Un nuovo attacco israeliano ha interessato una sede riconducibile al ministero della Difesa iraniano nella città di Isfahan. L’episodio, riportato nel 2025 da fonti locali, si inserisce in un contesto di tensioni crescenti tra i due paesi, con l’obiettivo di indebolire capacità strategiche militari. Le autorità iraniane hanno segnalato danni contenuti e nessuna vittima, ma la dinamica dell’attacco solleva nuovi interrogativi sulla situazione regionale.
Attacchi multipli contro la città di isfahan e obiettivi civili
Fonti iraniane, in particolare i media locali, hanno riferito che Israele ha effettuato almeno due attacchi distinti contro un centro di vendita di tappeti a Isfahan. La scelta di questo obiettivo commerciale indica un’estensione degli attacchi verso infrastrutture civili o economiche, oltre che militari. Le ragioni di tali colpi restano allo studio, ma inquadrare un simile obiettivo evidenzia l’intento di creare un clima di pressione diffusa sulla città.
Il danno economico e sociale
La città di Isfahan, nota per la sua export artigianale, subisce così un doppio impatto. Da un lato si registra un attacco diretto a una struttura militare, dall’altro un coinvolgimento indiretta di settori civili. Il colpo al commercio dei tappeti, elemento tradizionale di Isfahan, rappresenta un danno economico e simbolico, con ripercussioni sul tessuto sociale e sulla vita quotidiana della popolazione.
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L’attacco a Isfahan si aggiunge al quadro di una campagna militare che ha interessato anche la capitale Teheran. L’agenzia Tasnim ha segnalato che nella notte precedente l’azione israeliana ha colpito la sede centrale del ministero della Difesa iraniano a Teheran, provocando danni a uno degli edifici principali. Questo colpo alle infrastrutture di comando rafforza l’idea di una strategia mirata a indebolire la capacità decisionale e operativa delle forze militari iraniane.
Gli attacchi hanno evidenziato la vulnerabilità di strutture fino ad ora ritenute sicure. La capacità di Israele di colpire centri nevralgici in diverse città dimostra un aumento dell’intensità del confronto. Al momento, non sono stati resi noti dettagli specifici sugli autori o sulle tecniche impiegate, anche se le fonti iraniane attribuiscono con chiarezza la responsabilità al governo israeliano. Le ricadute di questi episodi hanno inevitabili riflessi sul delicato equilibrio nella regione del Medio Oriente, dove tensioni e antagonismi restano vividi.
Dettagli dell’attacco a isfahan e dichiarazioni ufficiali
Akbar Salehi, vicegovernatore della provincia di Isfahan, ha confermato l’avvenuto raid su una struttura legata al ministero della Difesa di Teheran. L’attacco è avvenuto nella città industriale, nota per la presenza di siti strategici e impianti produttivi di carattere militare. Secondo Salehi i danni si sono limitati agli edifici circostanti all’obiettivo principale, senza causare vittime. Questa precisazione è stata diffusa dall’agenzia Isna, che ha raccolto la testimonianza delle autorità sul posto.
L’entità ridotta dei danni lascia aperto il tema delle conseguenze sul piano operativo. Nonostante l’azione esplosiva abbia colpito un centro militare, l’effetto sulla funzionalità dell’impianto rifletta un impatto parziale. Salehi non ha fornito dettagli sulla natura specifica degli edifici colpiti, ma ha ribadito che la popolazione locale non ha subito conseguenze dirette, segnalando solo danni strutturali limitati.