Jasmine paolini difende jannik sinner sulle polemiche antidoping e squalifica di tre mesi

Jasmine paolini difende jannik sinner sulle polemiche antidoping e squalifica di tre mesi

Jasmine Paolini critica le regole antidoping dopo la sospensione di Jannik Sinner per clostebol, evidenziando rischi di contaminazioni involontarie e auspicando i cambiamenti annunciati da WADA per il 2027.
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Jasmine Paolini critica le rigide regole antidoping dopo la sospensione di Jannik Sinner per clostebol, evidenziando i rischi di contaminazioni involontarie e auspicando cambiamenti normativi più equi. - Gaeta.it

La tennista italiana jasmine paolini ha commentato la recente vicenda che ha coinvolto jannik sinner, fermato per tre mesi a causa di un caso di clostebol. Durante la conferenza stampa prima degli internazionali d’italia 2025, la toscana si è espressa con toni critici verso le regole antidoping e ha condiviso le sue preoccupazioni riguardo a possibili contaminazioni involontarie nel mondo del tennis.

La sospensione di sinner e il giudizio di jasmine paolini

Paolini ha descritto la squalifica di Sinner come profondamente ingiusta e ha definito la situazione “tricky”, cioè intricata e delicata sotto diversi aspetti. A suo avviso, la sospensione di tre mesi non ha giovato né al tennista né allo sport stesso. Ha sottolineato le qualità umane e sportive di Sinner, rimarcando come non meritasse di trovarsi coinvolto in una controversia così strana. La sua assenza dai campi ha provocato un clima di paura tra i suoi colleghi, preoccupati dalle possibili conseguenze di errori o contaminazioni accidentali.

Paolini ha ribadito che in tanti anni di carriera ha partecipato a numerosissimi controlli antidoping, ma ha espresso forte ansia per la mancanza di controllo su tutto ciò che può entrare in contatto con gli atleti. Ha raccontato esempi quotidiani, come un tifoso che offre un “cinque” con la mano: dietro a quel gesto potrebbe celarsi una contaminazione non intenzionale, una paura che tiene sempre in allerta. Il caso di Sinner ha fatto emergere quanto siano fragili e complicate alcune dinamiche legate alle sostanze vietate.

Le nuove regole della wada nel 2027 e le critiche al sistema attuale

Paolini ha ricordato come la World Anti-Doping Agency abbia annunciato l’intenzione di modificare le regole antidoping a partire dal 2027. Ha fatto notare che probabilmente questi cambiamenti avrebbero dovuto arrivare prima, soprattutto alla luce di quanto accaduto a Sinner. La tennista ha espresso dubbi sul sistema attuale, che mette spesso a rischio gli atleti per situazioni al di fuori del loro controllo.

L’attenzione si è spostata anche sulle normative e sulle procedure adottate, ritenute da molti troppo rigide o insensibili rispetto alle situazioni reali. Il rischio di sospensioni ingiuste o arbitrarie alimenta un clima di diffidenza e paura nel circuito. Jasmine Paolini ha messo in luce la difficoltà di conciliare l’esigenza di uno sport pulito con la complessità delle attività quotidiane degli atleti e le circostanze imprevedibili come contaminazioni accidentali.

L’impatto della sospensione sulla carriera sportiva di sinner secondo paolini

Durante la stessa conferenza stampa, anche Sinner aveva raccontato di aver trascorso un mese senza toccare la racchetta. Paolini ha ammesso di riuscire a immaginare una situazione simile, ma riconosce le difficoltà nel dover guardare gli altri giocare mentre si è fermi. Ha spiegato che un periodo forzato di stop può risultare pesante, soprattutto per un atleta al vertice come il trentino.

Un punto di vista alternativo sulla pausa forzata

Tuttavia, la toscana ha sottolineato un aspetto meno considerato: la possibilità di cercare qualcosa di positivo anche in una condizione di difficoltà. Se dovesse fermarsi per mesi, ammette, proverebbe a dedicarsi ad aspetti della sua vita o della preparazione che normalmente con la stagione in corso non riuscirebbe a seguire. Questa visione non annulla il disagio di un’interruzione improvvisa, ma suggerisce un approccio che potrebbe aiutare a superare periodi complicati fuori dal campo.

Le parole di jasmine paolini aprono uno squarcio sulle tensioni che ancora contraddistinguono il tennis internazionale, tra controlli severi e il timore di conseguenze ingiuste. L’attenzione rimane alta sul caso di jannik sinner, mentre si attendono i cambiamenti regolamentari annunciati da WADA per i prossimi anni.

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