Il Comune di Chieti ha avviato una serie di lavori nel quartiere Santa Maria e lungo via Gran Sasso per ridurre i rischi legati alla fragilità del territorio. Queste opere, finanziate con due milioni di euro, mirano a contenere i danni causati dall’instabilità del suolo e a proteggere non solo le strade ma anche le abitazioni della zona. Sono stati attivati cantieri, monitoraggi e collaborazioni con enti locali e accademici per affrontare una situazione che si trascina da tempo.
Lavori di consolidamento e chiodatura della scarpata sopra il fosso santa chiara
Sul versante operativo, gli interventi si concentrano sulla stabilizzazione di una scarpata che sovrasta il fosso Santa Chiara, vicino a via Arenazze. Sono in corso lavori di chiodatura, cioè l’inserimento di tiranti metallici per bloccare il terreno e prevenire smottamenti. Questa zona è particolarmente vulnerabile perché il terreno è instabile e le piogge frequenti possono innescare frane o cedimenti.
La messa in sicurezza riguarda anche il mantenimento di un costante controllo del terreno, attraverso dispositivi di monitoraggio che segnalino ogni variazione sospetta. L’obiettivo è intervenire tempestivamente prima che possano verificarsi danni maggiori. Il sindaco Diego Ferrara con l’assessore ai lavori pubblici Stefano Rispoli hanno sottolineato l’importanza di questi cantieri per la sicurezza dei cittadini e per il contenimento dei rischi idrogeologici.
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Nuovi interventi su viale gran sasso con la realizzazione di paratie stradali
Un’altra parte consistente del lavoro riguarda viale Gran Sasso, strada principale che conduce verso piazza Falcone e Borsellino. Qui sono in corso le prime opere per mitigare il rischio frana attraverso la costruzione di nuove paratie, strutture di contenimento che trattengono la terra e impediscono che la strada possa subire cedimenti. Le paratie giocano un ruolo fondamentale nel preservare la viabilità e la sicurezza di chi utilizza quella via ogni giorno.
L’amministrazione comunale ha organizzato un piano d’azione in collaborazione con la Protezione Civile e tecnici specializzati per realizzare questi interventi in tempi rapidi, senza trascurare la qualità e la tenuta nel lungo periodo. I lavori seguono un progetto dettagliato che mette al centro la prevenzione dei rischi e la protezione delle infrastrutture urbane.
Collaborazione con l’università e piano di monitoraggio per la sicurezza a lungo termine
Fra le novità più importanti c’è l’accordo in via di stipula con l’università locale, che porterà avanti un progetto tecnico-scientifico per monitorare costantemente la situazione. Questo piano di sorveglianza sarà finanziato con 300.000 euro e permetterà di tenere aggiornati gli enti coinvolti con dati precisi su eventuali spostamenti del terreno o altri segnali d’allarme.
Il monitoraggio prevede l’installazione di strumenti sofisticati nel territorio interessato, con l’obiettivo di anticipare nuove emergenze o aggravamenti dello stato di crisi idrogeologica. L’intervento scientifico mira a costruire una mappa dettagliata del rischio, utile a definire ulteriori progetti di prevenzione e intervento. L’amministrazione comunale punta a garantire così maggior sicurezza e una gestione più efficace delle risorse pubbliche.
Interlocuzione con il governo per risposte a lungo termine e indennizzi
Parallelamente, il sindaco Ferrara ha avviato un confronto con il governo nazionale, in particolare attraverso il ministro della Protezione Civile Nello Musumeci. L’obiettivo è inserire gli interventi di Chieti in un piano più ampio che non si limiti a tamponare l’emergenza ma pensi anche a soluzioni più strutturali per il futuro di questa area fragile.
Fra le questioni sul tavolo c’è la definizione di indennizzi per chi ha perso la propria abitazione o ha subito danni economici a causa del dissesto del terreno. Le trattative cercano risposte concrete e mezzi finanziari per aiutare le famiglie colpite e, nel contempo, mettere in sicurezza tutta la zona tramite opere adeguate, in grado di prevenire nuovi eventi pericolosi.
La strada da percorrere resta lunga, ma il dialogo con il governo apre scenari diversi rispetto al passato e offre a Chieti un’opportunità di affrontare la questione idrogeologica con maggiori risorse e strumenti tecnici. La tutela dell’abitato e delle infrastrutture resta una priorità costante dell’amministrazione in carica.