Khalida Popal e altri atleti saranno onorati al Giardino dei Giusti di Milano nel 2025

Khalida Popal e altri atleti saranno onorati al Giardino dei Giusti di Milano nel 2025

Khalida Popal, pioniera del calcio femminile afghano, sarà onorata nel 2025 al Giardino dei Giusti di Milano insieme ad altri atleti per il loro coraggio e impegno per la libertà.
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Khalida Popal e altri atleti saranno onorati al Giardino dei Giusti di Milano nel 2025 - (Credit: www.ansa.it)

La storia di Khalida Popal, la pioniera del calcio femminile afghano, si unisce a quella di altri atleti che hanno scelto il bene, portando avanti ideali di libertà e solidarietà. Nel 2025, al Giardino dei Giusti di Milano, Popal e altri sei nuovi “Giusti dello sport” verranno celebrati per i loro straordinari atti di coraggio e altruismo. Questo riconoscimento è stato deciso dall’assemblea dei soci dell’associazione Giardino dei Giusti, che include la Fondazione Gariwo, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e il Comune di Milano.

Khalida Popal: un simbolo di resistenza e speranza

Khalida Popal, attualmente trentasettenne e fondatrice della squadra di calcio femminile afghana, ha svolto un ruolo cruciale nel salvare le sue compagne durante la ritirata delle forze internazionali e il ritorno del regime talebano in Afghanistan. Dopo aver affrontato l’oppressione e il rischio per la propria vita, Popal ha organizzato l’uscita del team dalle terre afghane, portando in salvo le donne che avevano trovato nella pratica sportiva una forma di emancipazione. Il suo coraggio ha fatto eco a livello internazionale, trasformandola in un simbolo di resistenza e speranza per tutte le donne afghane. Nel celebrare la sua storia, il Giardino dei Giusti riconosce il potere dello sport come strumento di cambiamento sociale e come mezzo per affrontare le ingiustizie.

Atleti nel nome dell’onore e della libertà

Insieme a Popal, saranno onorati anche altri atleti che, come lei, hanno scelto di combattere per i valori in cui credono. Bronisław “Bronek” Czech, ad esempio, è ricordato per il suo eroico gesto durante la Seconda guerra mondiale. Campione di sci polacco, Czech divenne un corriere per la resistenza. Catturato dalla Gestapo nel 1940, declinò di collaborare, pagato con la vita ad Auschwitz nel 1944. La scelta di Czech rappresenta l’ideale della lotta contro l’oppressione, un tema centrale in questo riconoscimento.

Un altro atleta protagonista di questa celebrazione è Antonio Maglio, neurologo pugliese che, negli anni ’50, si distinse nella riabilitazione dei paraplegici e contribuì alla nascita delle Paralimpadi. Le sue innovazioni hanno non solo fornito supporto a chi viveva con disabilità, ma hanno anche ispirato una maggiore inclusione nello sport. Allo stesso modo, Harry Seidel, ciclista della Germania Est, si opponeva all’uso degli anabolizzanti e, dopo la costruzione del muro di Berlino, aiutò molte persone a fuggire dalla DDR, un gesto che gli costò una condanna a lungo termine in carcere.

Eredità degli Zátopek e significato del Giardino dei Giusti

Dana ed Emil Zátopek, celebri atleti cecoslovacchi, saranno anch’essi ricordati per la loro eroica attitudine durante la Primavera di Praga nel 1968. Dana si distinse nel giavellotto, mentre Emil trionfò in diverse discipline tra cui la maratona. Le posizioni politiche e le loro scelte personali, hanno avuto un costo elevato, testimonianza del legame inestricabile tra sport e impegno civile. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha sottolineato l’importanza di tali figure nel diffondere i valori di solidarietà e inclusione associati allo sport, in vista delle prossime Olimpiadi e Paralimpiadi di Milano-Cortina nel 2026. La celebrazione dei Giusti dello sport segna un momento di riflessione sulle responsabilità sociali degli atleti e sul ruolo che possono avere nel creare un ambiente sportivo più etico e rispettoso.

Altri Giusti e celebrazioni al Monte Stella

La cerimonia di onorificazione si svolgerà il 11 marzo 2025, poco dopo la Giornata dei Giusti dell’umanità, il 6 marzo. Oltre ai citati, saranno celebrati anche Andrea Loriga, un medico che salvò una famiglia ebrea durante la Seconda guerra mondiale, e Josip Tvrtko Reihl Kir, un capo della polizia che, durante il conflitto nei Balcani, proteggeva cittadini di ogni nazionalità e religione. Questo atto di commemorazione rappresenta un’importante occasione non solo per ricordare il passato, ma anche per promuovere un futuro di inclusione, solidarietà e rispetto reciproco: valori fondamentali, non solo nello sport, ma nella società tutta.

Ultimo aggiornamento il 19 Ottobre 2024 da Sara Gatti

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