istituzioni e camere di commercio per migliorare la connettività stradale e ferroviaria nell’Adriatico-Ionio, puntando su infrastrutture, digitalizzazione e snellimento delle frontiere.
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La conferenza biennale a Portorose riunisce istituzioni e esperti per migliorare la connettività stradale e ferroviaria nell’area adriatico-ionica, puntando a snellire le procedure ai confini, potenziare infrastrutture e promuovere l’integrazione regionale, con Trieste come hub strategico. - Gaeta.it

La conferenza biennale Enhancing Road and Rail Connectivity in the Adriatic-Ionian Region è partita oggi a Portorose, in Slovenia. L’evento raccoglie rappresentanti istituzionali, camere di commercio e specialisti del trasporto provenienti da tutta la macroregione adriatico-ionica. Si dibattono problemi e possibili soluzioni per i collegamenti stradali e ferroviari transfrontalieri, con un’attenzione particolare alla gestione delle infrastrutture e alla rimozione degli ostacoli che frenano la mobilità e il commercio.

Il centro del dibattito: migliorare la connettività e snellire le frontiere

La conferenza, organizzata dal Forum delle Camere di commercio dell’Adriatico e dello Ionio insieme alla Camera di commercio di Primorska, Uniontrasporti e la Camera di commercio delle Marche, affronta temi centrali per la mobilità e l’economia dell’area. Tra i punti più dibattuti ci sono la congestione ai valichi di confine, le difficoltà burocratiche che rallentano il transito, e la necessità di attivare strumenti digitali per la logistica.

Non meno importante è la qualità delle infrastrutture stradali e ferroviarie: le condizioni delle reti viarie influiscono direttamente sulla circolazione delle merci e delle persone, specialmente nei passaggi transfrontalieri. Il presidente del Forum delle Camere di commercio, Gino Sabatini, ha spiegato che la tappa slovena del road show serve a “individuare punti di forza e debolezza del sistema infrastrutturale, per mettere basi concrete allo sviluppo dell’intera area”.

Si punta quindi a identificare interventi concreti, condivisi tra gli stati coinvolti, per favorire un’integrazione più efficiente, snellire le procedure doganali e potenziare la rete di trasporto.

Il ruolo delle camere di commercio e le strategie per il corridoio imec

Nel corso della conferenza, Antonio Paoletti, vicepresidente di Unioncamere, ha evidenziato il contributo assunto dalle camere di commercio nello sviluppo delle infrastrutture. Ha ricordato che “le opportunità per questa regione sono continue” e ha citato in particolare la città di Trieste, dove lo Stato italiano sta investendo per consolidare uno snodo logistico strategico.

Trieste si candida a diventare il principale terminale della Via del Cotone nell’Alto Adriatico, nel quadro del corridoio Imec. Questo corridoio internazionale mira a migliorare i collegamenti tra centro Europa e la rete mediterranea, con il porto giuliano al centro di una rete di scambi commerciale e logistico estremamente rilevante. La crescita di questo polo può avere effetti importanti sul transito di merci via mare e terra fra diverse nazioni, con riflessi sulla competitività dell’area adriatico-ionica.

Le camere di commercio, attraverso strumenti di coordinamento e collaborazione con istituzioni e operatori, cercano di sostenere questa visione, affinando anche aspetti legati alla sicurezza e alla sostenibilità del trasporto.

Le criticità ai confini e le vie per sviluppare l’area balcanica

Un tema che ha raccolto molta attenzione è rappresentato dai valichi di frontiera, spesso ingolfati da procedure lente o da ostacoli amministrativi. Antonello Fontanili, direttore di Uniontrasporti, ha richiamato a una maggiore rapidità nell’integrazione dell’area balcanica, con interventi urgenti sulle modalità di attraversamento delle frontiere.

Secondo Fontanili, la sfida principale è affrontare e risolvere le criticità dei passaggi di confine, che rallentano il trasporto e creano perdite di tempo e costi aggiuntivi. Ciò si può ottenere con una serie di riforme concrete, accompagnate dall’applicazione di soluzioni digitali nel settore logistico.

Lo sviluppo di sistemi integrati, che uniscano più modalità di trasporto e migliorino le comunicazioni tra enti nazionali, può agevolare il flusso di merci e persone. Sul tavolo anche la creazione di forme di cooperazione internazionale mirate, per superare barriere e diffidenze ancora presenti tra diverse aree geografiche.

Questa prospettiva risulta necessaria al fine di sfruttare appieno la posizione geografica e la potenzialità di scambi commerciali nell’adriatico e nei BalCani.

Un’occasione per rafforzare la rete infrastrutturale dell’adriatico-ionio

La due giorni di Portorose propone una riflessione approfondita sugli ostacoli che frenano la mobilità e il commercio nella macroregione adriatico-ionica. Le tavole rotonde prevedono interventi e confronti tra enti diversi, pronti a condividere le difficoltà e a elaborare iniziative comuni.

Trieste emerge come un esempio significativo, con la sua funzione di hub commerciale nel corridoio Imec. La qualificazione del porto può diventare un motore per l’economia locale e regionale.

Nel contempo, si pone attenzione alla frontiera fisica e digitale, per facilitare i passaggi delle merci e ottimizzare le infrastrutture esistenti. L’applicazione di tecnologie digitali per la logistica si combina con la spinta verso l’integrazione dell’area balcanica e con la necessità di una governance multidisciplinare per la mobilità.

Questo appuntamento segna una tappa importante in un percorso che desidera rendere concreto il miglioramento dei collegamenti ferroviari e stradali in una zona cruciale per il commercio europeo.

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