La camera approva il dl elezioni con modifiche sul voto e stop alle liste separate per genere

La camera approva il dl elezioni con modifiche sul voto e stop alle liste separate per genere

La Camera dei deputati approva il decreto legge elezioni 2025, introducendo l’accorpamento dei referendum con il secondo turno di giugno, voto fuori sede e la fine delle liste separate per genere.
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Nel 2025 l'Italia aggiorna le regole elettorali: referendum accorpati al secondo turno di giugno, stop a liste e file separate per genere, voto fuori sede per referendari e nuove norme sui cognomi nelle liste elettorali. - Gaeta.it

Il 2025 si apre con un cambiamento importante nelle regole elettorali italiane. La camera dei deputati ha dato il via libera definitivo al decreto legge elezioni, modificando aspetti chiave della normativa sul voto e introducendo novità significative per i prossimi appuntamenti referendari e amministrativi. Tra le misure più discusse, la decisione di accorpare i referendum con il secondo turno elettorale dell’8 e 9 giugno e l’eliminazione di alcune tradizioni nelle procedure di voto.

Voto in parlamento e divisioni politiche sul decreto elezioni

Il decreto elezioni è stato approvato con 131 voti a favore, 77 contrari e 3 astenuti. Il voto ha mostrato divisioni marcate fra maggioranza e opposizione. Le forze contrarie hanno criticato soprattutto l’accorpamento dei referendum con il ballottaggio di giugno, ritenendo che la consultazione popolare avrebbe dovuto svolgersi in concomitanza con il primo turno delle elezioni amministrative, consentendo un risparmio economico e una maggiore partecipazione.

Questa scelta ha sollevato un dibattito, visto che il governo ha argomentato l’accorpamento con il secondo turno come soluzione per evitare sovrapposizioni troppo ravvicinate. Le opposizioni hanno sottolineato come questo possa creare confusione assieme ad un possibile calo nella partecipazione al voto referendario. “Nonostante le critiche, il provvedimento ha ottenuto la maggioranza necessaria per essere definitivamente approvato.”

Stop alle liste elettorali distinte per genere e nuove regole sui cognomi

Una delle novità rilevanti riguarderà le liste elettorali e l’organizzazione delle file ai seggi. Da ora, non saranno più previste liste separate per genere, né l’allestimento di file distinte per uomini e donne. Si tratta di un cambiamento che abolisce una tradizione italiana nelle procedure di voto, con l’obiettivo di semplificare l’accesso alle urne e uniformare le modalità.

Un altro cambiamento riguarda l’indicazione dei nomi sulle liste elettorali. Per le donne coniugate o vedove, non sarà più obbligatorio riportare anche il cognome del marito. Questa modifica vuole adeguare la registrazione anagrafica e le pratiche elettorali a una maggiore autonomia individuale nel nome, lasciando da parte riferimenti familiari che potevano risultare superflui o datati nel contesto attuale.

Voto fuori sede ai referendum e altre novità pratiche

Per i referendum in programma nel 2025, il decreto introduce la possibilità per gli elettori di esprimere il voto “fuori sede“. Questo significa che chi si troverà lontano dal proprio comune di residenza durante la consultazione, potrà comunque partecipare votando nel luogo in cui si trova temporaneamente. Una modalità che cerca di facilitare l’esercizio del diritto di voto, con particolare attenzione agli studenti, lavoratori fuori sede e cittadini in viaggio.

Questa misura dovrebbe aumentare l’accessibilità e ridurre gli ostacoli logistici al voto referendario, specie in un paese dove i cambi di residenza temporanei sono frequenti. Il decreto inserisce quindi questo diritto fra le principali novità dell’anno, insieme alla revisione delle liste elettorali e all’accorpamento con il secondo turno.

Aggiornamenti e punti di confronto politico ancora aperti

Le modifiche votate dalla camera segnano senza dubbio una fase di aggiornamento normativa significativa in vista delle elezioni e referendum di giugno. Restano tuttavia punti aperti di confronto politico, soprattutto riguardo alla gestione delle date di voto e alla partecipazione popolare.

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