Israele attacca l’iran dopo la denuncia della iaea su violazioni nel programma nucleare di teheran

Israele attacca l’iran dopo la denuncia della iaea su violazioni nel programma nucleare di teheran

Israele ha attaccato l’Iran dopo la denuncia dell’IAEA sulle violazioni nucleari di Teheran, scatenando tensioni internazionali e una risposta militare iraniana con rischi di escalation regionale.
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Israele ha lanciato un attacco militare contro l'Iran in risposta alla violazione da parte di Teheran degli accordi sul nucleare, come confermato dall'AIEA, scatenando tensioni internazionali e una rapida escalation nel Medio Oriente. - Gaeta.it

Israele ha compiuto un attacco contro l’iran a seguito della decisione dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica che, l’11 giugno 2025, ha ufficialmente dichiarato che teheran non rispetta gli accordi sul nucleare previsti dal Trattato di non proliferazione. L’azione militare mira a fermare l’avanzamento iraniano verso capacità nucleari militari, una minaccia percepita da tempo da israele e confermata dai dati forniti dall’IAEA.

La risoluzione iaea e le violazioni riconosciute di teheran

La risoluzione approvata dall’IAEA il 12 giugno 2025 ha ricevuto 19 voti favorevoli su 35, promossa principalmente da stati come stati uniti, regno unito, francia e germania. Cina, russia e burkina faso si sono schierate contro e 11 paesi si sono astenuti durante il voto. Il documento sottolinea come l’iran abbia nascosto informazioni cruciali riguardo materiali nucleari in siti non dichiarati, violando così i termini del trattato sul controllo nucleare.

La posizione dell’iaea sui negoziati diplomatici

Secondo l’IAEA, questa omissione rappresenta un grave passo indietro rispetto ai negoziati diplomatici condotti negli ultimi anni, minando la fiducia internazionale negli intenti di teheran. La leadership iraniana, ostile alla risoluzione, ha replicato minacciando di uscire dal trattato e annunciando un aumento delle attività di arricchimento dell’uranio in vari impianti. Questi sviluppi hanno aumentato l’apprensione sulla possibilità che l’iran si doti di armi nucleari, con ripercussioni sulla stabilità regionale e globale.

La decisione di israele e le caratteristiche dell’attacco

Fonti del new york times hanno riferito che le autorità israeliane avevano ormai poche finestre temporali per intervenire efficacemente contro teheran. L’uranio arricchito presente in iran potrebbe già bastare a produrre fino a 15 ordigni nucleari, secondo rapporti militari israeliani. Benjamin netanyahu, premier di israele, ha quindi deciso di colpire adesso per rallentare o bloccare l’avanzamento nucleare iraniano.

Obiettivi strategici dell’attacco

L’attacco ha preso di mira infrastrutture strategiche come i siti di natanz, arak e parchin, tutte località chiave nel programma nucleare iraniano. L’azione militare ha provocato danni mirati, secondo quanto trapelato da fonti israeliane, con lo scopo di interrompere la produzione e il consolidamento delle risorse nucleari. Questi obiettivi, già nel mirino delle intelligence occidentali, sono stati oggetto di operazioni segrete negli ultimi anni e rappresentano nodi cruciali per il controllo delle capacità atomiche di teheran.

Le conseguenze immediate e la risposta iraniana

La reazione iraniana non ha tardato ad arrivare. Oltre 100 droni sono stati lanciati verso il territorio di israele nelle ore successive all’attacco. Ali khamenei, guida suprema iraniana, ha promesso una risposta severa all’azione israeliana e ha denunciato una violazione del diritto internazionale con l’attacco. Queste dichiarazioni arrivano mentre l’ambasciatore iraniano all’ONU invoca l’articolo 51 della carta delle Nazioni Unite, invocando il diritto alla legittima difesa.

Da parte loro, gli stati uniti hanno preso le distanze dall’attacco definendolo un’iniziativa unilaterale di israele, anche se l’ex presidente donald trump ha affermato che washington era stata informata in anticipo dagli israeliani. Il clima diplomatico si è fatto teso, con l’Unione europea che ha subito chiesto un cessate il fuoco. La Farnesina, preoccupata per la sicurezza dei connazionali, ha richiamato i circa 450 italiani presenti in iran a mantenere la massima cautela.

Sviluppi e tensioni sul piano internazionale

In italia, la premier giorgia meloni ha convocato una riunione urgente per valutare la situazione e coordinare le risposte del governo. L’attacco israeliano e la reazione iraniana hanno fatto salire la tensione nel medio oriente, con il rischio di un’escalation che potrebbe coinvolgere altri paesi della regione. L’attenzione globale è puntata sui prossimi passi di teheran e sulla capacità della diplomazia internazionale di evitare un conflitto più ampio.

Le autorità israeliane sembrano intenzionate a fermare il progresso nucleare iraniano, ma l’azione militare ha aperto una nuova fase di conflitto aperto. Il tema resta al centro dei tavoli diplomatici a new york, roma, washington e nelle capitali europee. La possibilità che questa crisi diventi un conflitto più esteso non è esclusa, mentre le popolazioni civili si trovano sempre più in bilico fra rischio e incertezza.

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