Un’iniziativa innovativa sta ridefinendo il panorama dell’imprenditoria femminile in Afghanistan. L’Otb Foundation, sostenuta dal gruppo Otb noto per il marchio Diesel, ha lanciato il progetto “Brave Business in a Bus” . Questo è il primo incubatore mobile dedicato alle donne afghane, ed è pensato per offrire un supporto pratico a chi desidera avviare micro-imprese. All’interno di un contesto complicato, in cui il 90% della popolazione vive in condizioni di povertà estrema, il progetto si pone come un faro di speranza per molte.
Obiettivi e impatto del progetto
L’iniziativa “Brave Business in a Bus” si propone di fornire alle donne afghane gli strumenti necessari per migliorare la loro situazione economica. La strategia principale consiste nell’offrire consulenze gratuite in ambito imprenditoriale e manageriale, raggiungendo direttamente le donne nei quartieri più difficili e impoveriti di Kabul. Questo approccio innovativo non solo facilita l’accesso all’informazione, ma crea anche un ambiente di supporto per chi ha voglia di intraprendere un cammino imprenditoriale. La formazione è l’elemento centrale di questo progetto: le partecipanti possono apprendere le basi della gestione d’impresa, dalle tecniche di marketing alla gestione finanziaria, fondamentali per la creazione e il mantenimento di un’attività.
Oltre all’aspetto formativo, il progetto si propone di rinforzare l’autonomia economica delle donne, incoraggiandole a mettere in pratica le competenze acquisite. Il contesto socio-economico dell’Afghanistan, con le sue numerose sfide, diventa un terreno fertile per la crescita di micro-imprese che possono contribuire a una riqualificazione dell’economia locale. Le donne, spesso sottovalutate nel loro potenziale, si rivelano essere risorse chiave per apportare cambiamenti significativi nel tessuto sociale ed economico del Paese.
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La vision di Selene Biffi e di Otb Foundation
Dietro la realizzazione di “Brave Business in a Bus” c’è Selene Biffi, fondatrice di She Works for Peace . Con un’esperienza consolidata di oltre 15 anni, Biffi ha dedicato la sua carriera a migliorare l’istruzione e le opportunità lavorative per donne e giovani in Afghanistan. L’approccio di Biffi è pragmatico e orientato a risultati: l’obiettivo non è solo insegnare, ma accompagnare le partecipanti nella creazione di un percorso lavorativo concreto.
Arianna Alessi, vicepresidente di Otb Foundation, ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto da Biffi e dal suo team. Secondo Alessi, il progetto non rappresenta solo una forma di supporto all’imprenditoria femminile, ma si configura come un’opportunità per le donne di riappropriarsi della loro vita e dei loro diritti. Le esperienze passate di successo di She Works for Peace offrono una base solida su cui costruire nuove opportunità per queste donne, che si trovano ad affrontare quotidianamente sfide enormi, sia a livello personale che professionale.
Il messaggio è chiaro: in un Paese dilaniato da conflitti e restrizioni, le donne rappresentano una leva fondamentale per la rinascita economica e sociale dell’Afghanistan. Questo progetto si pone l’ambizioso compito di trasformare le aspirazioni delle donne in realtà tangibili, contribuendo al progresso di una comunità che ha bisogno di cambiamento e innovazione.
Le future prospettive
Guardando al futuro, l’iniziativa “Brave Business in a Bus” punta a espandere il proprio raggio d’azione per raggiungere sempre più donne in difficoltà. Le prospettive sembrano positive, dato l’entusiasmo e la determinazione mostrati dalle partecipanti. Creando un effetto a catena, l’idea è che le imprenditrici siano in grado di formare e ispirare altre donne della loro comunità, facilitando la creazione di una rete di sostegno reciproco.
A lungo termine, si spera che questo progetto possa non solo rispettare le aspirazioni individuali delle donne, ma anche contribuire alla costruzione di un Afghanistan rigenerato, dove l’imprenditoria femminile diventa un motore di sviluppo. Il coinvolgimento della comunità locale, le testimonianze dei successi e il rafforzamento delle competenze imprenditoriali potrebbero, infatti, rappresentare la chiave per un futuro più equo e prospero per tutti.