La barca umanitaria madleen con greta thunberg dirottata verso le coste di israele

La barca umanitaria madleen con greta thunberg dirottata verso le coste di israele

L’imbarcazione Madleen con Greta Thunberg a bordo è stata fermata e dirottata in Israele durante il tentativo di raggiungere la Striscia di Gaza, suscitando critiche sulle restrizioni umanitarie nel Medio Oriente.
La Barca Umanitaria Madleen Co La Barca Umanitaria Madleen Co
Un’imbarcazione umanitaria con Greta Thunberg a bordo è stata fermata e dirottata da Israele durante il tentativo di raggiungere Gaza, evidenziando le tensioni e le restrizioni sui corridoi umanitari nella regione. - Gaeta.it

Una imbarcazione umanitaria partita con a bordo l’attivista svedese Greta Thunberg è stata fermata dalle autorità israeliane durante il tentativo di raggiungere la Striscia di Gaza. Il ministero degli Esteri di Israele ha confermato che la barca, denominata Madleen, è stata dirottata e sta per attraccare in Israele, dove i passeggeri dovranno rientrare nei loro paesi di origine. L’episodio ha suscitato attenzione internazionale e riporta alla ribalta il conflitto e le restrizioni sui corridoi umanitari in quella zona.

La barca madleen e la missione umanitaria verso gaza

La Madleen è una barca a vela noleggiata dall’organizzazione non governativa Freedom Flotilla, impegnata in missioni di solidarietà verso Gaza. Lo scopo era raggiungere la Striscia, attualmente soggetta a restrizioni di movimento, per portare aiuti e visibilità alla popolazione locale. A bordo si trovava anche Greta Thunberg, nota attivista svedese impegnata in cause ambientali e sociali. Il viaggio si inseriva in una serie di iniziative volte a richiamare l’attenzione sulle condizioni della popolazione nella regione.

Secondo quanto comunicato dall’organizzazione, la nave stava procedendo verso Gaza quando il contatto è stato perso e la barca è stata “abbordata” da forze israeliane. Freedom Flotilla ha spiegato che l’equipaggio è stato trattenuto per un controllo, mentre le comunicazioni si sono interrotte bruscamente. L’azione israeliana è stata descritta dall’ong come un sequestro della nave e un rapimento dei suoi membri.

La versione ufficiale del ministero degli esteri di israele

Il ministero degli Esteri di Israele ha rilasciato subito una nota dopo l’intervento, affermando che la Madleen è stata dirottata e sta per giungere in sicurezza sulle coste israeliane. La dichiarazione precisa che i passeggeri “torneranno nei loro Paesi” e non potranno proseguire la navigazione verso Gaza. Secondo il governo israeliano, questa misura è dovuta alle condizioni di sicurezza e al blocco marittimo imposto alla striscia.

Le autorità israeliane mantengono una rigorosa sorveglianza su ogni tentativo di accesso via mare a Gaza, ormai da anni sotto un regime di blocco. Il fermo della Madleen conferma la politica del Paese rispetto ai corridoi umanitari e alle organizzazioni internazionali, che devono passare attraverso canali ufficiali e controlli stringenti per evitare rischi di infiltrazioni o situazioni di pericolo.

Reazioni e conseguenze del fermo della madleen

Il dirottamento della Madleen ha generato immediatamente reazioni da parte di varie organizzazioni impegnate nella difesa dei diritti umani, che criticano il blocco israeliano come un ostacolo ai soccorsi. L’uso della forza da parte dell’esercito israeliano e la mancata comunicazione con la nave hanno sollevato dubbi sulla trasparenza delle operazioni e su eventuali condizioni di sicurezza a bordo.

Greta Thunberg, figura pubblica di spicco, si trovava tra i passeggeri, rendendo l’episodio ancora più seguito dai media internazionali. La sua partecipazione ha portato l’attenzione su un tema complesso che unisce questioni umanitarie e di sicurezza, con il rischio di aumentare le tensioni politiche nella regione.

Il ritorno forzato dei passeggeri ai propri paesi richiama la rigidità delle politiche israeliane nel controllare gli accessi via mare a Gaza. In risposta, le ong e i sostenitori stanno valutando ulteriori azioni per mantenere viva l’attenzione sulle condizioni nella Striscia e sulle possibilità di interventi umanitari svincolati da dinamiche politiche.

Tensioni nel medio oriente e corridoi umanitari

L’episodio, in ogni caso, si inserisce in un contesto di forte tensione in Medio Oriente, dove le operazioni di soccorso e accesso ai territori restano un tema delicato. Le prossime ore saranno decisive per capire come evolverà la situazione dei passeggeri della Madleen e quali potranno essere gli sviluppi nella gestione dei corridoi umanitari marittimi.

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