La cgil basilicata mantiene la posizione dopo il referendum: richieste precise al presidente bardi sul lavoro e sicurezza

La cgil basilicata mantiene la posizione dopo il referendum: richieste precise al presidente bardi sul lavoro e sicurezza

In Basilicata la partecipazione al referendum è stata del 31,2%; la Cgil, con il segretario Fernando Mega, chiede a Vito Bardi politiche concrete per lavoro, sicurezza e diritti dei giovani.
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In Basilicata, con una partecipazione al referendum del 31,2%, la CGIL denuncia il disagio lavorativo e chiede politiche concrete per lavoro, sicurezza e diritti, puntando a un dialogo urgente con le istituzioni regionali. - Gaeta.it

Un dato importante emerge dalle urne in basilicata, dove poco più del 31% degli aventi diritto ha partecipato al voto sulle cinque questioni referendarie. La cgil regionale, per voce del segretario Fernando Mega, ha commentato con fermezza i risultati e le necessità emerse, puntando l’attenzione su un rilancio delle politiche del lavoro e della sicurezza nel territorio lucano.

Risultati del referendum e il coinvolgimento della cittadinanza lucana

La consultazione referendaria ha registrato una partecipazione pari al 31,2% degli aventi diritto, circa 134 mila persone, un numero che la cgil interpreta come segnale di disagio nel mondo del lavoro locale. Queste persone hanno espresso un giudizio sulle leggi nazionali riguardanti il lavoro e la cittadinanza, evidenziando una critica verso le condizioni attuali. Fernando Mega sottolinea come “il voto non fosse solo una questione legata al raggiungimento del quorum, ma un modo per porre il tema del lavoro e della cittadinanza al centro dell’attenzione del governo nazionale.” La mobilitazione ha attraversato piazze e luoghi di lavoro, coinvolgendo direttamente i cittadini casa per casa, quartiere per quartiere, creando così un contatto diretto con la realtà vissuta dai lavoratori lucani.

Le richieste della cgil basilicata per politiche del lavoro concrete

Secondo Mega, da tempo si registra un utilizzo dell’assistenzialismo come strumento per mantenere consensi, invece che proporre soluzioni solide e durature. La situazione lavorativa in basilicata, soprattutto per i giovani, è critica e spinge molti a cercare opportunità fuori regione o addirittura all’estero. Per questo, il sindacato chiede un cambio deciso di rotta con politiche che vadano oltre forme temporanee o occasionali di sostegno. La cgil chiede il confronto diretto con il presidente della regione, Vito Bardi, per avviare un tavolo permanente di discussione sul lavoro e sulla sicurezza. L’obiettivo è affrontare concretamente temi come la precarietà, i licenziamenti irregolari, e la catena dei subappalti, fenomeni che influenzano pesantemente la qualità della vita dei lucani.

Impegno sindacale nelle battaglie sui diritti del lavoro e cittadinanza

Il segretario regionale della cgil ribadisce l’impegno costante nell’utilizzare tutti gli strumenti disponibili per tutelare i lavoratori. Questo impegno comprende non solo la contrattazione, ma anche la mobilitazione popolare, a difesa di diritti fondamentali. Accanto alla condizione lavorativa, la richiesta di cittadinanza rappresenta un altro nodo cruciale su cui la cgil intende continuare a lavorare. Le campagne e le iniziative sindacali cercano di rispondere alle difficoltà di chi, in basilicata, si trova a vivere situazioni di insicurezza economica e sociale. La partecipazione al referendum testimonia la volontà di molti lucani di far sentire la propria voce su queste questioni.

Riflessioni sul futuro lavorativo dei giovani lucani

Il dato del 31,2% di partecipazione al voto esprime un malessere diffuso tra i lavoratori lucani e, in particolare, tra le nuove generazioni. Molti giovani sono costretti a lasciare la basilicata nel tentativo di costruire un futuro migliore altrove. Questo fenomeno rappresenta un problema sia sociale che economico per la regione, che rischia di perdere competitività e vitalità. La richiesta di una politica del lavoro chiara e seria diventa dunque urgente, per sostenere l’occupazione stabile e dare prospettive concrete ai giovani. La cgil vuole tenere alta l’attenzione su questi temi e spinte al riconoscimento dei diritti, per evitare che il territorio continui a impoverirsi di risorse umane fondamentali.

L’appello del sindacato lucano parla a chi governa la regione, sottolineando che serve un cambio di passo immediato. Le questioni poste dai referendum restano aperte e il dialogo con le istituzioni locali appare indispensabile per affrontarle. In basilicata, la voce dei lavoratori non si spegne, ma chiede di risuonare nelle decisioni che influenzeranno il futuro del territorio e di chi lo abita.

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