La casa dell’erma di bronzo a ercolano riapre dopo il restauro: un patrimonio antico torna accessibile

La casa dell’erma di bronzo a ercolano riapre dopo il restauro: un patrimonio antico torna accessibile

La casa dell’erma di bronzo a Ercolano riapre il 2 giugno 2025 dopo un restauro approfondito che ha riparato danni vandalici, valorizzando le decorazioni in III stile pompeiano e la storia sannitica della domus.
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La casa dell’erma di bronzo a Ercolano riaprirà il 2 giugno 2025 dopo un restauro che ha riparato i danni vandalici, restituendo alla domus il suo valore storico e artistico come simbolo di tutela e memoria. - Gaeta.it

La cittadina vesuviana di Ercolano si prepara a un evento atteso da tempo. Il 2 giugno 2025 segna la riapertura della casa dell’erma di bronzo, una delle domus più note dell’antica città. Dopo un attento restauro durato mesi, questo sito archeologico torna accessibile al pubblico. Non si tratta solo di una riapertura: la casa, teatro di un grave episodio vandalico, rinasce come simbolo di tutela e memoria.

Un atto vandalico che ha segnato un anno difficile per la casa dell’erma di bronzo

L’allarme era scattato un anno fa, quando un turista era stato colto mentre tracciava una scritta indelebile su un muro della casa. L’azione immediata del personale del Parco archeologico di Ercolano aveva limitato i danni, ma la ferita lasciata in uno degli edifici più preziosi della città era evidente. Da quel momento è partito un lavoro duro e preciso, necessario per rimuovere le tracce di quell’atto incauto senza compromettere le fragili superfici antiche.

Il progetto di recupero ha richiesto una prima fase dedicata alla pulizia e al restauro dei dipinti murali danneggiati dall’inchiostro. Sono state messe a punto tecniche di intervento studiate per proteggere lo strato originale dei decori senza alterarne i colori o i materiali. A questa fase si è affiancata una manutenzione più ampia, inserita in un programma straordinario che riguarda tutto il sito di Ercolano. Lo scopo principale era evitare che altri episodi potessero causare danni diffusi.

Il lavoro di restauro ha coinvolto specialisti di vari ambiti: archeologi, restauratori e conservatori hanno operato per restituire alla casa l’aspetto autentico e, nello stesso tempo, proteggerla per il futuro.

Restaurare la casa dell’erma di bronzo: tecniche e interventi sulle decorazioni pittoriche

I restauri hanno interessato principalmente le pareti dell’atrio, cuore della domus, che conserva dipinti risalenti al cosiddetto III stile pompeiano. Queste superfici decorate rischiavano di subire un degrado irreversibile a causa del trascorrere del tempo e dei segni lasciati da interventi precedenti. Il restauro ha previsto il consolidamento della pellicola pittorica, fondamentale per evitare il distacco delle parti dipinte dallo strato di intonaco sottostante.

È stato inoltre rimosso un intonaco moderno, applicato decenni fa, che presentava incisioni e graffiti realizzati fra gli anni Novanta e Duemila. Questo trattamento ha permesso di ripulire le pareti da segni recenti che tolsero decoro e autenticità alla casa. Un’attenzione particolare è stata riservata a un frammento di intonaco staccatosi nel 2019. Conservato nei depositi del Parco, il pezzo è stato ora ricollocato sulla parete da cui si era staccato, riportando la struttura all’originario equilibrio.

Questi interventi hanno preservato non solo la bellezza decorativa, ma anche la consistenza storica dell’atrio, confermando l’importanza di un restauro che salva, piuttosto che sostituire.

La casa dell’erma di bronzo: storia e struttura di una domus sannitica

La casa è una delle poche dimore di epoca sannitica conservate a Ercolano e rappresenta un esempio di abitazione urbana fuori dal comune. Scoperta tra il 1927 e il 1929 durante gli scavi diretti da Amedeo Maiuri, la domus deve il suo nome a una statua maschile in bronzo, probabilmente il ritratto del proprietario, posizionata su un erma di marmo. L’originale di questa statua oggi è custodito nei depositi del Parco, mentre nel tablino è stata collocata una sua copia.

L’ingresso alla casa avviene attraverso un corridoio stretto, alla cui destra si aprono due ambienti: una stanza probabilmente destinata al portiere e una camera da letto con decorazioni di paesaggi dipinti. L’atrio centrale si distingue per le eleganti pitture in III stile e per una vasca di tufo utilizzata per raccogliere l’acqua piovana.

Oltrepassato il tablino si entra in un cortile coperto, un tempo scoperto, e in una sala da pranzo sobria, ma curata nello stile. Un corridoio laterale collega altri ambienti, fra cui una stanza di servizio collegata a una scala che conduceva al piano superiore. Curiosa è la presenza di finestre che illuminano non solo la domus ma anche l’edificio vicino, conosciuto come “a Graticcio”, suggerendo una relazione fra le due proprietà.

La casa offre un quadro ricco della vita urbana e della distribuzione degli spazi in epoca sannitica, evidenziando aspetti sociali e abitativi ancora oggi leggibili.

Il recupero come pratica condivisa e la responsabilità verso il patrimonio di ercolano

Il progetto di restauro è nato dalla collaborazione fra il Parco Archeologico di Ercolano, il Packard Humanities Institute e restauratori specializzati esterni. Questo lavoro multidisciplinare ha permesso di combinare esperienza, scienza e tecniche consolidate per garantire un risultato che conserva la domus per chi la visiterà in futuro.

I fondi per l’intervento sono stati raccolti anche grazie alla bigliettazione, sostenuti da risorse statali. La legge di stabilità del 2015 ha dato un contributo importante alla manutenzione dei beni culturali in questa zona. Il direttore delegato del Parco, Francesco Sirano, ha indicato la riapertura come un momento di cura e di responsabilità verso la storia e le future generazioni.

La casa dell’erma di bronzo, prima ferita dal vandalismo, ora torna a essere simbolo di identità e memoria. Questo episodio dimostra come la tutela dei siti archeologici richieda non solo interventi tecnici, ma anche un impegno collettivo continuo. L’arte e la storia racchiuse nelle sue stanze, restaurate e protette, attendono di ritrovare il loro pubblico.

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