Incendio sull’isola di Ponza: denunciato uomo per il rogo divampato a Tre Venti il 6 maggio 2025

Incendio sull’isola di Ponza: denunciato uomo per il rogo divampato a Tre Venti il 6 maggio 2025

Il 6 maggio 2025 un incendio a Tre Venti sull’isola di Ponza ha distrutto cinque ettari di macchia mediterranea; i carabinieri del Nipaaf hanno denunciato un uomo per incendio boschivo colposo.
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Il 6 maggio 2025 un incendio causato dalla combustione di residui vegetali ha devastato cinque ettari di macchia mediterranea a Ponza; un uomo è stato denunciato per incendio boschivo colposo grazie alle indagini dei carabinieri. - Gaeta.it

Il 6 maggio 2025 un vasto incendio ha interessato la zona “Tre Venti” dell’isola di Ponza, causando danni ingenti alla macchia mediterranea locale. Dopo un’attenta indagine condotta dai carabinieri del Nipaaf e dal nucleo forestale di Latina, è stato identificato e denunciato un uomo ritenuto responsabile del rogo. L’operazione si è basata su un’analisi tecnica delle tracce lasciate dall’incendio e su diverse testimonianze raccolte sul territorio.

Dinamica e origine dell’incendio a tre venti

L’incendio è divampato nella zona di “Tre Venti”, sull’isola di Ponza, sviluppandosi rapidamente fin dalle prime fasi. I carabinieri del Nucleo Investigativo per la Protezione Ambientale e Forestale hanno adottato il “metodo delle evidenze fisiche” per capire come si fosse originato il fuoco. Questo sistema d’indagine si basa sull’esame delle tracce rimaste sul luogo, come la corteccia bruciata degli alberi, i segni lasciati sul terreno e l’orientamento delle fiamme, in relazione anche alle condizioni ambientali come il vento e la conformazione del terreno.

Origine del rogo

Le analisi hanno rivelato che il fuoco ha preso origine all’interno di un orto, un dettaglio fondamentale per ricostruire la causa del rogo. La combustione è partita da residui vegetali e potature che qualcuno stava tentando di bruciare. Da lì, il fuoco si è ampliato rapidamente, trasformandosi in un incendio che ha investito una vasta area del territorio boschivo.

Caratteristiche della macchia mediterranea colpita dall’incendio

L’area boschiva colpita dal rogo si estende per circa cinque ettari, con una vegetazione tipica della macchia mediterranea. Tra le piante presenti si contano pini domestici, mirto, ginestra e lentisco. Queste specie, a causa della loro natura, forniscono abbondante materiale infiammabile, che ha favorito la propagazione delle fiamme sul territorio.

L’ambiente naturale è particolarmente fragile e sensibile agli incendi, per cui la perdita di questi ettari rappresenta un danno significativo anche dal punto di vista ambientale. La conformazione dell’area, insieme alle condizioni di vento in quel momento, hanno contribuito a diffondere rapidamente il fuoco, aumentando la superficie colpita e la difficoltà di contenere l’incendio.

Il ruolo dell’indagine e la denuncia per incendio colposo

Il lavoro investigativo dei carabinieri si è concentrato sull’utilizzo del metodo delle evidenze fisiche, strumento che permette di risalire al punto di innesco e ricostruire la sequenza degli eventi che hanno portato all’incendio. Questo processo tecnico, unito alle testimonianze raccolte, ha portato all’identificazione di un uomo intento a bruciare ritagli di vegetazione e potature nell’orto da cui è partito il rogo.

Nonostante il tentativo di spegnere le fiamme, l’uomo non è riuscito a controllare il fuoco, che si è rapidamente esteso invadendo la zona boschiva. Per questo motivo, è stato denunciato all’autorità giudiziaria per il reato di incendio boschivo colposo, un illecito penale previsto per chi provoca danni al patrimonio forestale senza intenzione ma con negligenza.

Prevenzione e sorveglianza

L’episodio di Ponza sottolinea l’importanza di adottare estrema cautela nelle operazioni di combustione di residui vegetali, soprattutto in aree con alto rischio di incendi. Le forze dell’ordine mantengono alta la sorveglianza per prevenire casi simili e tutelare gli ambienti naturali dall’incuria o dall’imprudenza.

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