La commissione di vigilanza rai si prepara a un nuovo stallo sul presidente in pectore simona agnes

La commissione di vigilanza rai si prepara a un nuovo stallo sul presidente in pectore simona agnes

La commissione di vigilanza Rai continua a essere bloccata da mesi tra maggioranza e opposizione, con la nomina di Simona Agnes ancora in sospeso; Barbara Floridia potrebbe coinvolgere Sergio Mattarella per sbloccare la situazione.
La Commissione Di Vigilanza Ra La Commissione Di Vigilanza Ra
La commissione di vigilanza Rai resta bloccata nella nomina del presidente, con maggioranza e opposizione senza accordi; si ipotizza un intervento del presidente Mattarella per sbloccare la situazione. - Gaeta.it

La commissione di vigilanza Rai si riunirà di nuovo giovedì 8 maggio alle 8,15 per votare la nomina del presidente in pectore Simona Agnes. Dopo mesi di scontri e tensioni tra maggioranza e opposizione, l’incontro sembra destinato a un ennesimo nulla di fatto. Palazzo San Macuto si conferma teatro di un muro contro muro senza concessioni, con le forze politiche ancora lontane da un accordo su chi debba guidare il consiglio d’amministrazione della tv pubblica. È questo il quadro che emerge dalle ultime ore, con le voci interne alla commissione che raccontano l’assenza di aperture anche a breve termine.

Le divisioni nette tra maggioranza e opposizione bloccano la scelta del presidente rai

La partita su chi debba diventare presidente della Rai resta bloccata da mesi. Le tensioni in commissione di vigilanza si trascinano senza una proposta che raccolga consenso sufficiente per il voto vincolante di giovedì. Le diverse anime della maggioranza sembrano arroccate sulle proprie posizioni, senza intenzione di fare passi indietro. Maurizio Gasparri di Forza Italia, membro attivo della commissione, commenta in modo lapidario il senso della convocazione stessa, stigmatizzandone l’utilità vista la mancanza di accordo. Anche Fratelli d’Italia segue lo stesso orientamento, non mostrando aperture che possano fare intravedere un’intesa a breve.

Il ruolo della lega nell’impasse

In questa situazione di stallo, la Lega detiene di fatto l’interim della presidenza Rai tramite il consigliere anziano Antonio Marano, ma la posizione del partito è vincolata dagli equilibri di maggioranza. Questo obbliga la Lega a rimanere in attesa più che indirizzare il confronto verso una risoluzione. Le tensioni interne e l’assenza di un dialogo costruttivo hanno reso vano ogni tentativo di mediazione, mentre si accumulano i ritardi in una cornice politica che appare immobile.

Opposizione e perplessità sul ripetersi del blocco alla vigilanza rai

Dal lato opposto, le forze politiche di opposizione seguono preoccupate e critiche il prolungarsi dell’impasse. Il comportamento della maggioranza suscita stupore, perché in tempi normali è l’opposizione a fare il cosiddetto “Aventino” impedendo la partecipazione alle commissioni come forma di protesta. Qui invece è la maggioranza che si autoesclude dal dialogo e paralizza un organismo fondamentale come la vigilanza Rai. Fonti interne descrivono lo stallo come una situazione grave, che mina la possibilità di far funzionare la tv pubblica sotto il controllo parlamentare diretto.

Possibili conseguenze dello stallo

La ripetizione della fumata nera tanto attesa per giovedì avrebbe conseguenze immediate. La presidente della commissione Barbara Floridia ritiene necessario passare a una nuova fase per cercare una soluzione. Tra le ipotesi allo studio c’è quella di rivolgersi direttamente al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per segnalarGli il blocco. L’idea è quella di ottenere da lui un intervento, una sorta di pressione morale per sbloccare la situazione e permettere alla vigilanza di tornare a operare secondo i suoi compiti.

La possibile lettera a mattarella e le prospettive per l’attività della vigilanza rai

Se il voto di giovedì non dovesse portare a un esito definitivo, Barbara Floridia ha intenzione di scrivere al presidente Sergio Mattarella per denunciare il grave stallo della commissione. Questa lettera rappresenterebbe un atto formale e fuori dall’ordinario, volto a sottolineare la necessità che tutte le forze politiche si confrontino senza ulteriore rinvii. Non si tratta soltanto di una questione interna al parlamento, ma di garantire il corretto funzionamento della Rai, ente di servizio pubblico che deve essere monitorato secondo la normativa vigente.

Una crisi istituzionale sotto osservazione

Il ricorso al capo dello Stato parla di una crisi istituzionale della vigilanza Rai, che da mesi non riesce nemmeno a votare il nome del suo presidente. L’intervento di Mattarella potrebbe rappresentare un richiamo a tornare alla responsabilità, superando gli ostruzionismi. Al momento però, stando alle ultime ricostruzioni, non si intravede nessun segnale di cambio di atteggiamento delle forze in campo. La paralisi resta il dato concreto che segna l’attività della commissione in questo avvio del 2025.

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