Il prossimo conclave che si terrà il 7 maggio 2025 si avvicina e tra i nomi dei cardinali con diritto di voto emerge una questione poco evidente ma importante legata alla data di nascita di Philippe Ouédraogo, cardinale del Burkina Faso. La sua partecipazione alle votazioni dipende infatti dal compimento degli ottant’anni, una soglia che determina automaticamente la perdita del diritto di eleggere il nuovo papa. È sulla verifica della sua effettiva età che si concentrano da mesi riflessioni e dibattiti, anche a livello mediatico. Di certo, il tema solleva un nodo legato non solo alla validità dei voti nel conclave, ma anche alle dinamiche ideologiche interne al collegio cardinalizio.
La soglia degli ottant’anni e il diritto di voto dei cardinali
Le regole del conclave stabiliscono che tutti i cardinali che hanno superato gli ottant’anni entro l’inizio della seduta non possono prendere parte al voto per la scelta del pontefice. Questo limite fisso, introdotto da papa Paolo VI, mira a ridurre il numero dei votanti e a garantire una rappresentanza limitata agli ecclesiastici più “attivi”. Il cardinale Ouédraogo, nato nel 1945, rientra nella fascia critica perchè l’incertezza sul giorno di nascita può far sì che ricada appena prima o subito dopo il raggiungimento degli 80 anni al momento del conclave di maggio 2025. Se fosse nato il 31 dicembre 1945 avrebbe ancora 79 anni, mentre se la data reale fosse il 25 gennaio 1945 avrebbe già 80 anni da poco tempo.
Il peso di pochi giorni
Questa differenza può sembrare pochi giorni, in realtà, sentenzia sulla sua idoneità a votare. Se perde il diritto nell’elezione, il peso del suo voto conservatore e delle posizioni note contro le unioni omosessuali, il controllo delle nascite e la comunione ai divorziati, si escluderebbe dal computo finale. Dunque la controversia sulla data diventa cruciale per valutare chi influenzerà la scelta del prossimo pontefice.
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Le difficoltà nel definire la data di nascita in alcune regioni dell’africa
Il caso Ouédraogo si basa su un problema più ampio che coinvolge diverse persone nate soprattutto in zone rurali africane dove, per prassi locale, la registrazione delle nascite spesso non coincide con la data reale di nascita. Succede che il giorno esatto non venga ricordato o annotato tempestivamente e i documenti ufficiali vengano compilati in riferimento a date arbitrarie, come l’ultimo giorno dell’anno. È questo che si riscontra per Philippe Ouédraogo: i documenti indicano il 31 dicembre 1945 come data anagrafica, ma l’annuario pontificio ha fino a poco fa riportato il 25 gennaio 1945.
Il fenomeno non è raro e riflette una gestione ancora approssimativa delle anagrafi nei paesi in via di sviluppo, con problemi pratici per il conteggio di età e diritto civile. Questi dettagli diventano però delicati quando toccano la partecipazione a istituzioni internazionali o eventi di rilevanza globale come il conclave.
La modifica della data nell’annuario pontificio e le implicazioni per il conclave
Fonti attendibili indicano che il nuovo annuario pontificio, che sarà pubblicato prossimamente, ha corretto la data di nascita di Ouédraogo per farla coincidere con quella ufficiale riportata nei documenti del Burkina Faso, cioè il 31 dicembre 1945. Il cambiamento, operativo poco prima del conclave, concede al cardinale la possibilità di mantenere il diritto di voto nonostante l’età avanzata.
Questa rettifica, se confermata, influenza non solo gli aspetti burocratici ma anche quelli politici interni alla curia. L’aggiunta di un voto conservatore al conclave può orientare le decisioni verso scelte meno aperte su tematiche sensibili. Il giornalista Hendro Munstermann, che ha sollevato il caso sul sito olandese Nederlands Dagblad, ha sottolineato l’importanza di questo dettaglio, evidenziando come il conteggio esatto dell’età possa incidere su esiti decisivi.
Critiche e scetticismi
Non mancano critiche e scetticismi attorno al modo con cui queste correzioni vengono decise e comunicate, soprattutto in un contesto dove regole precise dovrebbero garantire trasparenza nella scelta del prossimo pontefice. L’attenzione intorno a Philippe Ouédraogo resterà alta nei prossimi mesi, proprio perché il suo voto può ribaltare equilibri delicati.
Il profilo del cardinale ouédraogo e la sua posizione nel collegio cardinalizio
Philippe Ouédraogo, cardinale noto per le sue posizioni conservatrici, rappresenta una porzione del collegio cardinalizio che resta ferma su temi quali il matrimonio, la morale sessuale e la famiglia tradizionale. Ha mostrato una linea dura contro le unioni civili tra persone dello stesso sesso, il controllo delle nascite e la possibilità per i divorziati risposati di accedere alla comunione. Questi argomenti non sono marginali e incideranno sulle scelte di una chiesa che resta divisa su molte questioni sociali.
La sua presenza al conclave dà voce a questa fetta di parte ecclesiastica che mira a mantenere punti fermi tradizionali nella dottrina. Se dovesse essere escluso per motivi anagrafici, la bilancia dei voti rischierebbe di inclinarsi verso posizioni più moderate o progressiste.
Un ruolo fondamentale
Il ruolo di Ouédraogo nel collegio, quindi, è fondamentale per chi segue la politica interna della chiesa e l’orientamento futuro del papato. Anche per questo si guarda con attenzione alla sua effettiva età e all’eventuale diritto di partecipazione al voto di maggio.
I possibili effetti della vicenda sul conclave di maggio 2025
Il conclave del 7 maggio 2025 si preannuncia come un momento decisivo per la chiesa cattolica, con importanti sfide legate al rinnovamento della leadership. La presenza o assenza di un cardinale come Philippe Ouédraogo può modificare lo scenario. Considerando che il suo voto è in linea con posizioni più rigide, la sua eventuale esclusione cambierebbe la composizione dei votanti.
Questa situazione evidenzia anche come piccoli dettagli burocratici come una data di nascita possano avere conseguenze rilevanti su eventi storici fondamentali. Per la curia romana diventa cruciale gestire con precisione queste nomine e conferme, per evitare controversie che rischiano di distogliere l’attenzione dai temi spirituali e pastorali più urgenti.
Non a caso, la discussione sulla data di nascita di Ouédraogo è uscita dai confini della chiesa per insediarsi nel dibattito pubblico internazionale, mostrando quanto lo status di cardinale possa influenzare non solo l’istituzione ecclesiastica ma anche punti di vista diffusi nella società.