Jannik Sinner, numero uno del tennis mondiale, si appresta a tornare in campo sull’erba di Wimbledon 2024. Dopo un anno segnato da un infortunio all’anca che ne aveva limitato la preparazione sull’erba, il giovane campione altoatesino affronta la nuova stagione con condizioni migliori. Il passaggio dalle superfici dure o in terra battuta all’erba rappresenta per i tennisti un punto critico, non solo per lo stile di gioco ma anche per il rischio infortuni. Lo scenario di Wimbledon, con le sue caratteristiche uniche, porta esempi concreti delle tensioni fisiche cui gli atleti sono sottoposti.
Impatto del cambio di superficie tra gioco e infortuni
Il passaggio da una superficie all’altra modifica drasticamente la dinamica del gioco. Sulla terra battuta la palla rallenta, mentre sull’erba rimbalza più bassa e scivola di più. Queste caratteristiche obbligano i giocatori a adattare velocemente la postura, i movimenti e anche la risposta della muscolatura. Jannik Sinner, come tanti altri professionisti, deve ricalibrare l’allenamento per non incappare in problemi fisici.
Lo specialista Andrea Bernetti, medico fisiatra e docente universitario, rileva che nei tornei di tennis in generale gli infortuni variano da 0,04 a 3 per 1.000 ore di gioco, dati confermati in giocatori di vari livelli. Nel caso di Wimbledon, tra il 2003 e il 2012, si sono registrati 20,7 infortuni ogni 1.000 set disputati, un numero che riflette proprio le difficoltà legate al cambio di terreno.
Leggi anche:
Modifiche biomeccaniche e stress muscolare
Il variare della velocità e del rimbalzo della pallina può modificare la biomeccanica, causando uno stress particolare ai muscoli e alle articolazioni. Il campo in erba obbliga a movimenti rapidi, con scivolate e arresti bruschi che, inevitabilmente, mettono a rischio la muscolatura degli arti inferiori e la colonna vertebrale.
Infortuni tipici di wimbledon e distribuzione negli atleti
Gli incidenti fisici rilevati a Wimbledon mostrano una concentrazione del 50% sugli arti inferiori dei tennisti. Il resto si suddivide tra arti superiori e colonna vertebrale . Le donne risultano più soggette a infortuni rispetto agli uomini, con tassi che raggiungono i 23,4 contro i 17,7 ogni 1.000 ore di gioco.
Il 39% degli infortuni sono acuti, cioè nuovi episodi diretti a lesioni muscolari o articolari, mentre il 61% riguarda aggravamenti di problemi preesistenti. Questo suggerisce un legame tra la risposta fisica al cambio di superficie e la gestione complessiva del corpo durante l’anno agonistico.
L’erba, superficie rapida e scivolosa, favorisce particolarmente le lesioni ai quadricipiti e ai muscoli ischiocrurali, spesso causate da scivolate e allungamenti forzati. Non mancano inoltre problemi alla zona lombare dovuti a torsioni improvvise e raggiungimenti intensi della palla. Le caviglie sono un altro punto critico, con frequenti traumi provocati da arresti improvvisi sulla linea di fondo.
Trasformazioni dell’erba di wimbledon e effetti sul gioco
Nel corso degli anni l’erba di Wimbledon ha subito modifiche importanti proprio per garantire una superficie più uniforme e competitiva. Prima del 2001, i campi erano costituiti da una miscela di erbe che rendeva il terreno soffice ma irregolare. La presenza di Lorrina Perennial Ryegrass al 70% e Barcrown Creeping Red Fescue al 30% complicava gli approcci con rimbalzi imprevedibili.
Dal 2001, tutti i campi sono stati uniformati con il solo loietto inglese. Inoltre, regolari passaggi con rulli pesanti compattano il terreno, mantenendo l’erba a un’altezza di 8 millimetri. Il risultato è un rimbalzo più alto e regolare che semplifica la lettura della traiettoria e i tempi di risposta.
Effetti sulla preparazione atletica
Questi aspetti hanno influenzato la preparazione atletica e tecnica degli atleti, consentendo di ridurre almeno in parte infortuni derivati da imprevisti o movimenti bruschi su un terreno meno prevedibile. Lo sappiamo, non basta questo per eliminare completamente i rischi legati a una superficie veloce come l’erba.
Caratteristiche delle superfici diverse: cemento e terra battuta
Quando si parla di superfici, non si può prescindere dalle differenze tra erba, terra battuta e cemento. Il cemento, superficie rigida, produce un minor assorbimento degli urti e maggiore attrito. Queste condizioni aumentano lo stress sulle articolazioni, con presenza frequente di dolori al ginocchio e tendinopatie. Lesioni muscolari e problemi al tendine d’Achille sono comuni tra chi gioca su cemento.
La terra rossa, invece, rallenta il gioco grazie all’umidità assorbita dalle palline e al peso aggiuntivo. Il tempo dei punti aumenta del 20-30%, ma questa superficie abbassa la forza media praticata sul piede. Qui prevalgono lesioni dovute all’uso continuo, soprattutto agli arti superiori come spalla, polso e gomito, a causa di scambi lunghi e ripetuti. Anche i muscoli adduttori possono subire danni a causa di scivolate e cambi improvvisi di direzione, tipici del gioco sulla terra.
Conoscere queste differenze aiuta a comprendere come un atleta come Sinner prepari l’allenamento e la gestione fisica in base al calendario stagionale.
Gestione degli infortuni e adattamenti per il tennis professionistico
Il tennis richiede un equilibrio delicato tra carichi di lavoro, tempi di recupero e adattamenti individuali. Infortuni come quelli di Sinner all’anca, o altri problemi muscolari, nascono spesso da cambi veloci tra superfici diverse senza i giusti riferimenti fisiologici.
Secondo Bernetti, la cura del tennista deve prevedere percorsi personalizzati che includano la prevenzione specifica per i passaggi tra stagione su terra, cemento ed erba. Solo così si possono contenere i rischi legati a cambi repentini delle sollecitazioni sul corpo.
In vista di Wimbledon 2024, Sinner sembra intenzionato a curare ogni dettaglio per tornare competitivo sull’erba. Il lavoro su rinforzi muscolari, stabilità articolare e tecniche di training mirato sarà decisivo per evitare ricadute e proseguire la scalata al vertice senza intoppi fisici, che sappiamo possono cambiare il corso di una carriera sportiva.