Indagine su falsi incidenti stradali coinvolge giudici di pace avvocati e medici tra caserta e roma

Indagine su falsi incidenti stradali coinvolge giudici di pace avvocati e medici tra caserta e roma

Un’inchiesta coordinata dalle procure di Roma e Santa Maria Capua Vetere svela un sistema di falsi incidenti stradali con giudici di pace, avvocati e medici coinvolti in truffe da oltre due milioni di euro.
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Un'inchiesta coordinata dalle procure di Roma e Santa Maria Capua Vetere ha smascherato un vasto sistema di falsi incidenti stradali, con il coinvolgimento di giudici, avvocati e medici, che ha generato truffe assicurative per oltre due milioni di euro nel 2024. - Gaeta.it

Un’inchiesta coordinata dalle procure di Roma e Santa Maria Capua Vetere ha portato a perquisizioni che nel 2025 hanno coinvolto una trentina di professionisti tra giudici di pace, avvocati, medici e periti. L’indagine riguarda un sistema di falsi incidenti stradali che avrebbe generato un giro d’affari di oltre due milioni di euro solo nell’anno in corso. Il lavoro delle forze dell’ordine ha svelato una rete complessa di complicità finalizzata a truffare le compagnie assicurative.

Giudici di pace e il loro ruolo nell’organizzazione

Tra i soggetti coinvolti, spicca il ruolo dei giudici di pace. Tre giudici su quattro in servizio presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere risultano indagati dalla procura di Roma. Secondo gli investigatori, questi magistrati avrebbero partecipato attivamente al sistema truffaldino, emettendo sentenze favorevoli a seguito di procedure costruite su falsi incidenti. Le indagini sono partite da una denuncia di una compagnia assicurativa che aveva notato anomale comportamenti e pratiche sospette in una decina di sinistri.

I giudici di pace, in cambio di denaro ma anche di beni materiali come orologi di lusso, avrebbero favorito avvocati e consulenti garantendo risarcimenti ingiustificati a persone coinvolte nei falsi sinistri. L’attività giudiziaria è stata dunque manipolata per coprire schemi illegali e garantire la buona riuscita delle richieste di risarcimento.

Il ruolo degli avvocati e la connessione con medici e consulenti

Un altro elemento centrale nell’inchiesta riguarda la decina di avvocati indagati che hanno curato l’aspetto formale delle denunce di sinistro. Questi legali gestivano i contatti con i medici scelti per certificare lesioni inesistenti o esagerate. Tra i professionisti coinvolti ci sono tre medici incaricati come consulenti dai giudici di pace, destinati a fornire perizie false. Le valutazioni mediche risultano fondamentali per legittimare le richieste di risarcimento.

La rete di rapporti si estendeva anche ai medici e agli avvocati nominati dalle compagnie assicurative stesse, con cui gli operatori coinvolti dialogavano per concordare le risposte da dare in tribunale. Valutazioni e documentazioni venivano costruite su presupposti falsi. Le attività degli avvocati, medici e consulenti formavano un sistema collegato e articolato, con un chiaro intento di truffa.

Da dove è partita l’indagine e l’impatto economico

L’investigazione è partita a fine 2023 dopo la segnalazione di una compagnia assicurativa che aveva rilevato anomalie nelle pratiche relative a sinistri nell’area di Caserta e Roma. Il dato economico rilevato dai magistrati parla di un giro d’affari di circa 2,2 milioni di euro solo nel 2024. Una somma consistente, anche in relazione al territorio colpito.

Gli accertamenti sono stati condotti dalla squadra mobile di Caserta insieme al Nucleo di polizia economico-finanziaria delle Fiamme Gialle, che hanno coordinato perquisizioni e acquisizioni documentali per scandagliare anche i patrimoni e movimenti di denaro. Tutti gli indagati rispondono del reato di associazione a delinquere finalizzata a perpetrare truffe alle assicurazioni. L’azione di polizia ha colpito varie figure professionali che hanno utilizzato la loro posizione per permettere la frode.

Il modus operandi e le figure chiave

Il sistema ha messo insieme più livelli professionali e istituzionali. Giudici di pace con potere decisionale, avvocati che curavano le pratiche legali, medici e consulenti che avallavano le falsificazioni. I giudici, con sentenze “compiacenti”, riconoscevano risarcimenti per presunte lesioni personali e danni morali a soggetti fittizi o partecipanti consapevoli alla truffa.

Gli avvocati garantivano la copertura legale delle denunce, mentre i medici certificavano la fondatezza delle richieste. La collaborazione tra questi soggetti ha permesso di mascherare i reati e far apparire gli incidenti come casi reali, nascondendo le frodi dietro procedimenti giudiziari apparentemente regolari. L’indagine ha disarticolato questa rete che operava tra Caserta e Roma, dimostrando il coinvolgimento anche di professionisti di alto profilo.

Questa attività criminale, proseguita in più province, ha quindi permesso di prosciugare risorse economiche delle compagnie assicurative senza legittimi motivi. Le indagini proseguono per individuare eventuali altri complici e l’entità complessiva della truffa, mentre le magistrature di Roma e Santa Maria Capua Vetere mantengono il coordinamento dell’inchiesta.

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