Il libro “La Brigata Maiella” curato da edoardo puglielli torna protagonista a l’aquila con una nuova presentazione fissata per giovedì 12 giugno 2025 alle 18, presso l’auditorium dell’ANCE. Il testo offre una ricostruzione puntuale della storia di una delle formazioni partigiane più significative della Resistenza italiana. Questo evento rappresenta un momento importante per approfondire il ruolo militare e umano della Brigata Maiella, mantenendo viva la memoria dei fatti che hanno segnato la liberazione della città nel 1944.
Il contesto storico della brigata maiella tra resistenza e riconoscimento ufficiale
La Brigata Maiella si distingue per essere stata l’unica formazione partigiana ufficialmente riconosciuta come “corpo regolare” dallo Stato Maggiore durante la Resistenza italiana. Questo riconoscimento ha avuto un peso rilevante non solo in termini militari ma anche simbolici, legando la Brigata a un ruolo di primo piano nel contrasto all’occupazione nazifascista. Il libro approfondisce le tappe principali della Brigata, ripercorrendo eventi, azioni e scelte politiche che ne hanno segnato la vita, documentando così un capitolo cruciale della storia abruzzese e nazionale.
La fase della formazione e della lotta partigiana
Il periodo preso in esame comprende la formazione, la lotta partigiana e la liberazione di territori nell’Italia centrale, con un’attenzione particolare alla provincia di l’aquila. Nel giugno del 1944, i partigiani della Maiella guidati dal maggiore Aldo Rasero entrarono per primi in città, segnando una pagina storica che resta impressa nella memoria locale e nazionale. Il volume, quindi, racconta questa storia anche attraverso testimonianze dirette, documenti e analisi storiche che restituiscono un quadro vivido e fedele.
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La presentazione a l’aquila: appuntamento con la memoria e la ricerca storica
L’appuntamento fissato all’auditorium dell’ANCE di l’aquila vedrà la partecipazione di esperti e testimoni della storia partigiana. Tra gli interventi, spicca quello di fulvio angelini, rappresentante dell’ANPI, associazione nata proprio per tenere viva la memoria della lotta antifascista. Sarà presente anche simona troilo, professoressa di storia contemporanea all’Università degli Studi dell’aquila, che offrirà un contributo accademico al dibattito.
Il ruolo del curatore nel dibattito
Naturalmente, edoardo puglielli, curatore del volume, presenterà il percorso di realizzazione del libro, spiegando la scelta di approfondire la figura della Brigata Maiella e le fonti utilizzate. Il dialogo tra pubblico e relatori rappresenterà un’occasione per capire più a fondo i valori e le vicende di quei combattenti, così come le ragioni per cui la loro storia resta attuale a oltre 80 anni dagli eventi.
L’evento è promosso da un’intesa tra ANPI e la Fondazione Abruzzo Riforme, due realtà impegnate nel preservare la memoria storica e nel sostenere iniziative culturali legate alla Resistenza. La collaborazione con queste istituzioni aggiunge valore all’iniziativa, rafforzando il legame tra cultura, ricerca storica e impegno civico.
La diffusione del libro tra abruzzo e italia: un percorso tra memoria e luoghi storici
Dopo la prima uscita a Sulmona e Pratola Peligna il volume “La Brigata Maiella” continua il suo viaggio attraverso l’Abruzzo e altre città italiane collegate alla presenza partigiana. Questo itinerario di presentazioni permette di raggiungere un pubblico ampio, valorizzando il legame con i territori in cui la Brigata ha operato durante la guerra.
Mantenere viva la memoria nelle comunità locali
L’intento è far camminare la memoria storica insieme alle comunità locali, offrendo più di una semplice testimonianza: un racconto basato su fatti, documenti e riflessioni che contribuiscono a mantenere vivo il ricordo di chi ha combattuto per la libertà. Il libro diventa così uno strumento utile anche per le scuole, gli studiosi e chiunque voglia approfondire quel periodo complesso della storia italiana.
L’attenzione non si limita solo al passato. Attraverso eventi come quello a l’aquila e nelle altre città, si stimola un dialogo tra passato e presente, ricordando quanto la resistenza abbia influito sui valori democratici attuali. La presenza di esperti e testimoni, unita a incontri pubblici, promuove una cultura della memoria diffusa e partecipata.