L’Indice di percezione della corruzione 2024, elaborato da Transparency International, rivela che l’Italia ha fatto un passo indietro, collocandosi al 52° posto nella classifica mondiale e al 19° tra i 27 Paesi membri dell’Unione Europea. Questo cambiamento segna un punto di svolta significativo per il Paese, con un punteggio sceso a 54, due punti in meno rispetto all’anno precedente. Si tratta della prima diminuzione dopo tredici anni di progressi, evidenziando un trend preoccupante nella lotta contro la corruzione.
Analisi della posizione dell’italia
Il punteggio di 54 assegnato all’Italia si basa su una scala che va da 0 a 100. Zero rappresenta il massimo livello di corruzione percepita, mentre 100 indica un ambiente con vulnerabilità minime. In questo contesto, la discesa di due punti può sembrare modesta, ma assume un significato profondo considerando la crescita di 14 punti nell’arco del decennio passato. La perdita di terreno non solo evidenzia le sfide attuali, ma pone interrogativi su come governo e istituzioni intendano affrontare la situazione.
Un campione di 180 Paesi e territori, valutati in base a 13 fonti esterne, fa emergere che le opinioni degli esperti sono alla base di queste valutazioni. Nella valutazione globale, l’Europa occidentale continua a mantenere il punteggio più alto, attestandosi su una media di 64, ma si nota una stagnazione negli sforzi per affrontare il fenomeno della corruzione.
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Il contesto europeo e le sfide comuni
All’interno dell’Unione Europea, il rapporto mette in evidenza che, pur essendo la regione con i punteggi più alti, gli sforzi anti-corruzione sono fermi o in declino. Questo non solo preoccupa i cittadini, ma crea anche sfide significative per la coesione e l’integrità dei vari Stati membri.
Michele Calleri, presidente di Transparency International Italia, ha sottolineato l’importanza di prevenzione, regolamentazione e cooperazione. Calleri ha richiamato l’attenzione sull’urgente necessità di una trasformazione culturale nelle istituzioni italiane ed europee. La direttiva anticorruzione in Europa rappresenta un’opportunità per rialzare gli standard di integrità e combattimento alla corruzione, ma occorre agire rapidamente per non lasciarsi sopraffare.
Le raccomandazioni e passaggi futuri
In questo scenario, la regolamentazione di questioni cruciali come il conflitto di interessi e il lobbying emerge come un obiettivo primario per l’Italia. L’approccio olistico di Calleri riconosce la necessità di un cambiamento profondo che coinvolga non solo la legislazione ma anche il sistema culturale e sociale del Paese.
Il momento è cruciale, non solo per il futuro immediato della governance italiana, ma anche per il ruolo dell’Italia nel panorama europeo e globale. In questa fase di cambiamento, la possibilità di migliorare gli standard anti-corruzione rappresenta un fine cruciale per garantire maggiore trasparenza e responsabilità nel settore pubblico.
Con questi dati, l’Italia si trova di fronte a una serie di sfide importanti e urgenti. La lotta alla corruzione richiede un impegno comune e la mobilitazione di risorse e competenze per restituire credibilità e fiducia ai cittadini.