La campania apre gli ospedali alla vaccinazione attiva per pazienti fragili e anziani contro polmonite, herpes e virus respiratori

La campania apre gli ospedali alla vaccinazione attiva per pazienti fragili e anziani contro polmonite, herpes e virus respiratori

La regione Campania promuove la vaccinazione ospedaliera gratuita per pazienti fragili e anziani, con campagne attive contro pneumococco, herpes zoster, influenza e covid negli ospedali come l’Azienda ospedaliera universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno.
La Campania Apre Gli Ospedali La Campania Apre Gli Ospedali
La Campania ha avviato una campagna vaccinale ospedaliera attiva e gratuita per pazienti fragili e anziani, migliorando la prevenzione di malattie infettive tramite somministrazioni dirette in ospedale, con risultati positivi in termini di adesione e copertura vaccinale. - Gaeta.it

La prevenzione delle malattie infettive più pericolose per pazienti fragili e anziani passa sempre di più dalla vaccinazione direttamente in ospedale. La regione Campania ha fatto da pioniera su questo fronte, promuovendo una campagna vaccinale attiva e gratuita rivolta a chi è ricoverato o segue un percorso di cura per patologie croniche. Polmonite da pneumococco, herpes zoster, influenza, covid e altre malattie evitabili grazie al vaccino vengono così affrontate con nuove strategie sul territorio e nei principali ospedali campani, per tutelare chi rischia complicanze gravi.

Strategie vaccinali ospedaliere per pazienti fragili in campania

L’offerta di vaccinazioni direttamente nell’ambiente ospedaliero ha rappresentato un cambiamento importante rispetto alla tradizionale somministrazione nei centri vaccinali territoriali. In Campania, da alcuni anni, si è diffuso un modello che porta il vaccino al paziente durante il ricovero o nei controlli ambulatoriali, soprattutto per anziani fragili e soggetti con patologie croniche come malattie cardiache, respiratorie, diabete o immunodepressione.

I maggiori ospedali della regione, tra cui l’Azienda ospedaliera universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno, hanno attivato centri vaccinali itineranti che offrono tutte le principali vaccinazioni raccomandate: anti pneumococco, anti herpes zoster, antinfluenzale, anti covid. Questa organizzazione ha l’obiettivo di raggiungere pazienti difficilmente accessibili ai servizi esterni, garantendo un approccio più diretto e completo nella cura delle loro condizioni di salute.

Il percorso prevede anche la gestione completa della fornitura e registrazione sui sistemi regionali come la piattaforma digitale Sinfonia, che tiene traccia delle somministrazioni. Inoltre, la vaccinazione in ospedale consente un’attività di prevenzione primaria fondata sull’ascolto e la valutazione costante dello stato clinico del malato, facilitando così il richiamo e il monitoraggio post-vaccino.

Numeri e dati sulla campagna vaccinale

Dal 2023 i dati raccolti dimostrano un aumento significativo del tasso di vaccinazioni somministrate a questa categoria a rischio. Per esempio, il vaccino contro l’herpes zoster ha raggiunto 738 dosi tra prime e seconde somministrazioni con un tasso di mancato richiamo molto più basso rispetto alla media internazionale, attestandosi intorno al 14%. Questo indica un’adesione più forte e un migliore controllo delle dosi necessarie.

Anche la prevenzione contro il virus respiratorio sinciziale , che rappresenta un rischio serio per i neonati, ha registrato 488 somministrazioni dell’anticorpo monoclonale tra novembre 2024 e aprile 2025. L’influenza e il covid rimangono malattie con un impatto pesante sulle persone fragili. Il programma vaccinale in ospedale ha consentito di mantenere alte le coperture proprio in questi gruppi, riducendo casi gravi e ricoveri.

L’offerta attiva e gratuita ha permesso di intercettare anche pazienti che, per vari motivi, non avrebbero ricercato autonomamente la vaccinazione, creando così una barriera efficace contro infezioni potenzialmente letali.

Il progetto sanitario di salerno e il ruolo della sanità pubblica

A Salerno, nella sala convegni della Scuola Medica Salernitana, sono stati presentati i risultati di questo progetto di sanità pubblica che ha coinvolto università, aziende sanitarie, ordini professionali e associazioni mediche. Il confronto ha sottolineato il valore dell’approccio integrato che unisce assistenza ospedaliera e prevenzione tramite vaccinazioni attive.

Tra i relatori, il professor Francesco De Caro ha evidenziato come la vaccinazione itinerante consenta di abbattere le barriere logistiche e di semplificare il rapporto tra medico e paziente. Così il vaccino diventa parte integrante del piano di cura, con vantaggi evidenti in termini di protezione e conoscenza dello stato immunitario.

In questo contesto, la farmacia ospedaliera ha supportato la gestione delle scorte di vaccini, mentre il sistema digitale regionale ha permesso di registrare e monitorare in tempo reale le campagne. L’esperienza campana si pone come modello replicabile in altre regioni, puntando a una prevenzione più capillare soprattutto per chi rischia maggiormente.

I vantaggi della vaccinazione in ospedale

Vaccinare direttamente i pazienti ricoverati o in cura per patologie croniche si rivela una formula efficace. I pazienti con malattie epatiche, immunodepressi, cardiopatici, diabetici, con broncopneumopatia cronica ostruttiva , oncologici, dializzati o trapiantati rappresentano un bacino di popolazione particolarmente esposto a complicazioni gravi in caso di infezioni come quelle da streptococco pneumococco o da virus respiratori.

La presenza di un’offerta attiva in ospedale consente non solo di proteggere questi soggetti ma anche di ridurre il carico sulle strutture sanitarie, diminuendo il rischio di ricoveri d’urgenza e aggravamenti. Inoltre, si è estesa da poco la profilassi vaccinale anche ai giovani, con programmi mirati contro il papilloma virus umano , disponibili anche in ambito ospedaliero.

Questo tipo di iniziativa mette in luce come la prevenzione possa diventare parte integrante del percorso clinico di ogni paziente, con strumenti facilmente accessibili e monitorabili. I numeri raccolti in Campania segnalano una strada di successo per la salute pubblica nel quadro di gestione delle malattie infettive post pandemia.

La sfida resta quella di ampliare la copertura vaccinale e mantenere alta l’attenzione sulle categorie più a rischio, sfruttando l’esperienza maturata negli ultimi anni e puntando su soluzioni logistiche che favoriscano l’adesione spontanea e continua ai programmi di immunizzazione.

Change privacy settings
×