Nel comune di Cerveteri, in provincia di Roma, si è svolto un intervento di emergenza per salvaguardare le Aquae Caeretanae, un monumento termale romano di eccezionale valore storico e archeologico. Il Gruppo Comunale di Protezione Civile è intervenuto prontamente per controllare il livello dell’acqua che era improvvisamente aumentato, mettendo a rischio l’integrità del sito. L’operazione ha visto anche la collaborazione attiva del Gruppo Archeologico del Territorio Cerite , impegnato da anni nella tutela e nella promozione dell’area. Il sindaco di Cerveteri, Elena Gubetti, ha voluto esprimere pubblicamente la sua gratitudine ai volontari per l’impegno costante.
Le caratteristiche uniche delle aquae caeretanae e la loro importanza
Le Aquae Caeretanae rappresentano un patrimonio raro in tutta Europa. Si tratta dell’unico edificio termale romano conosciuto che conserva un sistema idraulico originale ancora in parte funzionante, con tubature intatte e un impianto di drenaggio tuttora efficiente. Questa peculiarità rende il sito uno dei più significativi per lo studio della tecnologia antica nell’ambito degli impianti termali pubblici.
Il complesso è stato scoperto casualmente nel 1986 nella zona di Pian della Carlotta, non lontano da località Sasso. Gli scavi hanno portato alla luce numerosi reperti stratificati che hanno permesso di ricostruire la struttura dell’antica piscina termale e i suoi sistemi idraulici originali. La conservazione eccellente delle componenti architettoniche, dalla calidarium alle canalizzazioni dell’acqua, consente agli archeologi di comprendere meglio le pratiche sia tecniche che rituali legate all’uso delle terme nell’antichità .
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Iscrizioni e funzione sacra
Le iscrizioni rinvenute nel sito sono particolarmente interessanti, perché riportano i nomi delle divinità Ercole e Giove, indicandone una funzione sacra oltre che pubblica. Questi testi epigrafici sono la chiave per capire come venivano percepite e invocate le acque termali dagli antichi abitanti di Caere, oggi Cerveteri.
L’intervento del gruppo comunale e l’allarme per il livello dell’acqua
Nei giorni scorsi il Gruppo Comunale di Protezione Civile di Cerveteri ha effettuato un intervento fondamentale per mettere in sicurezza le Aquae Caeretanae dopo che il livello dell’acqua era aumentato improvvisamente, rischiando di danneggiare le strutture e i reperti. Grazie all’uso di una idrovora, i volontari hanno gestito lo smaltimento dell’acqua ristagnante proveniente dal pluviale, o falda, che alimenta l’impianto.
La gestione di questa emergenza ha richiesto due giorni di lavoro intenso sul posto, con un coordinamento preciso per non interrompere le delicate fasi di tutela archeologica. L’intervento tempestivo ha evitato possibili allagamenti o cedimenti strutturali che avrebbero compromesso uno dei patrimoni più importanti della città .
Il sindaco Elena Gubetti ha espresso un ringraziamento ufficiale a Renato Bisegni e a tutti i volontari del gruppo per la dedizione con cui hanno portato a termine questo compito, sottolineando come il loro ruolo sia fondamentale per la salvaguardia dei beni pubblici nel territorio.
Il ruolo del gatc nella promozione e salvaguardia del sito
Parallelamente all’attività tecnica di protezione civile, il Gruppo Archeologico del Territorio Cerite svolge da anni un lavoro di valorizzazione culturale e di tutela delle Aquae Caeretanae. Questo gruppo di volontari coordina attività di studio, visite guidate, e iniziative di sensibilizzazione rivolte a residenti e visitatori.
Il GATC si occupa anche della pulizia regolare dell’area, del monitoraggio delle condizioni del sito e della raccolta di materiali archeologici per studio e conservazione. I volontari promuovono la conoscenza del luogo anche attraverso eventi e collaborazioni con enti accademici e istituzioni culturali.
Riconoscimento istituzionale
Il Comune di Cerveteri riconosce nel GATC un partner prezioso per la longevità del monumento. Non a caso il sindaco Gubetti ha voluto evidenziare l’importanza di questo impegno, che va oltre le sole operazioni di manutenzione, puntando a un coinvolgimento continuo della comunità e alla diffusione del valore storico delle Aquae Caeretanae.
La scoperta e gli scavi che hanno portato alla luce un raro sito romano
Il sito delle Aquae Caeretanae fu portato alla luce nel 1986 quasi per caso, durante lavori nella zona di Pian della Carlotta. Da allora, una serie di campagne di scavo hanno rivelato un impianto termale pubblico tra i meglio conservati dell’area laziale.
I rinvenimenti includono diversi elementi architettonici, tubature in ceramica antica, vasche e materiali decorativi, tutti utili a delineare come funzionava l’impianto e quale fosse l’uso sociale di quel luogo. Le iscrizioni hanno inoltre attestato la presenza di divinità protettrici, dando un quadro completo della rilevanza rituale del sito.
La conservazione straordinaria fa delle Aquae Caeretanae un punto di riferimento per gli studi sulla vita romana delle municipa etrusche e sulle tecniche idrauliche. Gli studi archeologici proseguono tutt’ora, supportati da un team di esperti e volontari impegnati nella tutela e valorizzazione del sito.