Interrogazione al senato contro impianto di gnl fox petroli a pesaro: rischi ambientali e sicurezza sotto accusa

Interrogazione al senato contro impianto di gnl fox petroli a pesaro: rischi ambientali e sicurezza sotto accusa

A Pesaro, il progetto Fox Petroli per un impianto GNL nel quartiere Tombaccia genera tensioni tra istituzioni e comitati locali per rischi ambientali, sicurezza e impatto sulla salute pubblica.
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A Pesaro, il progetto di un impianto di gas naturale liquefatto di Fox Petroli nel quartiere Tombaccia suscita forti preoccupazioni per rischi ambientali, sicurezza e salute pubblica, con opposizione di comitati locali e un’interrogazione parlamentare che ne contesta l’autorizzazione. - Gaeta.it

A Pesaro, il progetto di un impianto per lo stoccaggio e la liquefazione di gas naturale liquefatto realizzato dalla Fox Petroli nel quartiere Tombaccia ha acceso forti tensioni tra istituzioni, comitati locali e realtà ambientaliste. Le preoccupazioni ruotano intorno ai rischi ambientali, la sicurezza delle aree circostanti e l’impatto sulla salute pubblica. Un’interrogazione parlamentare, presentata in Senato dal senatore Giuseppe De Cristofaro di Alleanza Verdi e Sinistra, ha portato sotto i riflettori l’autorizzazione rilasciata dal ministero dell’Ambiente, contestata soprattutto per la scelta dell’ubicazione dell’impianto.

Dubbi sulla sicurezza e situazione territoriale a rischio nel quartiere tombaccia

Il sito scelto per l’impianto Fox Petroli si trova a meno di 150 metri da abitazioni e istituti scolastici del quartiere Tombaccia. La zona è classificata a rischio alluvionale massimo e presenta un livello significativo di rischio sismico, fattori che rendono critica la decisione di insediare un centro di stoccaggio GNL in quell’area. L’interrogazione depositata al Senato sottolinea come questa vicinanza esponga la popolazione a possibili incidenti gravi, legati a fughe di gas o esplosioni.

Non sono stati resi disponibili all’opinione pubblica studi indipendenti e approfonditi che assicurino la compatibilità ambientale e sanitaria dell’impianto nel contesto specifico di Pesaro. Si evidenzia l’assenza di valutazioni trasparenti riguardo all’impatto delle emissioni da parte dell’autorizzazione ministeriale. La presenza di scuole nelle immediate vicinanze aumenta le preoccupazioni, vista la fragilità dei gruppi più giovani di fronte a sostanze inquinanti. Il quadro rende dunque problematico anche l’aspetto della tutela civile e della prevenzione in situazioni di emergenza.

Rischi ambientali e criticità sulle emissioni tossiche dell’impianto

L’interrogazione mette in luce i possibili danni ambientali prodotti dalle emissioni previste dall’impianto Fox Petroli. Particolato fine e biossidi di azoto sono tra gli inquinanti indicati come pericolosi per la qualità dell’aria nell’area. Queste sostanze possono incidere negativamente sulla salute dei residenti, aggravando condizioni respiratorie e cardiovascolari. La mancanza di studi indipendenti, che certifichino la reale portata degli effetti, alimenta i dubbi sulla sostenibilità dell’operazione.

Il trasporto del gas liquefatto, tramite autocisterne e condotte, introduce ulteriori fattori di rischio. Le strade del quartiere e le infrastrutture vicine potrebbero aumentare l’esposizione a incidenti o perdite impreviste che rilascerebbero sostanze tossiche nell’ambiente. Questi spostamenti richiedono un’attenta gestione e sorveglianza, non sempre garantita con le misure attualmente previste. La sicurezza dei cittadini, in questo senso, non appare sufficientemente tutelata.

Contestazioni e mobilitazioni dei comitati locali contro l’impianto fox petroli

Da quando il progetto è stato reso pubblico, gruppi di cittadini, associazioni ambientaliste e comitati nati nel territorio pesarese hanno espresso un netto dissenso. Le critiche più frequenti riguardano il mancato coinvolgimento reale della comunità nei processi autorizzativi e la scarsa trasparenza nelle verifiche ambientali. Questi gruppi chiedono con forza di fermare l’impianto per rivedere tutto il procedimento da capo, coinvolgendo davvero i residenti e adottando metodi di valutazione più rigorosi e partecipati.

Le iniziative messe in campo sono varie e si susseguono con continuità. Raccolte di firme, assemblee pubbliche e momenti di confronto animano da mesi l’opposizione locale. Questa mobilitazione amplia il dibattito sul GNL non solo come combustibile ma anche come elemento che impatta sulla salute e sul clima. Le realtà ambientaliste mettono in discussione l’etichetta di “energia pulita” attribuita al gas naturale liquefatto, denunciandone invece i limiti e le ricadute negative.

Implicazioni ambientali e politica energetica nel contesto di decarbonizzazione

L’impianto Fox Petroli si inserisce in un contesto più ampio di riflessione sulle scelte energetiche e sul processo di decarbonizzazione. Diverse organizzazioni sottolineano come il GNL, pur presentato come una fonte transitoria verso un sistema più “verde”, comporta emissioni significative di gas serra e può rallentare il passaggio a fonti rinnovabili. La decisione di autorizzare impianti di questo tipo in aree a rischio suscita interrogativi anche sugli equilibri tra sviluppo industriale e tutela dell’ambiente.

Pesaro, così, diventa uno scenario emblematico dove si scontrano interessi economici da una parte e istanze di protezione ambientale e sicurezza dall’altra. La mobilitazione in corso vuole spingere verso una revisione dei criteri adottati nelle autorizzazioni di impianti potenzialmente pericolosi, soprattutto in zone densamente abitate. Le discussioni in corso rappresentano chiaramente un momento di confronto sul futuro energetico del territorio e sulle priorità da mettere in campo per salvaguardare la salute dei cittadini.

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