Israele-iran la tensione in medio oriente cresce dopo i raid e l’ambasciatore iraniano a roma parla di obiettivi e rischi

Israele-iran la tensione in medio oriente cresce dopo i raid e l’ambasciatore iraniano a roma parla di obiettivi e rischi

La tensione in Medio Oriente cresce dopo raid israeliani sull’Iran, con l’ambasciatore Mohammad Reza Sabouri che denuncia il sabotaggio dei negoziati e invita Italia, Europa e comunità internazionale a intervenire.
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L’ambasciatore iraniano a Roma accusa Israele di ostacolare i negoziati e di provocare tensioni in Medio Oriente, invitando Europa e Italia a condannare le aggressioni e sostenere la stabilità regionale. - Gaeta.it

La tensione in medio oriente ha raggiunto livelli critici dopo una serie di raid israeliani sull’iran, che hanno scatenato una reazione immediata da parte della repubblica islamica. L’ambasciatore iraniano a roma, Mohammad Reza Sabouri, ha rilasciato un’intervista all’adnkronos in cui spiega le ragioni degli attacchi israeliani e la posizione di teheran sul conflitto. Le parole del diplomatico svelano un quadro di crescenti scontri, negoziati sospesi e preoccupazioni per un possibile allargamento del conflitto nell’area. Alla luce di questi sviluppi, l’italia e altri attori internazionali sono chiamati a un ruolo proattivo per evitare ulteriori escalation.

L’ambasciatore iraniano e il ruolo di israele nel bloccare il dialogo diplomatico

Mohammad Reza Sabouri ha sottolineato che l’attacco israeliano, avvenuto pochi giorni prima dell’avvio del sesto round di negoziati tra iran e stati uniti a oman, mira essenzialmente a fermare ogni possibilità di dialogo. Israele, secondo l’ambasciatore, vuole interrompere i colloqui in corso e impedire che si arrivi a una soluzione diplomatica. Sabouri ha evidenziato come l’azione israeliana abbia coinciso proprio con i preparativi del nuovo ciclo di trattative, segnalando una chiara volontà di sabotare questi incontri.

Disappunto verso gli stati uniti

L’ambasciatore ha manifestato disappunto anche verso gli stati uniti, accusandoli di aver “ascotato” in certa misura l’azione militare israeliana. In questo contesto, parlare di negoziati appare vano perché, come ha spiegato Sabouri, “non si può negoziare mentre si subiscono attacchi”. Ha ribadito la disponibilità iraniana a trovare un’intesa purché questa non imponga all’iran di rinunciare all’energia nucleare a fini civili, diritto riconosciuto dal diritto internazionale. L’irrigidimento di teheran, dunque, deriva dalla percezione che l’aggressione israeliana miri anche ad annullare questo diritto, non solo a pregiudicare i negoziati.

Il rischio di un conflitto regionale e la strategia di israele nella regione

Sabouri ha descritto con chiarezza quale sia secondo lui la strategia di tel aviv: scatenare un conflitto più vasto nel medio oriente. Israele sarebbe motivato dall’intento di creare un clima di instabilità e tensione capace di generare un nuovo ordine regionale dal caos. Questo, secondo il diplomatico, si traduce in azioni volte a far dilagare il conflitto e portare la regione in uno stato di insicurezza cronica.

Ruolo dell’europa nella stabilizzazione

L’ambasciatore ha avvertito che nessuno potrà impedire che la tensione si estenda senza controlli, ma ha anche tracciato una direzione per l’azione diplomatica dell’europa. Europa e comunità internazionale devono impegnarsi a salvaguardare la stabilità, ascoltando attivamente le richieste iraniane e condannando gli atti di aggressione israeliani. Sabouri ha invitato i paesi europei a intensificare il proprio ruolo, così da contrastare con maggiore efficacia le manovre belliche di israel.

L’impegno dell’italia e la richiesta di un intervento più deciso

L’ambasciatore iraniano ha voluto sottolineare il contributo attuale dell’italia per la stabilità della regione, ricordando i colloqui telefonici avvenuti tra il ministro degli esteri Antonio Tajani e il suo omologo iraniano Abbas Araghchi. Questi contatti hanno avuto l’obiettivo di ridurre le tensioni e favorire il ritorno al dialogo, ma Sabouri ha avvertito che tale impegno, seppur apprezzato, è insufficiente.

Posizione più netta contro israele

Secondo il diplomatico, italia e gli altri paesi dovrebbero adottare una posizione più netta contro le aggressioni israeliane, che violano il diritto internazionale – in particolare gli attacchi agli impianti nucleari iraniani. Questi attacchi rischiano di avere conseguenze che superano i confini regionali e che potrebbero coinvolgere la comunità mondiale. La richiesta iraniana è di una condanna chiara e senza ambiguità da parte degli stati occidentali.

La possibile mediazione russa e le condizioni per la pace

Sabouri ha citato le varie proposte di mediazione, soffermandosi sulla squadra di mosca. La relazione tra iran e russia conferirebbe a quest’ultima un ruolo logistico e diplomatico di rilievo nell’eventuale ricerca di un accordo. La mediazione russa, in questo senso, è una delle poche soluzioni praticabili per diminuire le tensioni dopo l’attacco israeliano.

Dubbi sull’interesse di israele per la pace

Il diplomatico ha chiarito, però, che israel non sembra interessato a fermare la guerra o a stabilire un clima di pace duraturo. Per teheran il regime di tel aviv punta invece a mantenere le tensioni alte e a continuare su una linea di confronto. La mediazione russa potrebbe quindi aiutare a contenere la crisi: resta da capire se Israele vorrà realmente approfittarne.

Il diritto alla difesa dell’iran e l’accusa verso israele come violatore del diritto internazionale

L’ambasciatore ha rivendicato il diritto dell’iran a difendersi da qualsiasi aggressione sulla base dell’articolo 51 della carta delle nazioni unite. Ha detto che le risposte di teheran saranno proporzionate e che cesseranno se si interrompono gli attacchi. Sabouri ha definito l’azione israeliana una continuazione di una violazione costante del diritto internazionale da parte di tel aviv da oltre ottant’anni.

Israele “il più grande trasgressore”

Secondo il volto diplomatico, israele è “il più grande trasgressore” delle norme internazionali, compresi i trattati di diritto umanitario e le regole della carta dell’onu. L’attacco recente contro impianti iraniani segna una minaccia grave alla sicurezza mondiale e mette in discussione la stabilità globale. Sabouri ha contestato la giustificazione israeliana di “difesa preventiva”, sostenendo che questo concetto “non ha fondamento negli ordinamenti internazionali e nella carta onu”, mettendo in dubbio così la legittimità morale e giuridica dell’azione bellica di tel aviv.

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