La Sicilia emerge ancora una volta come crocevia di culture nel nuovo progetto firmato da Salvatore Calabrese per lo Igiea Terrazza Bar di Palermo. Dieci cocktail inediti raccontano una storia fatta di migrazioni e scambi, che hanno lasciato un’impronta nella tradizione e nella gastronomia isolana. L’iniziativa si inserisce in un luogo simbolo della città, offrendo uno sguardo sul Mediterraneo attraverso sapori capaci di legare passato e presente.
Igiea terrazza bar: un punto di riferimento con vista sul golfo di palermo
Situato nel cuore di Palermo, lo Igiea Terrazza Bar rappresenta un punto d’incontro affacciato sul Golfo. Aperto tutti i giorni dalla mattina fino a mezzanotte, accoglie i visitatori con un’offerta che spazia dal caffè al light lunch fino all’aperitivo animato da musica dal vivo. La terrazza panoramica è tra le più suggestive della città, regalando uno scenario unico che valorizza l’esperienza gastronomica.
La proposta culinaria si completa con la presenza del ristorante Florio e del bistrot Alicetta, entrambi curati dallo chef Fulvio Pierangelini. Collocato tra le strutture di Rocco Forte Hotels, il locale si conferma come luogo di riferimento per chi desidera unire l’atmosfera rilassante a un’offerta enogastronomica ben studiata, capace di abbracciare tradizioni siciliane e gusti internazionali.
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La sicilia nel mondo: cocktail che raccontano migrazioni e contaminazioni culturali
“La Sicilia nel Mondo” interpreta il viaggio della comunità siciliana nel tempo, attraverso dieci cocktail nati dall’incontro tra ingredienti e storie di diverse nazioni. La carta realizzata da Salvatore Calabrese mette in luce la dimensione cosmopolita dell’isola, senza perdere di vista la sua identità profonda. Ogni cocktail racconta un legame preciso con Paesi come Regno Unito, Giappone, Argentina, Tunisia, Stati Uniti e Brasile.
Il legame tra le culture emerge chiaramente nei sapori scelti, che mixano tradizioni locali e influenze esterne. Tra questi, prodotti tipici siciliani come il Marsala, il fico d’India, gli agrumi e i liquori artigianali, si combinano con distillati e aromi provenienti dalle nazioni simbolo delle rotte migratorie e culturali della diaspora siciliana. Il menu racconta la storia di uomini e donne che hanno lasciato l’isola ma che hanno portato altrove l’eredità del proprio territorio.
Perpetuum e sakura: l’influenza britannica e giapponese nella miscelazione siciliana
Il cocktail “Perpetuum” prende spunto dalla diffusione del Marsala nel Regno Unito, parte di una storia commerciale che ha legato queste due realtà da secoli. Il Marsala Florio Aegusa 2001, prodotto dalla famiglia fondatrice di Villa Igiea, torna protagonista in una miscela che coniuga whisky Benriach The Twenty One e Campari, arricchita da note di bergamotto. Questo mix, con la sua struttura robusta e le sfumature affumicate, riflette gli scambi culturali e gastronomici tra Sicilia e Inghilterra.
“Sakura” invece guarda verso oriente, mettendo a dialogo l’Etna con il Giappone. I Protosiculi sono stati tra i primi a stabilire un legame tra Occidente e Terra del Sol Levante. Qui, nel cocktail, Bulldog Gin si unisce a liquore alla nespola, sakè allo yuzu e bitter ai fiori di ciliegio. L’infusione di origano al tè verde aggiunge un tocco erbaceo, a richiamare la combinazione unica di elementi piccanti, floreali e freschi, risultato di un viaggio lungo e ricco di significato.
Via calia e tanguero: dal nord africa al sud america, storie di radici e passioni
“Via Calia” ripercorre il sentiero dei siciliani verso le coste della Tunisia. Qui si sono stabilite comunità che hanno trasmesso tradizioni agricole, introducendo il fico d’India come simbolo di prosperità condivisa. Il cocktail rievoca queste radici con un distillato di pala di fico d’India Santa Spina, accompagnato da liquore Pomelia, mandorla e curcuma, arricchito da zucchero filato e polvere di ceci tostati. L’insieme porta note esotiche, affumicate e speziate, atmosfera del dialogo tra culture mediterranee.
Il “Tanguero” invece guarda all’Argentina, dove i siciliani hanno portato con sé la passione per la musica e la convivialità. A Buenos Aires, la contaminazione ha generato un ritmo nuovo e condiviso, incarnato in questo cocktail dai sapori stratificati e agrodolci. Tequila Reposado Espolòn, vino rosso infuso con ibisco e liquore siciliano al frutto della passione si uniscono ad amaro K1 e soda al matè, con aria di rosa a completare il profilo aromatico.
Cafezinho e iris: l’eredità agricola e dolciaria tra brasile e germania
Il legame con il Brasile si riflette nel “Cafezinho”, ispirato dal ruolo dei siciliani nelle coltivazioni del sud del paese. Il caffè diventa rito energico, unendo cachaça Sagatiba, bitter al caffè Vivere, sciroppo d’agave e lime, con salvia e chicchi di caffè per una nota amara e agrumata. È un omaggio a mani laboriose e tradizioni antiche che si sono adattate a un clima e a un ambiente nuovi.
“Iris” fa riferimento alla Germania postbellica, dove la crescita economica fu sostenuta anche dalla presenza della comunità siciliana. Questo dolce tipico, versione mediterranea del Krapfen, rappresenta un legame culturale diffuso attraverso i sapori. Nel cocktail, vodka Altamura e liquori al maraschino e alla ricotta si fondono in una bevanda avvolgente e cremosa, che racconta un incontro tra due culture attraverso il gusto.
Tiger rag, cortador e stella di luca: dal jazz di new orleans a cuba fino allo spazio
“Tiger Rag” trae ispirazione dall’America degli anni ’10, dove Nick LaRocca, figlio di siciliani, ha segnato la storia del jazz con il primo brano mai registrato. Il cocktail miscela bourbon Wild Turkey, amaro Averna Riserva Tributo Siciliano e vermouth del Professore Rosso, con aroma di gelsomino. Affinato in botti di rovere per due mesi, richiama la complessità e la vivacità di quell’epoca e ambiente.
“Cortador” si concentra su Cuba e sulla costa di Cienfuegos, dove la comunità di origine siciliana ha lasciato una traccia architettonica e culturale. La miscela è fresca e leggera, con Havana Club 7 Años, acqua bianca, aperitivo mediterraneo Venturo, liquori al timo e nepetella, completata da soda. Le note mediterranee emergono in un mix che evoca colori e ritmi caraibici.
“Stella di Luca” celebra Luca Parmitano, primo italiano a camminare nello spazio e a comandare la Stazione Spaziale Internazionale. Il cocktail strizza l’occhio a un’esperienza fuori dal comune, con bourbon Wild Turkey, frangelico, latte di mandorla e pistacchio, carbone attivo, albume d’uovo, glitter e caviale al tartufo bianco. La bevanda lega terra e cielo, tradizione e scienza, con tocchi cremosi e fragranti.
The sicilian outback: un mix di sapori mediterranei oltre oceano
L’ultimo cocktail, “The Sicilian Outback”, raggruppa elementi tradizionali come olive e pomodori essiccati esportati nei climi caldi oltreoceano. La miscela sposa rum alla banana Hoxton, gin tropicale Hoxton e cordiale al mango, aggiungendo pomodoro, eucalipto, zafferano, blue lime, vaniglia gialla e olio rosso piccante. Il risultato è un profilo fresco, ricco e con una nota pepata, che sintetizza il legame forte con la terra e la famiglia, di cui la Sicilia resta simbolo globale.