La caserma di monteforte irpino intitolata a giuseppe covino carabiniere fucilato nel 1943

La caserma di monteforte irpino intitolata a giuseppe covino carabiniere fucilato nel 1943

La caserma dei carabinieri di Monteforte Irpino è stata intitolata a Giuseppe Covino, giovane militare di Roccabascerana caduto nel 1943 durante la ritirata tedesca in Campania, simbolo di coraggio e memoria storica.
La Caserma Di Monteforte Irpin La Caserma Di Monteforte Irpin
Nel 2025 la caserma dei carabinieri di Monteforte Irpino è stata intitolata a Giuseppe Covino, giovane militare irpino che nel 1943 sacrificò la vita tentando di salvare il Palazzo dei Telefoni durante la ritirata tedesca in Campania. - Gaeta.it

Un gesto di coraggio durante la ritirata tedesca in Campania ha portato a un riconoscimento importante nel 2025. La caserma dei carabinieri a monteforte irpino porta ora il nome di giuseppe covino, giovane militare originario di roccabascerana, ricordato per il sacrificio compiuto nel settembre del 1943.

Il coraggio di giuseppe covino durante la seconda guerra mondiale

Giuseppe Covino, ventottenne originario di Roccabascerana, in provincia di Avellino, si trovava in licenza quando decise di raggiungere i suoi compagni d’arma a Napoli. Era settembre 1943, un momento complicato per l’Italia e in particolare per la Campania, dove le truppe tedesche erano in ritirata dopo l’armistizio dell’8 settembre. I tedeschi miravano a distruggere edifici strategici per rallentare l’avanzata degli alleati. Tra questi, c’era il Palazzo dei Telefoni, un edificio centrale per le comunicazioni della città.

Covino, spinto dalla volontà di evitare danni irreparabili, tentò di bloccare la distruzione del palazzo, agendo al di fuori dei suoi doveri ufficiali e rischiando la vita. Questa scelta lo portò a essere catturato insieme a altri tredici commilitoni. Essi furono deportati nel campo di concentramento di Teverola, in provincia di Caserta, dove furono fucilati. Il gesto di Covino segnò un episodio di resistenza civile e militare durante una delle fasi più drammatiche della seconda guerra mondiale in Campania.

La cerimonia di intitolazione della caserma a monteforte irpino

La memoria di giuseppe covino è stata fortemente riaffermata con la cerimonia di inaugurazione della nuova denominazione della caserma dei carabinieri a monteforte irpino, avvenuta nel 2025. L’evento ha visto la partecipazione di autorità civili, militari e rappresentanti della società civile del territorio irpino.

Tra i presenti, spiccava il prefetto di Avellino Rossana Riflesso e il generale Canio Giuseppe La Gala, comandante della Legione Carabinieri Campania. Numerose scuole e gruppi scout hanno assistito alla cerimonia, un segno dell’importanza di trasmettere il ricordo alle nuove generazioni. La pronipote di Covino, Federica Mazzone, ha preso parte all’evento, contribuendo a dare un volto umano alla storia del suo avo.

Durante la cerimonia è stato letto un messaggio dal ministro della Difesa Guido Crosetto, che ha sottolineato l’esempio di sacrificio e dedizione incarnato da Covino. Il riconoscimento della caserma a monteforte irpino diventa così un simbolo per la comunità locale, un richiamo a valori di responsabilità e coraggio.

Giuseppe covino e il legame con la provincia di avellino

Giuseppe Covino nasce e cresce in Irpinia, in una provincia nota per le sue radici contadine e i legami stretti con la terra. Figlio di contadini, Covino incarna la storia di molti giovani dell’epoca, chiamati a combattere in una guerra che segnò profondamente il sud Italia. La sua decisione di intervenire per salvare una struttura strategica, pur essendo in licenza, testimonia un senso del dovere radicato nella comunità.

La sua figura consente di ricostruire uno spaccato della vita nel 1943, tra resistenza e represse violenze, nella zona di Napoli e Caserta. Il luogo della sua morte, il campo di concentramento di Teverola, rimane un simbolo delle crudeltà imposte durante il conflitto. L’atto di intitolare una caserma nella sua terra natale restituisce dignità alla sua memoria e sottolinea l’importanza di mantenere vivi certi ricordi.

La provincia di Avellino, attraverso iniziative come questa, conserva la testimonianza di chi, in situazioni estreme, ha scelto la via del sacrificio per cause più grandi della propria vita personale.

Il valore della commemorazione e della memoria storica

L’intitolazione della caserma a giuseppe covino rappresenta un momento di commemorazione che supera la semplice cerimonia formale. La presenza di scuole e giovani permette di connettere storie passate con il presente, offrendo un’occasione per riflettere sugli eventi della seconda guerra mondiale da una prospettiva locale e personale.

L’intervento del ministro della Difesa, per mezzo di un messaggio ufficiale, riconosce l’importanza di mantenere vivo il ricordo di chi ha perso la vita in nome della comunità. Questo gesto istituzionale sottolinea che la memoria collettiva si costruisce anche attraverso l’onore verso i singoli protagonisti.

Non a caso, la vicenda di Covino non è solo una storia militare ma un esempio di resistenza e di attaccamento a valori condivisi che ancora oggi risuonano tra le generazioni. Mantenere viva questa memoria contribuisce a evitare che atti di violenza come quelli subiti a Teverola vengano dimenticati.

L’iniziativa del 2025 a monteforte irpino si inserisce in un più ampio contesto di attenzione verso il passato storico della Campania, fortemente segnato dagli avvenimenti bellici e dalla presenza militare. Così, una caserma dedicata a un carabiniere caduto diventa anche un punto di riferimento sulla città e la sua storia recente.

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