Un incendio è divampato nella notte a San Didero, in val di Susa, mettendo a rischio la sicurezza nell’area intorno al presidio no tav. Una roulotte parcheggiata davanti al varco dello scalo, già sottoposta a sequestro da tempo, è stata rapidamente avvolta dalle fiamme. Il rogo ha provocato danni, ma fortunatamente non ci sono stati feriti o intossicati. L’episodio ha generato tensioni tra gli attivisti del movimento, che interpretano l’evento come un attacco diretto.
L’incendio nella notte e le sue conseguenze a san didero
Nella notte di San Didero, una roulotte sotto sequestro ha preso fuoco davanti all’ingresso dello scalo ferroviario. Le fiamme, agevolate dal forte vento, hanno bruciato la struttura in pochi minuti, alimentando il rogo in modo rapido e violento. A causa della vicinanza al presidio no tav, il fuoco ha danneggiato parzialmente anche alcune attrezzature e strutture di supporto degli attivisti. La scena, illuminata dalle scintille nel buio, ha causato preoccupazione tra i residenti e i partecipanti al movimento.
Intervento dei vigili del fuoco e danni
Sul posto sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco, che sono riusciti a domare l’incendio prima che si estendesse ulteriormente. Il tempestivo intervento ha evitato conseguenze più gravi come la diffusione del fuoco verso altre aree o il ferimento di persone. L’odore acre della plastica bruciata è rimasto nell’aria anche dopo lo spegnimento, mentre gli abitanti della zona restavano a guardare i resti della roulotte ridotta a cenere. Le forze dell’ordine hanno avviato gli accertamenti per determinare le cause dell’incendio.
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Il ruolo della roulotte sequestrata e le reazioni dei no tav
La roulotte incendiata era sottoposta a sequestro da tempo per motivi non specificati in questa fase, e di fatto non veniva più utilizzata. Nonostante le condizioni di fermo, il mezzo è stato distrutto improvvisamente, senza segnali precedenti di pericolo. Il movimento no tav ha interpretato il rogo come un gesto intenzionale, legato alle recenti proteste contro il progetto della nuova linea ferroviaria in val di Susa.
Commenti e accuse social
Sui social network i rappresentanti del movimento hanno descritto l’incendio come una “ripicca vigliacca”, collegandolo direttamente alla manifestazione di massa che si è svolta pochi giorni prima e che aveva riunito centinaia di persone. L’episodio alimenta un clima di forte contrasto tra attivisti e forze esterne, consolidando la volontà di continuare la protesta nonostante le difficoltà. La distruzione della roulotte porta con sé una nuova fase di tensione all’interno della comunità, che si mobilita anche per evitare altri danni materiali e simbici.
Il contesto delle manifestazioni no tav e lo stato di tensione in val di susa
Negli ultimi mesi la val di Susa è stato teatro di numerose manifestazioni legate al movimento no tav, che si oppone al raddoppio della linea ferroviaria Torino-Lione. Le manifestazioni hanno coinvolto centinaia di attivisti e sono state caratterizzate da momenti di scontro e tensione con le forze dell’ordine. L’incendio della roulotte arriva proprio dopo una giornata di protesta considerata significativa proprio dagli stessi manifestanti.
La resistenza del presidio no tav
Il presidio no tav di San Didero rappresenta un punto di raccolta e organizzazione per chi si oppone al progetto ferroviario, simbolo di una resistenza che ritorna spesso nei discorsi politici e sociali della zona. Gli ultimi eventi hanno acceso ulteriormente il confronto, e l’incendio notturno, percepito come una minaccia diretta, ha contribuito a creare un clima teso. Gli attivisti insistono nel segnalare che la loro presenza rimane salda, anche davanti a gesti che considerano intimidatori.
Le autorità locali si mantengono in allerta, monitorando la situazione e lavorando sulle cause dell’incendio. Le indagini si concentrano sulla natura del rogo per chiarire se si sia trattato di un incidente o di un atto doloso, mentre la popolazione segue con attenzione gli sviluppi. La vicenda conferma quanto la val di Susa resti un’area sensibile dal punto di vista sociale e politico, con tensioni che permangono nel tempo.