La Cina si prepara a lanciare un ordine molto consistente per Airbus, con un potenziale ordine che potrebbe raggiungere fino a 500 aeromobili. La decisione arriva in un contesto di crescenti tensioni commerciali tra Pechino e Washington, con un progressivo allontanamento dal costruttore americano Boeing, al centro di diverse restrizioni e controversie. In questo articolo, esploriamo i dettagli dell’ordine, i motivi alla base e il ruolo strategico di Airbus nel mercato cinese.
Le trattative in corso per un maxi-accordo tra cina e airbus
Fonti vicine al settore aeronautico internazionale hanno confermato, tramite Bloomberg, trattative in corso tra Airbus e diverse compagnie aeree cinesi per definire un ordine di dimensioni molto importanti. Si parla di contratti che potrebbero oscillare tra 200 e 500 velivoli, includendo sia modelli a corridoio singolo sia a fusoliera larga. Un contratto preliminare per circa 300 aeromobili sarebbe vicino all’annuncio ufficiale, atteso in occasione della visita dei leader europei a Pechino, prevista per il prossimo mese.
Una visita fondamentale
Le contrattazioni sarebbero iniziate durante la visita del presidente Xi Jinping a Parigi nell’aprile 2024 e proseguono senza una chiusura definitiva. I contenuti esatti dell’intesa sono ancora riservati, e al momento né Airbus né le autorità cinesi dell’aviazione civile hanno rilasciato commenti ufficiali. L’eventuale accordo consoliderebbe ulteriormente la posizione di Airbus in Cina, mercato strategico e in forte espansione per il trasporto aereo.
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Il contesto di guerra commerciale e le tensioni con boeing
La possibile collaborazione tra Airbus e la Cina si inserisce in uno scenario complicato di rapporti commerciali difficili tra Pechino e Washington. Boeing, tradizionalmente uno dei fornitori principali degli operatori cinesi, ha subito l’impatto delle restrizioni americane sulle esportazioni, in particolare per le tecnologie critiche come i motori Cfm Leap-1C montati sugli aerei Comac C919.
Nonostante un precedente accordo che prevedeva la ripresa delle consegne Boeing a partire dal giugno 2025, l’ultima mossa della Casa Bianca ha bloccato alcune vendite di tecnologie aeree ritenute sensibili, suscitando irritazione da parte cinese.
Questi attriti hanno rafforzato l’interesse di Pechino per lo sviluppo dei propri costruttori e la collaborazione con produttori europei come Airbus, giudicati meno suscettibili a pressioni politiche statunitensi.
La strategia della Cina sembra puntare a diversificare le fonti di approvvigionamento e a consolidare legami commerciali con partner esteri non americani, per garantire l’autonomia nel settore aeronautico e contrastare eventuali limitazioni esterne.
I dettagli tecnici dell’ordine e le implicazioni per il mercato globale
Il possibile maxi-contratto ad Airbus comprende una gamma diversificata di velivoli, dal segmento narrow-body al wide-body. Modelli come l’A320neo, molto richiesto per voli a corto e medio raggio, affiancheranno probabilmente aeromobili di maggiori dimensioni destinati alle rotte intercontinentali. Questa scelta riflette la necessità delle compagnie cinesi di aggiornare e ampliare le flotte per rispondere a una domanda crescente di trasporto aereo interno e internazionale.
Un impatto significativo
L’ordine potrebbe rappresentare una delle più grandi acquisizioni nella storia del trasporto aereo, con un impatto significativo sul volume di produzione Airbus e sulla dinamica competitiva globale. Per la Cina, si tratta di un contributo importante alla crescita delle proprie compagnie e alla modernizzazione delle infrastrutture aeronautiche.
Le tempistiche prevedono un avvio delle consegne nei prossimi anni, con un possibile effetto a cascata sulla catena di fornitori europea e sulla programmazione produttiva di Airbus. Si profilano sfide logistiche e industriali di grande rilievo, insieme a un rafforzamento della presenza europea nel mercato asiatico.
Un segnale politico ed economico nel settore aerospaziale
Al di là degli aspetti commerciali e tecnici, l’accordo in gestazione tra Cina e Airbus assume una valenza politica chiara. L’espansione del legame con il produttore europeo si può leggere come un tentativo cinese di bilanciare l’influenza statunitense e di rafforzare la cooperazione con l’Unione Europea in un settore decisivo per l’economia e la sovranità tecnologica.
La scelta cinese evidenzia anche il crescente peso della Cina come consumatore di aviazione civile e come hub globale per traffici aerei.
Gli investimenti nelle flotte sostengono lo sviluppo di infrastrutture aeroportuali e stimolano innovazioni legate alla mobilità e ai sistemi di trasporto.
In questi mesi si attende dunque la formalizzazione dell’ordine e l’annuncio ufficiale che potrebbe avvenire in occasione di incontri di alto livello tra leader europei e cinesi a Pechino. Questi risvolti influenzeranno senza dubbio la geopolitica dell’aviazione, segnando un passaggio importante per il mercato globale.