L’Associazione Guide del Borsacchio ha recentemente presentato una richiesta formale alla Commissione Ambiente della Regione Abruzzo, sostenuta da una nutrita rappresentanza di cittadini, agricoltori e professionisti del settore turistico e sindacale. L’obiettivo è discutere le problematiche che affliggono la Riserva Naturale Borsacchio e trovare soluzioni pratiche per la sua salvaguardia e valorizzazione. Questo appello è stato inviato a tutti i gruppi consiliari e alle autorità regionali competenti.
Richiesta di audizione e motivi di preoccupazione
Il documento ufficiale inoltrato all’organo regionale rappresenta la voce di una comunità coesa, composta da residenti, agricoltori locali e vari esperti del settore. Tra i firmatari si trovano figure chiave che hanno avuto un ruolo significativo nella gestione e nella difesa della riserva, conferendo alla richiesta una forte legittimità. La necessità di un’audizione è dettata dalla crescente preoccupazione per la salvaguardia di questo ecosistema unico. La Riserva del Borsacchio, infatti, presenta una ricca biodiversità che necessita di protezione e attenzione.
I residenti e gli agricoltori da sempre legati a questa area sottolineano l’importanza del rispetto dei confini originali della riserva, un aspetto cruciale per restituire stabilità al territorio e promuovere un uso sostenibile delle risorse. Ciò che è particolarmente rilevante in questa discussione è l’appello a finalmente mettere in atto un Piano di Assetto Naturalistico , uno strumento di gestione già sviluppato e sostenuto da investimenti pubblici significativi negli anni. È evidente, in questo contesto, che la richiesta di audizione non è puramente motivata da esigenze ecologiche, ma anche dalla necessità di preservare l’economia agricola e turistica della zona, oggi minacciata da una gestione urbanistica poco chiara.
Le richieste degli agricoltori e degli esperti
Tra i punti centrali esposti dai residenti ci sono le soluzioni scientifiche e tecniche, raccomandate dagli esperti e dai tecnici che nel tempo hanno collaborato con la riserva. È evidente come la richiesta di ripristino dei confini naturali non possa essere disgiunta dall’adozione di linee guida delineate dal Ministero dell’Ambiente. Specificamente, il rispettare queste linee guida è fondamentale per evitare conflitti futuri e per prevenire la possibilità di bocciature legali riguardanti la legge che ha modificato i confini della riserva.
Le istanze degli agricoltori non riguardano soltanto l’ambiente, ma anche l’economia. Alcuni agricoltori storici, profondamente legati al territorio, spiegano che il mantenimento dei confini originali sarà fondamentale per garantire la stabilità delle loro attività economiche e la continuità del loro lavoro quotidiano. La combinazione di queste richieste evidenzia quasi un’urgenza, in grado di riflettere quanto la salute dell’ambiente e quella economica siano interconnesse.
Il settore turistico e sindacale a sostegno della richiesta
La questione non si limita al mondo agricolo. Anche il settore turistico ha voluto far sentire la sua voce, con rappresentanti dell’Associazione B&B d’Abruzzo che vedono nella salvaguardia della Riserva Borsacchio una risorsa essenziale per uno sviluppo turistico sostenibile. A queste considerazioni si aggiunge il parere del Segretario provinciale della CGIL, il quale evidenzia come una gestione corretta della riserva possa rivelarsi vantaggiosa non solo per la tutela dell’ambiente, ma anche per la creazione e la salvaguardia di opportunità lavorative nella regione.
Queste due correnti — quella agricola e quella turistica — unite da un comune obiettivo, rafforzano il messaggio unico della comunità locale: è necessario agire con prontezza e determinazione per salvaguardare la Riserva Borsacchio. Le richieste effettuate pongono in risalto l’importanza di un approccio integrato, che consideri sia la tutela ambientale sia le necessità economiche della zona.
Urgenza di una risposta dalla regione abruzzo
Di fronte a questa richiesta collettiva, la Regione Abruzzo è ora chiamata a rispondere. Gli attori coinvolti chiedono che vengano ascoltate le loro voci e che si adotti un approccio fondato su dati e scoperte scientifiche. Solo così, i rappresentanti della comunità sperano che si possano prendere decisioni informate, nell’interesse di un futuro tanto per l’ambiente quanto per le prospettive economiche e sociali dell’area.
Ogni proposta che non tenga conto dell’urgenza di ripristinare i confini naturali della riserva e di adottare adeguatamente il PAN potrebbe allungare l’incertezza nella regione, ostacolando potenziali sviluppi per un lungo periodo. Pertanto, è fondamentale che la Regione agisca in accordo con gli esperti e aspiri a una gestione che tuteli l’equilibrio naturale, assicurando nel contempo la preservazione delle attività economiche locali.
Ultimo aggiornamento il 19 Ottobre 2024 da Marco Mintillo