Inchiesta sulla mafia a genova: giudizio immediato per l'imprenditore gabriele silvano e salvatore mario lo piccolo

Inchiesta sulla mafia a genova: giudizio immediato per l’imprenditore gabriele silvano e salvatore mario lo piccolo

La procura di Genova chiede giudizio immediato per Gabriele Silvano e Salvatore Mario Lo Piccolo, accusati di intestazione fittizia, estorsione e armi; indagini su traffico internazionale coinvolgono altri quattro indagati.
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La procura di Genova chiede il giudizio immediato per due indagati del clan Tommaso-Natale, accusati di mafia, estorsioni e armi, nell’ambito di un’inchiesta su infiltrazioni criminali nelle attività economiche liguri. - Gaeta.it

La procura di Genova ha avanzato la richiesta di giudizio immediato per due persone coinvolte in un’inchiesta contro il clan Tommaso-Natale, attivo in Liguria. La vicenda ha fatto luce su legami mafiosi con infiltrazioni nella gestione di beni e attività imprenditoriali, oltre ad aspetti legati a estorsioni e armi. Il processo partirà il 4 giugno 2025 e mette al centro nomi noti del tessuto economico locale.

Arresto e ipotesi di reato per silvano e lo piccolo

Gabriele Silvano e Salvatore Mario Lo Piccolo sono stati fermati dalla Direzione investigativa antimafia all’inizio delle indagini. Silvano, imprenditore genovese, è accusato di intestazione fittizia di beni aggravata dalla mafia, estorsione e detenzione di armi illegali. La procura ha trovato riscontro su minacce rivolte alla sua ex moglie per impedirle la vendita di una villetta, che lui intendeva trasformare in un bed and breakfast. Nella sua disponibilità sono state scoperte quattro pistole e 569 proiettili nascosti in una cisterna su un terreno usato dall’imprenditore.

Lo Piccolo, rappresentato dall’avvocato Laura Razetto, è indagato in relazione all’intestazione fittizia di beni, sempre con aggravante mafiosa. Entrambi saranno giudicati nel procedimento previsto per giugno, dopo la decisione della procura di optare per il giudizio immediato, un percorso giudiziario veloce che evita l’udienza preliminare.

Traffico internazionale di droga e altri indagati

Mentre Silvano e Lo Piccolo si preparano al processo, restano aperte le indagini sul fronte del traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Oltre a Silvano, sono coinvolte altre quattro persone: Enrico Bomarsi, John Harold Garcia Ordonez, Victor Manuel e Jiampier Boris Maruri Moreira. Gli avvocati di Bomarsi e Ordonez, rispettivamente Giuseppe Sciacchitano e Mario Iavicoli, seguono da vicino l’evolversi delle indagini. Al momento non è stata ancora fissata la data per eventuali procedimenti legati a queste accuse.

Le investigazioni puntano a verificare presunti collegamenti tra i gruppi criminali liguri e le reti di importazione di droga dall’estero. Il coinvolgimento di soggetti con nomi di origine straniera conferma l’aspetto transnazionale del crimine accertato.

Origine e sviluppo delle indagini a genova

L’inchiesta era partita nel 2022, dopo la richiesta di Silvano alla prefettura per inserirsi nella cosiddetta “white list”. Questo elenco autorizza le imprese ad operare con la Pubblica amministrazione, soprattutto in aree sensibili come il porto di Genova. I controlli amministrativi hanno fatto emergere legami tra dipendenti di Silvano e persone sotto accusa per appartenenza mafiosa.

Le autorità, coordinate dal pubblico ministero Monica Abbatecola, hanno approfondito il quadro scoprendo che l’imprenditore aveva adottato misure minacciose nei confronti della ex moglie, che amministrava uno dei suoi immobili. Nel corso delle perquisizioni, inoltre, sono stati trovati armi e munizioni in un terreno assegnato a Silvano, elemento ritenuto significativo nell’assetto delle accuse.

Il fatto che Silvano avesse tentato di ottenere autorizzazioni per lavorare in un ambito strategico come il porto di Genova ha acceso un faro sulle infiltrazioni criminali nel commercio locale. Gli investigatori continuano a monitorare i rapporti tra le imprese coinvolte e le organizzazioni mafiose per scardinare il sistema illecito.

Rilevanza e impatto dell’inchiesta in liguria

L’operazione mette in evidenza come le organizzazioni criminali controllino, in modo diretto o indiretto, attività economiche del territorio. La presenza di intestazioni fittizie di beni serve, secondo l’accusa, a celare la vera provenienza di capitali ottenuti illegalmente. Caso emblematico è quello di Silvano, la cui posizione riassume molte delle criticità legate all’infiltrazione mafiosa in Liguria.

Il sequestro delle armi e le minacce denunciate nella vicenda confermano una dimensione di pressione e paura che accompagna certi ambienti imprenditoriali. Le richieste di giudizio immediato indicano la volontà di accelerare i tempi per affrontare rapidamente crimini di questa natura.

La procura, con queste mosse, punta a spezzare le maglie di un sistema che ha radici profonde, avviando un processo che potrebbe chiarire ruoli e responsabilità oltre a frenare attività criminali sul territorio genovese e ligure in generale. Le prossime udienze faranno luce sugli sviluppi di questo capitolo giudiziario.

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