Il film joker: folie à deux, secondo capitolo firmato da Todd Phillips, è uscito sulle piattaforme Sky e Now nel 2025. Dopo il grande successo del primo episodio del 2019, che ha visto Joaquin Phoenix ricevere l’Oscar per la sua interpretazione, questa nuova pellicola ha attirato molta attenzione tra appassionati e critici. Il film riprende le vicende di Arthur Fleck, che torna a interpretare il ruolo del celebre villain dell’universo DC, stavolta affiancato da Lady Gaga nei panni di Harley Quinn, la compagna iconica di Joker. Presentato all’81ª mostra internazionale del cinema di Venezia, ha scatenato pareri contrastanti tra il pubblico e la stampa specializzata. Ecco un approfondimento basato sulle critiche e le caratteristiche principali del film.
Trama e svolgimento del film joker: folie à deux
Joker: folie à deux segue Arthur Fleck durante il periodo di detenzione in carcere, in attesa del processo dopo gli eventi tragici narrati nel primo episodio. La storia si sviluppa all’insegna di una forte componente musicale, con brani cantati e coreografie inserite nel contesto narrativo, un elemento nuovo rispetto al film precedente. Arthur incontra Harley Quinn, che si presenta come un’ammiratrice e che diventa la sua alleata in una spirale di azioni e azioni che puntano a scuotere un sistema ormai ingessato. La dinamica tra i due personaggi vuole creare un dualismo intenso e coinvolgente, ma secondo molti spettatori la relazione tra Joker e Harley Quinn non riesce a svilupparsi con la stessa intensità del primo film.
Criticità nella sceneggiatura e nel personaggio di harley quinn
Il valore narrativo del racconto appare appesantito da alcune scelte di sceneggiatura che rendono la storia a tratti confusa. In particolare, la parte dedicata al personaggio di Harley Quinn è stata criticata per mancanza di approfondimento. Nonostante la presenza di Lady Gaga, nota cantante e attrice di caratura internazionale, il personaggio non si spinge oltre un ruolo di supporto che non giustifica appieno la sua importanza all’interno della trama. La figura di Arthur Fleck emerge come tormentata, ma l’alternanza con il suo alter ego Joker perde forza, senza quella carica disturbante che aveva caratterizzato il film originale.
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Il tema dell’idolatria e la rappresentazione di joker
Un aspetto chiave del film è la rappresentazione di Joker come simbolo di una certa ribellione sociale, ma anche come figura vulnerabile e instabile. Nel primo capitolo, Joker si era imposto come un villain spietato e folle, capace di scatenare tensioni esplosive. Nel seguito, invece, il personaggio diventa un idolo con seguaci che ne abbracciano l’idea di anarchia e protesta contro le disparità sociali. Il film mostra come questo fascino sia fragile e cambi rapidamente, con i sostenitori che si distaccano non appena Joker perde il controllo o delude le loro aspettative.
Riflessioni sulla fama e i miti contemporanei
Questa rappresentazione mette sotto i riflettori la fragilità dei miti e l’effimero della fama, un argomento che risulta particolarmente attuale nel contesto dei social media e delle dinamiche di potere contemporanee. Il percorso di Joker diventa quindi anche un viaggio dentro l’attenzione di massa, attraverso il quale si evidenziano i rischi di un’adorazione senza fondamenti solidi e i pericoli legati a movimenti di protesta che possono cambiare direzione con rapidità.
Gli elementi musicali tra potenzialità e limiti
Una novità che caratterizza questo secondo capitolo è l’inserimento degli elementi musicali, che conferiscono al film una dimensione diversa. Coreografie, canzoni e scene di danza sotto la pioggia rappresentano un tentativo di amalgamare musical e thriller psicologico. Alcune di queste sequenze sono curate nei dettagli, mostrando un certo impegno nella produzione artistica. Tuttavia la componente musicale fatica a lasciare il segno in modo duraturo. Buona parte delle canzoni non genera quella forza emotiva necessaria per rendere il film più memorabile o per approfondire ulteriormente i personaggi.
Reazioni contrastanti del pubblico
Questa scelta stilistica ha diviso il pubblico. Mentre alcuni hanno apprezzato l’idea di sperimentare con un genere differente, altri hanno rilevato come questa strategia si traduca in un’interruzione del ritmo narrativo e in una dispersione dell’attenzione. Il potenziale del musical resta quindi inespresso in questo caso, e forse avrebbe richiesto una maggiore integrazione tra le parti cantate e il racconto principale.
Il confronto con il primo capitolo e l’impatto sul pubblico
Joker: folie à deux si trova a misurarsi con l’eredità lasciata dal primo film che ha stabilito un nuovo standard per i racconti su Joker. Quell’esordio era caratterizzato da una coesione narrativa e da un’intensità emotiva rara. Questo seguito, pur cercando di ampliare la storia, non riesce a mantenere lo stesso livello di efficacia e coinvolgimento. La narrazione si perde in alcune digressioni e non approfondisce alcuni passaggi cruciali per comprendere pienamente l’evoluzione dei protagonisti.
Opinioni di fan e spettatori
Molti fan di Joaquin Phoenix hanno accolto con delusione questa seconda uscita. Anche gli spettatori più interessati alle sperimentazioni cinematografiche hanno mostrato una certa reticenza nel considerare folie à deux al livello del predecessore. I temi affrontati e la costruzione dei personaggi sono percepiti come insufficientemente sviluppati. Rimangono ancora molti aspetti da chiarire nella relazione tra Joker e Harley Quinn, oltre a diverse domande aperte sulla direzione artistica scelta.
Il film, comunque, resta un’occasione per immergersi nell’universo cupo di Arthur Fleck, con le sue inquietudini e le sue contraddizioni. L’atmosfera che si respira è quella di un racconto al limite tra follia e realtà, con richiami alla protesta sociale e alle paure dell’individuo isolato in una società complessa. Anche se non raggiunge la potenza del primo episodio, offre spunti di riflessione sulla natura del mito e della notorietà, rilevando alcune tendenze attuali della cultura popolare.