L’impegno di A2A Ambiente in Piemonte si traduce in dati concreti riguardanti la produzione di energia da fonti rinnovabili, la gestione dei rifiuti e lo sviluppo di nuovi impianti per il recupero di materiali, tra cui il tessile. Il settimo bilancio di sostenibilitĆ territoriale, presentato a Biella, illustra i progressi e i progetti dell’azienda che opera da oltre venti anni nella regione, con investimenti significativi e un impatto ambientale misurabile nel corso dell’ultimo anno.
Dati principali e impatto ambientale degli impianti in piemonte
Nel bilancio presentato, A2A Ambiente ha evidenziato la riduzione di 111.000 tonnellate di anidride carbonica nellāultimo anno grazie ai propri impianti e all’utilizzo di energie rinnovabili sulla regione piemontese. Tale risultato si lega anche alla gestione di circa 400.000 tonnellate di rifiuti, di cui 260.000 sono stati trasformati in nuova materia prima. La restante parte, pari a 140.000 tonnellate, ĆØ stata convertita in energia, alimentando vari impianti. Oltre a queste cifre, spicca il dato sulla produzione elettrica tint
i, in Piemonte, raggiunge circa 1.300 GWh allāanno. Di questo, il 40% proviene da fonti rinnovabili gestite e promosse dall’azienda. Questo mix testimonia una capacitĆ consolidata nell’adozione pratica di forme alternative di energia, elemento fondamentale nel quadro della lotta al cambiamento climatico.
Leggi anche:
Commento del presidente
Il presidente e amministratore delegato Fulvio Roncari ha sottolineato come “questi numeri dimostrino non solo il rispetto degli impegni ma anche la crescita costante degli impianti e delle infrastrutture sul territorio regionale.”
Investimenti sul territorio: crescita e sviluppo in due decenni
Nel 2024, A2A Ambiente ha investito in Piemonte circa 32 milioni di euro. Questa cifra segna un raddoppio rispetto agli investimenti effettuati negli anni precedenti. Lāazienda si posiziona come un attore radicato e stabile nella regione, con una presenza che dura da oltre ventāanni. Roncari ha spiegato che “senza questi continui investimenti molte delle attivitĆ esistenti ventāanni fa sarebbero oggi chiuse.”
Il percorso dellāazienda viene descritto come un cammino virtuoso che ha permesso di mantenere e sviluppare le attivitĆ in linea con i criteri di sostenibilitĆ ambientale, sociale e economica. Il ruolo di A2A Ambiente non si limita quindi alla semplice gestione rifiuti o produzione energetica, ma si estende a mantenere viva e competitiva lāarea in cui opera.
Modello operativo e impatti
Questa strategia ha permesso di consolidare un modello operativo che punta sulla rigenerazione delle risorse e sulla creazione di valore locale, traducendosi in opportunitĆ occupazionali e miglioramenti gestionali significativi.
Evoluzione dei processi di gestione rifiuti, innovazioni e recupero
Lāazienda ha gradualmente abbandonato modelli di gestione tradizionali, come le discariche di CavagliĆ , sostituendoli con soluzioni più orientate al riciclo e al recupero. Oggi non esistono più discariche in quella zona e gli impianti di stabilizzazione rifiuti sono stati convertiti per reagire a una richiesta diversa: la produzione di nuovi materiali e combustibili.
In particolare, la plastica raccolta viene oggi riciclata per realizzare nuovi prodotti, tra cui sacchetti ricavati da materiali rigenerati. Questi sacchetti saranno commercializzati, offrendo unāalternativa plastic free o in materiali più sostenibili. A2A Ambiente produce anche combustibile da rifiuti, destinato ai cementifici sparsi in Italia.
Economia circolare e benefici ambientali
Questi processi rappresentano un cambio di passo notevole, perchĆ© non si limitano solo al trattare i materiali ma puntano a valorizzarli, allungarne il ciclo di vita e ridurre le emissioni in modo sostanziale. Lo smaltimento convenzionale lascia progressivamente spazio a un’economia circolare più articolata, con ripercussioni tangibili sullāambiente.
Progetto pilota per il riciclo dei rifiuti tessili a cavagliĆ
Tra le ultime esperienze sviluppate in Piemonte, A2A Ambiente sta lavorando a un progetto pilota dedicato al recupero del tessile. Questo tema, oltre a essere poco affrontato in Italia, risponde a una normativa più rigida che impone di ridurre gli sprechi nel settore e recuperare materiali difficili da gestire.
Lāimpianto, con una capacitĆ annua prevista di circa 3.000 tonnellate, ĆØ stato realizzato a CavagliĆ e coinvolge istituzioni locali e associazioni imprenditoriali. Lāobiettivo ĆØ identificare tecnologie efficaci per il riciclo tessile, un settore che presenta complessitĆ superiori rispetto a plastica o carta per via della natura dei materiali e delle diverse fibre.
Collaborazione pubblico-privato
Il progetto ĆØ uno dei primi tentativi di testare sul campo tecnologie e protocolli innovativi in Piemonte, con lāaffiancamento del territorio e delle imprese. SarĆ interessante osservare come potrĆ evolvere, considerando la pressione crescente sulle aziende per la gestione responsabile dei rifiuti tessili e lāimpulso europeo verso modelli a basso impatto ambientale.
Il commento di Roncari si concentra sul valore della collaborazione tra pubblico e privato, indispensabile per superare le difficoltĆ tecnologiche e passare dalle sperimentazioni a soluzioni operative concrete in ambito locale: “La collaborazione ĆØ la chiave per trasformare iniziative pilota in soluzioni reali, locali e sostenibili.”