Sono partite a Tangeri le riprese dell’atteso film diretto e scritto da Gabriele Muccino. La produzione, che durerà circa otto settimane, si svolgerà tra Tangeri e Roma. Il cast principale comprende attori noti come Stefano Accorsi, Miriam Leone, Claudio Santamaria, insieme a Carolina Crescentini, Beatrice Savignani e Margherita Pantaleo. Questa nuova opera promette di esplorare temi delicati legati alle relazioni tra persone e alle ambiguità che spesso le caratterizzano.
Luoghi delle riprese e durata della produzione
La realizzazione del film si concentra su due città molto diverse: Tangeri, in Marocco, e Roma, con scene che saranno girate in entrambe le location. Le riprese si estenderanno per otto settimane, periodo durante il quale il team tecnico e artistico lavorerà a stretto contatto per portare a compimento questo progetto. Tangeri offre paesaggi suggestivi e un’atmosfera particolare, che sicuramente influenzeranno l’estetica del film. Anche Roma sarà fondamentale nelle riprese, soprattutto per le scene più intime e legate alle storie dei personaggi.
La scelta di ambientare alcune scene a Tangeri si lega probabilmente al desiderio di raccontare atmosfere di confine, sia geografiche sia emotive. La convivenza tra culture, il senso di spaesamento e di scoperta sono elementi che si riflettono nel contesto visivo del film. Roma, al contrario, rappresenta un ambiente familiare e complesso, che ben si addice a raccontare i rapporti interpersonali approfonditi dalla sceneggiatura. In tutto questo, il viaggio fisico diventa anche un percorso narrativo che accompagnerà la storia.
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Produzione e team tecnico dietro il film
La produzione è affidata a Raffaella Leone e Andrea Leone, sotto il marchio della Lotus Production, società di Leone Film Group. La collaborazione include Rai Cinema e Asa Nisi Masa, con l’obbiettivo di garantire una piattaforma solida per la realizzazione. Questo gruppo di produzione ha già lavorato in passato a progetti di rilievo, assicurando attenzione e cura in ogni fase del lavoro. Il supporto di Rai Cinema si traduce anche in un’ampia distribuzione e visibilità per il film.
A curare l’aspetto tecnico è un team di professionisti con esperienza consolidata. Fabio Zamarion è il direttore della fotografia: nel suo ruolo definirà le luci e i colori che caratterizzeranno l’opera. Claudio Aloia, come aiuto regista, coordina le attività sul set, facilitando la gestione degli attori e delle scene. La scenografia è affidata a Massimiliano Sturiale, che si occuperà della realizzazione degli ambienti che si vedranno sullo schermo. I costumi, opera di Angelica Russo, contribuiranno a descrivere i caratteri dei personaggi e l’epoca in cui si svolge la vicenda.
Il casting è stato guidato da Antonio Rotundi, con l’obiettivo di selezionare interpreti adatti alle parti complesse scritte da Muccino. Andrea Passalacqua e Carlotta Galleni svolgono rispettivamente i ruoli di produttore esecutivo e produttore delegato, curando l’organizzazione generale del film e i rapporti con gli enti coinvolti. La sinergia tra queste figure ha creato un ambiente di lavoro dinamico e orientato al risultato.
Temi principali del film secondo la produzione e il regista
La produzione ha condiviso alcune anticipazioni su ciò che il film narrerà. L’opera si concentrerà sulle fragilità, i desideri e le difficoltà che segnano le relazioni tra donne e uomini, compresi i rapporti tra madri e figlie, amanti e momenti segnati dal disincanto. Il regista tornerà a esplorare quei sentimenti contrastanti che si celano dietro a superficialità apparenti, portando in scena i conflitti interiori con realismo e sensibilità.
Il confine tra bene e male
Al centro della trama si troverà un tema delicato: il confine tra bene e male, raccontato attraverso episodi che mostrano come questa linea si possa sovrapporre agli eventi quotidiani. Il film rappresenta la vita come un fiume in piena che travolge le esistenze, facendo emergere verità nascoste e scelte ambigue. Non si tratta di semplici contrasti morali, ma di sfumature complesse che influenzano le dinamiche umane in modo profondo.
Questa riflessione sulle relazioni umane fa da sfondo alla narrazione. La difficoltà a comprendere i sentimenti, la tensione tra amore e dolore, la ricerca di equilibrio sono tutti aspetti centrali che comporranno la trama. Muccino, già noto per i suoi lavori che analizzano la psicologia dei personaggi, conferma l’attenzione per la dimensione emotiva e la psicologia.
Reazioni e presenze nel set durante le riprese a tangeri
Stefano Accorsi, uno dei protagonisti, ha condiviso sul suo profilo Instagram alcune immagini scattate durante le riprese a Tangeri. Tra le stories si vede una vista notturna della città, probabilmente ripresa da una finestra o da qualche terrazza, accompagnata dal sottofondo del canto dei muezzin che scandisce le ore del giorno e della notte nella città marocchina.
Queste immagini testimoniano il clima sul set e l’impegno del cast. Attraverso i social, Accorsi lascia intravedere l’atmosfera delle riprese, che si susseguono tra paesaggi urbani e scorci suggestivi. Il canto dei muezzin aggiunge una dimensione sonora culturale che si mescola con la sceneggiatura e la fotografia, conferendo autenticità al racconto.
Nonostante il film non abbia ancora un titolo ufficiale, la presenza di attori e tecnici noti sottolinea la portata del progetto. Le riprese in Marocco rappresentano una novità importante, che contribuisce a diversificare le ambientazioni dei film italiani contemporanei, spesso concentrati su città europee. Scelte di questo tipo aggiungono valore alla produzione e contribuiscono ad arricchire la scena cinematografica nazionale.
La produzione ha condiviso, attraverso una foto, un primo momento sul set: il regista Gabriele Muccino insieme agli attori impegnati nelle prime scene a Tangeri, elemento che marca l’inizio di questo nuovo percorso narrativo. Lo sviluppo delle riprese nei prossimi mesi confermerà il livello e la direzione creativa di questa opera.