L’omicidio di due donne nella zona della valdinievole ha mobilitato le forze dell’ordine, chiamate a ricostruire movimenti, rapporti e responsabilità. Le vittime avevano legami con montecatini e gli ambienti circostanti, mentre si indaga sul ruolo di una guardia giurata residente a bizzarrino di monsummano. Le autorità cercano di chiarire chi si occupasse dei figli di questa persona, assente la notte del delitto, e se possano esserci complici coinvolti.
Il ruolo della guardia giurata di bizzarrino di monsummano
La guardia giurata, molto probabilmente coinvolta in qualche modo nella vicenda, abitava a bizzarrino, frazione di monsummano. Mentre la moglie si trovava all’estero, lui quella notte era fuori casa per molte ore. La presenza dei suoi due bambini piccoli a casa solleva interrogativi sulle figure che si sono prese cura di loro durante l’assenza del padre. Chi li ha accuditi? Questa domanda è centrale per capire meglio la situazione familiare e personale dell’uomo.
Indizi sulla vita lavorativa e relazioni
Il giovane lavorava nella zona, e per la sua attività potrebbe aver instaurato rapporti anche notturni, data la natura del suo lavoro di guardia giurata. In base a quanto emerge dalle indagini, la procura sospetta che alla base dei fatti possa esserci più di una persona. Si sta lavorando per capire se ci sono stati complici, soprattutto in relazione ai contatti delle due donne assassinate.
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Movimenti e contatti delle vittime nella zona di montecatini e valdinievole
Le due donne uccise avevano una presenza significativa tra montecatini e la valdinievole. Lo sforzo investigativo si concentra sulla ricostruzione dei loro spostamenti, degli incontri avvenuti e delle persone con cui hanno interagito, nei giorni e nelle settimane precedenti i fatti. I controlli si estendono soprattutto nella zona termale di montecatini e nei centri limitrofi, dove le due donne avevano legami, abitavano o lavoravano.
Indagine sul contesto e relazioni problematiche
In particolare si indaga sul contesto in cui hanno vissuto e sulle eventuali relazioni problematiche con soggetti coinvolti in attività illecite. L’ipotesi al vaglio punta a forme di sfruttamento, mentre si cerca di capire se qualcuno si sia opposto a questo sistema illegalmente imposto, per poi essere punito brutalmente.
Sfruttamento, prostituzione e possibili legami criminali
La scomparsa di denisa tra il 15 e 16 maggio ha lanciato subito l’allarme. Prima che venisse confermato il suo omicidio, i testimoni, tra cui un’amica e la madre, avevano suggerito che fosse vittima di un sequestro di persona. Si pensa che dietro questo rapimento si possa celare una gang dedita allo sfruttamento della prostituzione.
Ana Maria Andrei, che alloggiava a montecatini, e Denisa, residente a roma, avrebbero svolto attività di prostituzione differente in base alle città di riferimento. Denisa aveva scelto di prostituirsi a prato, ma in passato potrebbe aver lavorato anche a montecatini. L’ipotesi che le due donne abbiano incontrato la guardia giurata in qualche circostanza non è stata esclusa.
Pista del racket e motivazioni possibili
Questa pista lascia aperta l’eventualità che il racket volesse imporre la sua influenza su di loro. Potrebbe essere che le vittime avessero deciso di uscire da questo circuito, cercando di restare autonome nell’attività, e che per questo motivo siano state eliminate con violenza. Le indagini nelle prossime settimane proveranno a chiarire anche questo aspetto.