L’incidente dello scorso 18 maggio sulla via Prenestina a Roma ha sconvolto la città e acceso nuove polemiche sulla sicurezza stradale. Un suv nero ha investito due turisti spagnoli in monopattino elettrico, uccidendo un uomo e ferendo gravemente l’altro. Il conducente è fuggito senza prestare soccorso. Ora partono le operazioni peritali per chiarire la dinamica, mentre le forze dell’ordine cercano di definire responsabilità e dettagli di quell’incidente che ha segnato due vite.
Il sinistro sulla prenestina e le sue conseguenze
Il 18 maggio 2025 in tarda serata, un suv nero ha travolto un monopattino elettrico con a bordo due turisti spagnoli, nei pressi di Porta Maggiore, lungo la via Prenestina. L’impatto ha causato la morte immediata di Manuel Fernandez Munoz, 36 anni, mentre il suo compagno di viaggio, 26 anni, è rimasto gravemente ferito ed è stato trasportato d’urgenza in ospedale. L’attività dell’automobilista si è trasformata in una fuga frenetica che ha portato lo stesso suv a schiantarsi contro un’altra vettura, prima di essere abbandonato nel quartiere Prati.
Lo scenario dell’incidente
Le condizioni della vittima sono state drammatiche fin da subito e l’intervento del personale medico non ha potuto invertire l’esito tragico. Le indagini sul posto hanno portato le forze dell’ordine al ritrovamento dell’auto danneggiata, con evidenti ammaccature su tutto il lato destro, testimoni del violento scontro sulla Prenestina. Il conducente, impegnato nella fuga, ha abbandonato il veicolo prima di sparire senza lasciare tracce immediate.
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Il recupero del suv e la caccia all’uomo
Il suv nero è stato posto sotto sequestro per gli accertamenti tecnici e la raccolta di elementi fondamentali sul sinistro. Le forze dell’ordine hanno subito avviato una caccia all’uomo per individuare il pirata della strada. Infatti, l’uomo non si era fermato a prestare soccorso né aveva compiuto alcuna operazione per garantire la sicurezza delle persone investite.
Identificazione del sospettato
Il lavoro investigativo ha permesso di identificare l’automobilista: un giovane ciociaro di 29 anni, residente in un piccolo paese del cassinate. È stato iscritto nel registro degli indagati per omicidio stradale e omissione di soccorso. Al momento resta da chiarire il suo coinvolgimento diretto nella guida al momento dell’incidente, elemento cruciale nelle fasi investigative. L’avvocato difensore ha già annunciato dubbi sulla presenza al volante, richiedendo approfondimenti tecnici e ricostruzioni dettagliate.
La dinamica dell’incidente in attesa di perizie dettagliate
La ricostruzione precisa dell’incidente richiede tempi tecnici e parole di tecnici chiamati a risolvere molti dubbi sullo svolgimento dell’evento. Le prime ipotesi indicano una perdita di controllo del suv nero che, nel tentativo di fuga, ha travolto il monopattino con i due spagnoli a bordo. Le indagini puntano a confermare questa dinamica e ad accertare il comportamento del conducente, mentre si cerca di capire come mai non abbia fermato la corsa dopo l’impatto.
Strumenti per le perizie
Tra pochi giorni prenderanno il via le perizie sul luogo esatto dello schianto. I consulenti della procura, insieme agli esperti della difesa, seguono ogni dettaglio con strumenti tecnologici avanzati. Saranno usati droni e apparecchiature di precisione per analizzare il punto esatto di collisione e i danni riportati dai mezzi, con l’obiettivo di ricostruire traiettorie, velocità e modalità dell’impatto.
Le implicazioni sulla sicurezza dei monopattini elettrici a roma
L’incidente riapre il dibattito sulla sicurezza dei monopattini e sulla necessità di regole più rigide e controlli in città come Roma, dove questi mezzi sono ormai parte del traffico quotidiano. Il caso ha riportato sotto i riflettori i rischi di convivenza tra automobili e monopattini, soprattutto in strade trafficate e vaste come la via Prenestina.
Le autorità locali e i gruppi di interesse hanno chiesto misure più severe per prevenire tragedie simili, puntando alla regolamentazione della circolazione, all’obbligo di formare gli utenti e a un maggiore controllo dei guidatori di auto che condividono la strada con mezzi più piccoli. Intanto la vicenda dei due turisti spagnoli rimane un monito del pericolo che si nasconde dietro la velocità e la fuga dopo un incidente.